Comitato Centrale Fism Salvador de Bahia, 28 – 29 novembre 2007
Il Comitato Centrale della Fism - 430 delegati/e da più di 60 paesi - si è riunito per due giorni in Brasile, a Salvador di Bahia. E’ stato preceduto dalla riunione dell’Esecutivo che ha di fatto avviato la discussione in vista del prossimo Congresso che si terrà nel 2009, e da un seminario delle delegate sul lavoro precario, che si è concluso con una serie di proposte assunte nelle conclusioni del Comitato Centrale. L’Esecutivo ha proposto all’unanimità al Comitato Centrale Fernando Lopes, della CNM-CUT, Brasile, come vice Segretario Generale, in sostituzione di Brian Fredericks, che va in pensione. Ha inoltre proposto come nuovo componente dell’Esecutivo (sostituzione anche questa) Stefan Loeven, IF Metall, Svezia. Entrambi eletti all’unanimità dal Comitato Centrale. Il Comitato Centrale ha discusso di temi generali – globalizzazione e lavoro, commercio mondiale, occupazione e sviluppo, rapporti con altri sindacati di categoria a livello globale, iniziative di solidarietà nel mondo, sulla base del rapporto della segreteria svolto dal Segretario Generale Marcello Malentacchi, ed ha dedicato la parte principale della discussione al lavoro precario, con le relative “raccomandazioni”conclusive a tutti i sindacati affiliati e si è concluso con una grande manifestazione contro la precarietà e per una azione globale, nel centro della città brasiliana . Dopo la rassegna dei temi generali su cui la Fism è impegnata, è stato anche messo in evidenza criticamente il punto riguardante la decisione di mesi fa di alcuni sindacati (siderurgici USA, Canada e Gran Bretagna) di arrivare ad una fusione, che lascia fuori i sindacati del sud e quelli dei paesi più piccoli ed esprime una tendenza protezionista – già criticata anche dalla Fiom al precedente Esecutivo. Più in generale si è sottolineata la necessità di un rafforzamento della Fism nella sua dimensione globale e di solidarietà internazionale. Sul tema dei rapporti con altri sindacati di categoria e livello globale è stato presentato all’Esecutivo e nel CC un documento di discussione (vedi) La parte dedicata alla questione della precarietà è stata introdotta da una relazione generale di Brian Fredricks, vice segretario generale, che ha sottolineato molto efficacemente l’aspetto universale della precarizzazione del lavoro come parte delle politiche liberiste della globalizzazione e l’attacco generalizzato ai diritti del lavoro in tutto il mondo; quindi la necessità di una azione globale contro di essa, nelle sue varie forme. Successivamente sono state fatte tre introduzioni specifiche: dalla rappresentante del sindacato svedese SIF (lavoro non manuale) Mari-Ann Krantz; da Julius Roe (sindacato australiano AMWU) e da Marcello Malentacchi, segretario generale della Fism. Mari Ann Krantz si è concentrata soprattutto sulla necessità di sindacalizzazione dei lavoratori/trici precari/e e della contrattazione collettiva per limitare, attraverso accordi relativi alle esternalizzazioni, l’entità del lavoro precario (lavoro a progetto, part time, lavoro a tempo determinato), anche, nel caso dell’outsourcing, parificando i diritti tra lavoratori dell’impresa madre e di quella esternalizzata. Julius Roe, a cui spettava di introdurre il punto relativo al ruolo dei Governi, alle possibili azioni legali e ai cambiamenti delle leggi nazionali, ha identificato 6 punti su cui la strategia della precarietà di padronato e Governi converge: creazione dell’area di cosiddetti lavoratori “indipendenti”; assenza di tutele per il lavoro interinale, occasionale, temporaneo; riduzione di tutele nei processi di ristrutturazione; combinazione tra riduzione di tutele e scelte arbitrarie sull’orario di lavoro; indebolimento dei sindacati anche attraverso le scelte sul libero commercio e le imposizioni della flessibilità ad esso collegate; l’attacco alla contrattazione che intende limitare il lavoro precario. In corrispondenza con questi 6 punti ha elencato altrettanti strumenti di risposta da parte sindacale: eliminazione delle restrizioni legali alla contrattazione sindacale; importanza della contrattazione nazionale, contro la tendenza delle multinazionali a ridurre la contrattazione al solo livello di impresa; eliminazione delle restrizioni relative ai subappalti; attribuzione alla casa madre della responsabilità sui lavoratori delle imprese d’appalto; limitazione del lavoro a tempo determinato a esigenze di breve termine realmente riconosciute (limitando il periodo di tempo, i lavoratori vengono licenziati prima che scada); necessità di leggi che stabiliscano standards legali minimi uguali per tutti e penalità alle aziende che non li rispettano; necessità di consultazione dei sindacati rispetto alle ristrutturazioni che rendano più difficile la possibilità di licenziamenti collettivi. Ha infine concluso sottolineando la necessità, anche di fronte a un quadro politico dove prevalgono politiche liberiste da parte di partiti e Governi, di sviluppare un movimento più forte e coraggioso anche con una giornata di azione globale per il 2008 contro la precarietà. Infine, Marcello Malentacchi ha premesso che la lotta contro la precarizzazione e per i diritti è universale e che ci sono diritti non negoziabili come il diritto di organizzarsi e contrattare collettivamente. E’ imperativo per i sindacati evitare che i lavoratori vengano messi dalle aziende gli uni contro gli altri. E’ necessario lottare contro la precarietà anche a livello nazionale per rafforzare la solidarietà e per rafforzare la dimensione sindacale che in tutto il mondo si sta indebolendo. E’ necessario usare la forza collettiva per intervenire anche laddove il sindacato è debole e realizzare Accordi Quadro Internazionali con le multinazionali, conquistando l’estensione dei diritti in tutta la catena dei fornitori. Ha inoltre ricordato, come ulteriori elementi utili per la lotta contro la precarietà la nuova norma sul rapporto di lavoro dell’OIL, giugno 2006, la campagna per il lavoro dignitoso lanciata dalla Confederazione Internazionale dei sindacati e l’affermazione degli standards relativi ai diritti fondamentali negli accordi commerciali.
RACCOMANDAZIONIAlla fine di un dibattito molto animato, sono state presentate e approvate, tra le altre, le seguenti raccomandazioni: - Campagna contro la precarietà a tutti i livelli, nei confronti di padronato e Governi: giornata internazionale di azione contro la precarietà a seconda delle tematiche nazionali; - Alleanze tra sindacati e altri movimenti sociali nella lotta contro la precarietà del lavoro; - I sindacati affiliati alla Fism sono invitati a partecipare attivamente alla settimana e giornata globale di azione (26 gennaio 2008) coordinata dal Forum Sociale Mondiale
RISOLUZIONISono state infine approvate le seguenti risoluzioni: - Sostegno a Napoleon Gomez Urrutia e al Sindacato nazionale dei lavoratori minerometallurgici del Messico; - Solidarietà allo sciopero per salari e condizioni di lavoro, che dura dal 20 novembre, dei lavoratori della fabbrica Ford in Russia, contro l’intervento delle forze speciali di polizia; - Sostegno al Sindacato SPMK (Kosovo) per il reintegro al loro posto di lavoro dei lavoratori licenziati della Iron Pipes – IMK Ferizaj, da parte della “Kosovo Trust Agency for privatization”. - Richiesta di rilasciare il presidente del Sindacato coreano KMWU arrestato durante uno sciopero e manifestazione pacifica contro l’accordo di libero commercio tra Corea e Stati Uniti. Ai tre sindacati USA si è aggiunto anche il sindacato Canadese dell’Auto, che ha espresso il proprio parere negativo contro l’accordo di libero scambio Canada-Corea. - Per la difesa dei diritti fondamentali delle popolazioni sfollate dalle campagne a causa di insediamenti industriali in India - Per una moratoria dei negoziati UE – ACP (accordi commerciali con Africa, Caraibi, Pacifico) e il cambio di direzione degli stessi verso politiche di sviluppo, occupazione e giustizia sociale. Per la Fiom hanno partecipato Alessandra Mecozzi, Ufficio internazionale Fiom (in sostituzione del Segretario Generale Gianni Rinaldini, impegnato nella trattativa per il rinnovo del CCNL); Rita Orsini, Segretaria generale Fiom Cremona; Donato Stefanelli, Segretario generale Fiom Bari. Intervenuti rispettivamente: sul rapporto del Segretario Generale; nel seminario “Donne e lavoro precario”; nella sessione sulla precarietà.
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