Risoluzione per il congresso Fism, presentata da Fim, Fiom, Uilm

Contro la guerra

 

Il diritto alla pace è un diritto fondamentale di tutti gli esseri umani: la lotta perché esso si affermi pienamente è legata a quella per i diritti economici sociali civili e sindacali dei lavoratori e delle lavoratrici metalmeccaniche, per uno sviluppo sostenibile ed equo tra nord e sud in cui la Fism è impegnata.

Milioni di lavoratori e lavoratrici, cittadini e cittadine del mondo hanno manifestato contro le guerre  che  fanno migliaia di vittime civili e portano solo morte, distruzione e odio. E' necessario che la Fism e i suoi affiliati esprimano la propria opposizione alla strategia della “guerra preventiva”, alle occupazioni militari, così come nei confronti d’ogni forma di terrorismo.

La Fism deve attivarsi per porre un freno alla diffusione incontrollata di armi nel mondo, alla proliferazione delle armi nucleari e all’aumento esponenziale delle spese militari.

Per questo la Fism ed i suoi affiliati aderiscono alla campagna “Control Arms” promossa, a livello internazionale, dalle organizzazioni non-governative Amnesty, Iansa e Oxfam e sostengono la convenzione sulle armi nucleari e la campagna “Abolition Now”. 

Non possiamo dimenticare che, nonostante il silenzio che le circonda, oltre 50 Stati al mondo sono in guerra o vivono situazioni di conflitto armato.

Conflitti spesso causati o alimentati da multinazionali senza scrupoli e dalla vendita di armi nonostante i divieti e gli embarghi definiti ai livelli nazionali ed internazionali.

Riguardo al conflitto in Iraq la Fism ritiene che le Nazioni Unite debbano assumere un ruolo centrale nella nuova fase politica del dopo elezioni, in cui il popolo iracheno ha la possibilità di autodeterminare il proprio futuro.

In quest’ambito anche la Fism, insieme a tutto il sindacalismo mondiale, potrebbe svolgere un ruolo chiave, aiutando e cooperando con i sindacati liberi iracheni alla ricostruzione economica e alla coesione sociale, lottando per assicurare il rispetto dei diritti umani ed in particolare dei diritti della classe lavoratrice, quale base per una vera società democratica.