Lettera dalla prigione di Seoul di Sung-hyun Mun, presidente del sindacato metalmeccanico coreano

Salve, compagne e compagni,

è per me un grande piacere e un momento significativo salutarvi in un’occasione così importante di solidarietà sindacale e di avanzamento come questa. E vorrei cogliere questa opportunità per esprimervi con tutto il cuore i miei ringraziamenti per il vostro immutabile e sincero sostegno alle lotte dei metalmeccanici coreani.

Questa è la sesta volta che mi trovo in prigione, da quando sono stato arrestato la prima volta, nel 1985. In Corea, per i lavoratori, i diritti di scioperare e di riunirsi, esistono solo sulla carta e il paese è a tutt’oggi diviso in Nord e Sud. In queste circostanze, la lotta dei lavoratori per la sopravvivenza e la giustizia non può che essere oggetto di continue repressioni.

Comunque, benché io sia in prigione, la mia coscienza è libera e sono orgoglioso, perché qualunque lavoratore che abbia un naso per respirare e una testa per pensare dovrebbe prendere parte a questa lotta, anche se significa inevitabilmente finire in prigione. Anche il fermo sostegno da parte dei lavoratori metalmeccanici di tutto il mondo, ha contribuito a mantenere la mia coscienza libera e orgogliosa, nella mia cella, perché so che la lotta della Corea è importante e preziosa per tutti noi.

Il mondo sta vivendo oggi un periodo di grandi difficoltà: le vite dei lavoratori argentini vengono sconvolte dal neo-liberalismo e la popolazione dell’Afghanistan muore a causa della guerra per il dominio degli Usa. Certo, non possiamo che riconoscere l’inevitabile progredire  della globalizzazione e, certo, ci opponiamo a ogni forma di terrorismo, estremistico e ottuso. Ma ci opponiamo e dobbiamo chiaramente opporci alla globalizzazione neo-liberista e a una guerra per il dominio.

Secondo la risoluzione presa nel corso del Congresso della Fism, a Sydney, la solidarietà tra i lavoratori metalmeccanici del mondo intero renderà possibile una simile lotta contro la globalizzazione neo-liberista e contro la guerra per il dominio.

Piccoli passi in avanti porteranno a un grande cambiamento nella storia e vi posso assicurare che i lavoratori metalmeccanici coreani staranno compatti al centro della solidarietà internazionale per una simile lotta, così come sono sempre stati al centro delle lotte sindacali in Corea.

D’inverno, le celle della prigione diventano molto fredde, ma io vengo riscaldato dalle costanti  espressioni di solidarietà dei compagni da ogni parte del mondo. Ancora grazie per il vostro forte sostegno nei miei confronti e nei confronti dei lavoratori coreani.

Oggi, sono accanto a voi con tutta la mia solidarietà.

Evviva la solidarietà tra i lavoratori metalmeccanici del mondo!

 

Sung-hyun Mun

presidente del sindacato metalmeccanico coreano

 

Seoul, Corea, 16 gennaio 2002