Brasile, Messico, Sudafrica: la situazione del settore auto

 


Sudafrica

tratto da Numsa

Sospeso lo sciopero

Il sindacato ha sospeso lo sciopero e i lavoratori sono tornati al proprio posto di lavoro. Ma la vertenza non è stata risolta e il sindacato si è riservato il diritto di riprendere l'azione di sciopero senza preavviso se non sarà raggiunto un accordo.

La Commissione per la conciliazione, la mediazione e l'arbitraggio ha suggerito un incremento  del 9% retrodatato al 1° luglio 2001 e un incremento dell'1% per i prossimi 2 anni. La società fino ad oggi si è opposta a questa decisione.

I lavoratori della Toyota, che avevano ripreso il lavoro lunedì 27 agosto, ricominceranno lo sciopero il 29 agosto, perché la società li ha informati che non sarebbe stato loro riconosciuto l'aumento del 9%. Ci si aspetta che altri stabilimenti riprendano lo sciopero, se non ci saranno passi avanti nelle trattative.

(28 agosto 2001)


Messico

tratto da Reuters

I lavoratori rifiutano l'offerta salariale della Volkswagen in Messico

Città del Messico: i leader sindacali della Volkswagen messicana hanno dichiarato che il gigante automobilistico tedesco deve migliorare la sua offerta di un incremento salariale se si vuole porre fine allo sciopero ormai già al suo undicesimo giorno, dopo che i lavoratori hanno rifiutato in massa l'ultima proposta fatta loro, ma la società afferma che ha già fatto grandi concessioni e che ora è il turno dei sindacati di muoversi.

Con uno scrutinio segreto, giovedì sera, almeno il 97% dei lavoratori ha votato contro la proposta avanzata dalla Volkswagen di un incremento salariale dell'8,5% più benefits e ha votato anche per il proseguimento dello sciopero, che costa alla società circa 30 milioni di dollari al giorno in perdita di produzione.

Il dirigente sindacale Jose Luis Rodriguez ha affermato che il voto rappresenta un chiaro messaggio per la società, che non approderà a niente con le sue offerte "aggressive" in risposta alle richieste dei lavoratori.

"Noi vorremmo veramente ricevere una proposta seria e accettabile - ha proseguito -  da portare a un'assemblea sindacale, senza esaurire la pazienza dei lavoratori."

Il portavoce della Volkswagen Thomas Karig ha affermato che la società ha fatto una buona proposta e accusa il sindacato di nascondersi dietro ai propri iscritti. "È un peccato che il voto abbia dato questo risultato. La società sta facendo uno sforzo per portare avanti questa offerta", ha detto, aggiungendo che "l'atmosfera è tesa, non ci sono dubbi su questo."

Lo stabilimento della Vw di Città del Messico è il solo al mondo che produce la famosa New Beetle, venduta in 80 paesi. Con quasi 16.000 dipendenti, di cui 12.300 iscritti al sindacato, lo stabilimento produce anche la classica Beetle e i modelli Jetta e Golf Cabrio: circa l'80% della produzione è destinata al mercato estero.

(30 agosto 2001)


tratto da Reuters

Due parti molto distanti tra loro

L'ultima richiesta del sindacato, avanzata la scorsa settimana, ma conosciuta solo mercoledì scorso, è di un aumento del 16% e Rodriguez ha dichiarato che i lavoratori non si accontenteranno di cifre inferiori al 10%.

La Volkswagen afferma che già gli stipendi sono i migliori nel settore auto del Messico e che semplicemente non possono permettersi di accogliere le richieste del sindacato, soprattutto per il calo delle vendite di automobili negli ultimi mesi, con l'economia statunitense e messicana stagnante.

Karig (Vw) ha confermato durante i colloqui con il ministro del Lavoro che il sindacato preferisce direttamente negoziare un accordo piuttosto che sottoporre l'offerta della società all'assemblea dei lavoratori. A questo il sindacato risponde che ai propri iscritti è dovuto un forte aumento salariale perché la produttività dello stabilimento di Puebla continua a crescere e i lavoratori messicani delle altre società automobilistiche internazionali hanno ottenuto aumenti che vanno dal 10 al 16% quest'anno (ci si aspetta che l'inflazione sia intorno al 6% in Messico).

Rodriguez ha dichiarato inoltre che i lavoratori hanno chiesto che l'offerta della società includa incrementi di produttività, ma la Vw ha rifiutato. Inoltre ha affermato che la società attualmente desidera lo sciopero, perché aiuterebbe la Vw a ridurre la produzione in un momento di calo delle vendite. "Pensiamo che questo sciopero sia conveniente per la società, non sono arrivati qui con lo spirito di trattare; sanno che la loro offerta è lontana dall'essere accettabile per i lavoratori", ha proseguito Rodriguez.

(30 agosto 2001)


tratto da Associated Press

Il sindacato messicano vota per continuare lo sciopero

Città del Messico: i lavoratori dello stabilimento della Volkwagen di Puebla hanno votato in massa per rifiutare l'offerta presentata dalla società di un incremento salariale del 10,2% e continuano il loro sciopero nello stabilimento che produce il vecchio modello Vw Bug.

Circa il 95% dei 12.500 dipendenti iscritti al sindacato hanno votato contro l'offerta; lo stabilimento impiega in tutto circa 16.000 lavoratori.

I lavoratori avevano già rifiutato la prima offerta di un aumento pari al 7%, ma avevano dichiarato di essere disposti a scendere rispetto alla loro richiesta del 16%.

Jose Luis Rodriguez, segretario generale del sindacato Vw, ha dichiarato di voler continuare la trattativa con la società, per fare un ulteriore sforzo affinché il conflitto venga risolto.

 (29 agosto 2001)


tratto da Reuters

Volkwagen, il sindacato cerca un accordo che ponga fine allo sciopero

Città del Messico: La Volkswagen e il sindacato stanno negoziando per trovare un accordo sui salari che ponga fine allo sciopero che dura ormai da 19 giorni, che ha bloccato la produzione nell'unico stabilimento al mondo che produce la New Beetle.

Dopo una maratona di negoziati, le due parti hanno raggiunto un preaccordo che porterà ai lavoratori della Vw un incremento salariale del 10,2%. L'accordo include anche un incremento del 3,5% in buoni pasto e dell'1% per forniture scolastiche ai figli dei lavoratori.

Jose Luis Rodriguez, segretario generale del sindacato Vw, ha assicurato che la produzione riprenderà il più presto possibile. Inoltre la Vw pagherà il 50% dello stipendio perso dai lavoratori durante lo sciopero.

Nei colloqui mediati dal ministro dei Lavori, il sindacato della Vw ha receduto dalla sua richiesta originale di un aumento del 16%: la settimana scorsa i lavoratori in massa avevano rifiutato la proposta della società di un incremento salariale dell'8,5%.

Durante lo sciopero, la Volkswagen aveva sostenuto di non poter soddisfare la richiesta del sindacato a causa di un rallentamento dell'economia in Messico e negli Stati uniti, che sono i principali destinatari delle esportazioni messicane.

(5 settembre 2001)


Brasile

tratto da Dow Jones Newswires

I lavoratori del settore auto brasiliani chiedono per settembre un aumento salariale almeno del 7%

San Paolo: più di 130.000 lavoratori brasiliani del settore dell'auto hanno iniziato una forma di lotta per ottenere un aumento salariale in settembre almeno del 7%.

Il sindacato Cut (Central unica dos trabalhadores) nei giorni scorsi ha organizzato una protesta presso lo stabilimento della Volkswagen di Sao Bernardo do Campo, che consiste in un ritardo della produzione che va dai 30 ai 60 minuti. I lavoratori di Ford, Toyota, DaimlerChrysler, Mercedes-Benz e Scania hanno fatto altrettanto, paralizzando la produzione per un po' di tempo.

Simili forme di protesta sono state programmate in altri stabilimenti automobilistici della regione.

Questa richiesta arriva durante una drastica crisi dell'economia brasiliana, nel mezzo di un indebolimento della fiducia dei consumatori, della valuta locale e di un aumento dei tassi d'interesse. Molti economisti hanno previsto una recessione entro l'anno.

La richiesta del 7% corrisponde all'inflazione calcolata negli ultimi 12 mesi, ma i lavoratori chiedono anche un reale incremento salariale, il cui valore è stato discusso dagli iscritti al sindacato.

La Cut ha dichiarato che questa protesta mira a far pressione ai produttori automobilistici - che vorrebbero spostare la revisione salariale da settembre a novembre -  nel tentativo di facilitare l'adesione alla lotta e alle manifestazioni; infatti "la produzione di automobili raggiunge il suo picco in settembre, mentre in novembre, specialmente in un periodo di ristagno economico, molti produttori automobilistici fermano la produzione e mandano a casa i lavoratori privandoli del salario", ha dichiarato il portavoce del sindacato.

Dopo una breve vertenza, i lavoratori hanno ricevuto nel 2000, per la prima volta in 6 anni, il primo incremento che superasse l'inflazione, un aumento del 10%.

(30 agosto 2001)


tratto da Dow Jones Newswires

I lavoratori della Volkswagen brasiliana sospendono la protesta in seguito alle nuove proposte fatte dai dirigenti del gruppo.

I dipendenti della Volkswagen di Sao Bernardo do Campo hanno sospeso ieri la serie di due ore di blocco della produzione iniziata giovedì, dopo che i dirigenti della casa automobilistica hanno fatto  una nuova proposta, che verrà discussa oggi dai lavoratori.


tratto da Reuters

La DaimlerChrysler  chiude lo stabilimento

Brasile: la DaimlerChrysler, la 5^ potenza mondiale nel settore automobilistico, ha dichiarato che chiuderà lo stabilimento Chrysler del sud del Brasile e restituirà il finanziamento ricevuto dal governo per costruirlo.

La decisione iniziale di sospendere la produzione a Campo Largo, nel ricco stato di Parana, è stata presa nel gennaio scorso, quando sono stati tagliati 26.000 posti di lavoro in tutto il mondo.

Il portavoce della società ha dichiarato che "si trattava di capire se se poteva riprendere la produzione o no, e la risposta è stata no".

La società ha affermato successivamente che restituirà il denaro ricevuto come sussidio per la costruzione dell'impianto da parte del governo, che in questo modo voleva attrarre nel paese le società automobilistiche, offrendo sconti fiscali e aiuti per affrontare i costi delle infrastrutture.

Una fonte governativa afferma che i finanziamenti ammontavano a circa 39 milioni di dollari americani alla fine dell'ultimo mese, ma la cifra totale deve ancora essere calcolata: un giornale locale ha riportato che la società dovrà pagare qualcosa come 47 milioni di dollari.

Sempre la fonte governativa afferma che la DaimlerChrysler è la prima di un gruppo di 3 società automobilistiche che ha deciso di chiudere bottega; le altre due sono la francese Renault e la tedesca Volkswagen/Audi.

La Chrysler utilizzava questo stabilimento per produrre i modelli Dodge pickup, meglio conosciuto come Dakota, dalla metà del 1998 sia per il mercato interno che per l'estero.

Stando al giornale locale "Valor Economico", la produzione è ferma da aprile, ma la società continua a pagare gli stipendi ai lavoratori inattivi.

 

Sindacato: il governo locale non sorprende

Claudio Gramm, segretario generale del sindacato dei metalmeccanici di Parana, che rappresenta i lavoratori della DaimlerChrysler di Campo Largo, ha dichiarato che non è sorpreso dalla decisione, perché i problemi ci sono stati fin dall'inizio.

Lo stabilimento di Campo Largo ha sfornato solo 13.500 modelli Dakota prima che la produzione venisse fermata in aprile, molti meno di quanto stabilito usufruendo degli incentivi fiscali.

"All'inizio del 1999 avevano già ridotto l'orario di lavoro e i salari", ha proseguito Gramm; il governo ha dichiarato che questo è un segno dei tempi, in un mercato automobilistico globale dove si sente la pressione della flessione dell'economia mondiale.

I produttori di auto brasiliani avevano cominciato l'anno con una previsione di forte crescita  economica per l'America latina, ma una combinazione di razionamento dell'energia e aumento degli interessi ha ridotto drasticamente l'espansione, costringendo 10 delle 11 società automobilistiche in Brasile a sospendere temporaneamente la produzione a luglio e ad agosto.

(4 settembre 2001)