BRASILE – CNM/CUT: METALMECCANICHE E METALMECCANICI A CONGRESSO

“1 milione di metalmeccanici per un Brasile migliore per tutti”

 

“SVILUPPO, LAVORO, REDDITO E SOVRANITA’ NAZIONALE 

Il 7° Congresso della CNM/CUT, svoltosi a S.Paolo-Guarulhos dal 12 al 15 giugno, ha visto la partecipazione di oltre 400 delegati/e provenienti da 96 sindacati metalmeccanici affiliati alla CNM/CUT in tutto il Brasile (i sindacati corrispondono agli insediamenti di fabbriche metalmeccaniche dei diversi territori),  in rappresentanza di un milione di lavoratori e lavoratrici dei settori: auto, elettro-elettronico, siderurgico, alluminio, navale, aerospaziale.

Hanno assistito al Congresso 40 delegati/e internazionali da Canada, Svezia, Germania, Italia, Francia, Stati Uniti, Argentina e altri paesi.

Per l’Italia erano presenti Fim (G.Alioti, G.Farina) e Fiom (A.Mecozzi).

Il Congresso, svoltosi dal 12 al 15 giugno, è stato preceduto nei giorni 11 e 12 mattina, da una Conferenza nazionale delle donne metalmeccaniche che ha discusso dei temi del lavoro, del rapporto tra maternità e lavoro, dello spazio politico nel sindacato.

Per la prima volta, come ha detto Emilia Valente della CNM e dell’Esecutivo della Fism, le donne hanno potuto incontrarsi, parlare e votare. In particolare è stata votata una risoluzione, poi portata al Congresso, secondo la quale nessuno spazio destinato alle donne (secondo il sistema delle quota del 30% già in vigore) in congressi o seminari della categoria, può essere coperto da uomini.

Punto di particolare attenzione quello del salario uguale per lavoro uguale e l’impegno sul Contratto collettivo nazionale di lavoro (tema centrale del Congresso), che dovrà tenere conto delle esigenze espresse dalle donne.

Ospite d’onore dell’apertura del Congresso, il Presidente Luis Inacio Lula da Silva, acclamato come il metalmeccanico n.1 del Brasile, che in un discorso di 50 minuti, ha ripercorso il tempo della sua militanza di dirigente sindacale nel sindacato di ABC, applauditissimo quando ha dichiarato di non scordare le sue radici metalmeccaniche e che già sa quello che farà alla fine del suo mandato presidenziale: rientrerà in fabbrica.

Ha sottolineato la grande evoluzione del sindacalismo e la capacità di conquistare rispetto, dignità e libertà. Ha parlato dei risultati del Governo, relativamente al “Programma di accelerazione della crescita (PAC)” e di quello “Luce per tutti”che intende portare l’energia elettrica all’interno di tutto il paese, annunciando un nuovo programma per la salute nei prossimi 30 giorni. Ha sottolineato l’aumento di 400.000 posti di lavoro metalmeccanici, sul totale di due milioni, negli anni del suo mandato. Ma ha anche sottolineato le difficoltà, data l’assenza di una maggioranza in parlamento, di realizzare riforme particolarmente necessarie, come quella della legge sul lavoro e sindacale, e quella relativa alla Università, chiedendo la comprensione di tutti.

Mezza giornata è stata dedicata ad un Seminario internazionale “Politica industriale, sviluppo e azione globale dei sindacati e reti di lavoratori”, con una relazione particolarmente interessante del prof. Marco Aurelio de Almeida Garcia, assistente alla Presidenza della Repubblica per le questioni internazionali. Il professore Garcia ha sottolineato, come principale qualità del Governo Lula, il recupero di controllo sulle decisioni politiche: “Il recupero di sovranità nazionale costituisce un importante fattore della lotta contro la povertà”. Ha insistito sul fatto che la prima preoccupazione di politica estera brasiliana è lo spazio sudamericano ed ha evidenziato l’obiettivo della ricostruzione del Mercosud, al di là delle materie commerciali, anche in temi sociali e politici, e la costituzione di Unasur, l’Unione delle nazioni sudamericane. Ma il dialogo con il Sud non è limitato a questo spazio ed ha ricordato che il Presidente Lula ha già visitato 17 paesi africani, dando grande importanze alla aggregazione  IBAS, India, Brasile e Africa del Sud.

Sul piano “multilaterale” ha messo in evidenza l’impegno del Brasile nel “Doha Round” della Organizzazione mondiale del commercio, cosiddetto round per lo sviluppo, dove per la prima volta il Brasile insieme ai G20 ha giocato un ruolo attivo nelle decisioni della OMC, lasciando il ruolo di spettatore delle discussioni dei paesi ricchi. In conclusione, il professor Marco Aurelio ha detto che la creazione di una prospettiva post-liberista viene sostenuta dalla realizzazione delle responsabilità  del Presidente, nel paese e nella regione, mettendo in luce l’importante recupero salariale dei lavoratori e l’aumento dei posti di lavoro nel paese.  (fonte: Brasil Metal Internacional, 13/06/07)

 

DECISIONI DEL CONGRESSO

Il Congresso, che si è concluso unitariamente, ha votato un “Plano de Lutas” in 51 punti che mette l’accento in particolare sul processo di realizzazione del Contratto collettivo nazionale di lavoro, per il quale da 7 anni la CNM/CUT sta sviluppando una campagna e lotte, “con l’obiettivo prioritario di uniformare salari e condizioni di lavoro nelle fabbriche metalmeccaniche del paese, difendendo i migliori livelli esistenti” (punto 6); uniformare gli accordi collettivi tra fabbriche di nuovo insediamento e quelle già esistenti (p.7); impedire la precarizzazione del lavoro (8) e garantire rappresentanze sindacali nei luoghi di lavoro (9); il Piano prevede: la riduzione dell’orario settimanale di lavoro in tutte le fabbriche a 36 ore, senza riduzione di salario (13), costituzione di un modello democratico di relazioni di lavoro; un piano salariale nazionale (19);  recupero del potere d’acquisto dei salari (21); montante minimo di ore per formazione professionale, da concordare tra le parti e 20 ore annue per la formazione sindacale di ogni lavoratore-lavoratrice in orario di lavoro (25, 26, 27), Commissioni autonome dei lavoratori su salute e sicurezza democraticamente elette (30). A questi obiettivi e passaggi, si aggiungono altri di carattere più generale, derivanti dalle decisioni del congresso di giugno 2006 della CUT, come la lotta per uno sviluppo sostenibile, basato su giustizia e inclusione sociale; la lotta per la tassazione delle gandi ricchezze; l’opposizione ala autonomia della Banca Centrale e la rottura con il Fondo Monetario Internazionale; la lotta contro le privatizzazioni e in favore dei servizi pubblici; la lotta contro il razzismo e la violenza contro i sindacati e le pratiche antisindacali; l’appoggio alla nuova Centrale sindacale mondiale e il rafforzamento di relazioni di solidarietà con lavoratori e popoli a livello mondiale e in particolare nei paesi del Mercosud.

Sul piano internazionale, di particolare interesse, oltre a quella relativa agli Accordi Quadro Internazionali, la risoluzione approvata come proposta al Comitato Centrale della Fism (che si terrà in Brasile a novembre 2007) dal titolo:

Patto globale di solidarietà e mutua difesa tra i metalmeccanici,

che riguarda la necessità di opporsi con azioni unitarie alle politiche di distruzione del lavoro e di divisione tra lavoratori messe in opera dalle multinazionali, chiedendo a tutti i sindacati e alla Fism che non venga accettato dai lavoratori di uno o più paesi di ricevere o inviare produzione relative a fabbriche di paesi in cui sia in corso conflitto sociale e scioperi; e che nessun sindacato nazionale accetti di essere “beneficiato” a spese dei lavoratori di un altro/i  paese/i . In sostanza la richiesta di dare concretezza al termine di solidarietà internazionale. (seguirà il testo completo tradotto)

 

(fonte: documenti congressuali 7° Congresso CNM/CUT)