Il sindacato iracheno dei lavoratori del petrolio (IFOU) manifesta contro il disegno di legge per il controllo delle compagnie petrolifere straniere.

 

Oggi centinaia di lavoratori iracheni del settore petrolifero hanno manifestato per le strade di Bassora e altre città dell’ Iraq, per protestare contro la legge sul petrolio che il Governo degli Stati Uniti sta cercando con molte pressioni di far passare nel parlamento iracheno. Il sindacato iracheno del petrolio, IFOU (Federazione irachena dei sindacati del petrolio), che ha promosso la manifestazione, accusa questa proposta di legge di consegnare la sovranità economica irachena nelle mani delle compagnie multinazionali petrolifere, e chiede pertanto al Parlamento di respingerla .

Il sindacato ha deciso una manifestazione pubblica dopo lo sciopero iniziato il 4 giugno in molti posti di lavoro, in opposizione alla legge. I dirigenti dell’IFOU hanno dichiarato che i lavoratori sono pronti a scioperare di nuovo in difesa dell’industria petrolifera nazionale.

La nazionalizzazione del petrolio risale al 1970.

Mentre la popolazione  irachena è unita nell’opposizione a questa legge, il Parlamento continua a trovarsi di fronte a pesanti pressioni della Amministrazione Bush per farla passare: essa consentirebbe infatti il controllo straniero sui due terzi del petrolio iracheno, con contratti che potrebbero durare fino a 30 anni. Originariamente scritta con l’assistenza di funzionari e imprese statunitensi, l’adozione di questa legge è anche uno dei vincoli imposti dagli Stati Uniti all’Iraq, per continuare a ricevere gli aiuti per la ricostruzione.

Fonte: www.uslaboragainstwar.com

US Labor against war è una coalizione di sindacati degli Stati Uniti contro la guerra, nata nel 2003. In questi mesi ha raccolto l’invito del sindacato iracheno ad una mobilitazione straordinaria per far pressione sul Congresso USA contro

Le pressioni del Governo per imporre la legge che espropria l’Iraq del controllo sulle sue risorse petrolifere.

In Italia, la campagna “no ai profitti di guerra” promossa da Un ponte per, è sostenuta anche dalla Fiom. 

Vedi: www.osservatorioiraq.it  e  www.unponteper.it