3° congresso nazionale della federazione lavoratori metalmeccanici

della Corea del sud

 

Costruzione del sindacato industriale: questa la scelta per cui si è espressa la maggioranza del 3° congresso nazionale della federazione sindacale metalmeccanica indipendente della Corea del sud (korean metalworkers federation), dopo che ne hanno discusso 400 delegati circa, (per 135.000 iscritti, su 2.500.000 lavoratori, di cui circa il 40% con lavori a tempo determinato, interinali o a giornata) in gran parte molto giovani. Questa decisione comporterà un passaggio di poteri dai sindacati aziendali, che costituiscono, da 10 anni, l'attuale federazione, riconosciuta legalmente nel dicembre 1999.

Si tratta di una decisione particolarmente importante, che prenderà corpo con il congresso costituente, nell'ottobre 2000: nel mondo sindacale asiatico viene lanciato il modello "giapponese" di sindacato basato nell'azienda, per avvicinarsi a un modello "europeo" di sindacato industriale.

Secondo punto dell'agenda congressuale è stata la discussione e decisione sugli orientamenti delle iniziative di lotta nel 2000, con le seguenti richieste:

Aumenti salariali; settimana lavorativa di 40 ore e 5 giorni; impiego regolare per lavoratori temporanei e giornalieri; aumento della formazione per iscritti al sindacato; promozione delle attivita' di controllo su salute e sicurezza.

Al governo:

No alla vendita a compagnie straniere; no alla politica di ristrutturazione; formazione di fondi sociali per il superamento del sistema di bassi salari; riforma delle leggi contro il lavoro; espansione dello stato sociale; abolizione delle leggi di sicurezza nazionale; rilascio dei lavoratori in carcere e riassunzione dei licenziati;

Richieste comuni dei lavoratori in aziende in ristrutturazione:

No alla vendita a compagnie straniere; mantenimento dell'impiego, del sindacato, della contrattazione collettiva; penalizzare i dirigenti di aziende insolventi e toglierli le loro proprietà.

In particolare, per quanto riguarda la crisi della Daewoo, ci sono 5 richieste: no alla vendita a compagnie straniere; processo trasparente di vendita; partecipazione sindacale al processo; trattativa immediata tra lavoratori e governo; partecipazione dei lavoratori alla direzione aziendale; corretta riforma del sistema dei chaebols (concentrazioni industriali nelle mani di poche famiglie) con ritorno al pubblico delle loro proprietà.

Il congresso ha infine deciso l'impegno a sostenere i candidati del neonato democratic labor party nelle elezioni politiche generali del 13 aprile e di partecipare alla campagna organizzata da alcune associazioni non governative per il boicottaggio dei candidati corrotti e che si sono espressi per le leggi contro i diritti del lavoro.

22 gennaio 2000