Dignità solidarietà lavoro
 

Nel quadro della delegazione internazionale del Forum sociale mondiale, in solidarietà con la rivoluzione tunisina, ci siamo recati oggi al confine con la Libia dove si trovano campi profughi che accolgono al momento oltre 10 mila persone di 36 diverse nazionalità, provenienti dalla Libia, a causa della situazione di guerra.

I responsabili dell’Alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati, dell’organizzazione internazionale migranti, con i responsabili militari tunisini, ci hanno illustrato la situazione, sottolineando tutti la grande solidarietà anche della popolazione tunisina che ha accolto fin dall’inizio e prima dell’arrivo delle organizzazioni internazionali i profughi con tende, cibo, medicine. Al momento già oltre 100 mila profughi, in base al rimpatrio volontario, sono rientrati nei loro paesi e alcune decine di migliaia sono stati accolti in Tunisia. Non si può che sentire vergogna nei confronti del governo italiano e di molte istituzioni, anche a livello locale, per l’atteggiamento di chiusura dimostrato nei confronti di alcune migliaia di tunisini che arrivano nel nostro paese. Il loro paese, come abbiamo potuto constatare, vive una difficilissima fase di transizione verso la democrazia, l’economia è ulteriormente degradata poiché molte società hanno chiuso e il turismo è crollato. Le prospettive di lavoro sono praticamente nulle e le migliaia di giovani protagonisti della rivolta continuano la loro lotta. Abbiamo visto molte manifestazioni di fronte alle sedi dei governi locali e decine di giovani diplomati in sciopero della fame chiedendo lavoro.

Il sindacato tunisino Ugtt, che ci ha accompagnati in queste visite nel paese, è anch’esso coinvolto nella lotta per la democrazia e per la democratizzazione, anche interna, continua gli scioperi e le trattative per raggiungere alcuni risultati (ha ottenuto, ad esempio, la fine degli appalti e le assunzioni stabili dei loro dipendenti nelle aziende madri). Le parole chiave che abbiamo più volte sentito sono dignità, solidarietà, lavoro.

Per questo è indispensabile che anche la Fiom si impegni in una campagna di solidarietà a questa lotta ancora molto forte e necessaria per la democrazia e la giustizia sociale.

 

4 aprile 2011