Fism: riunione del gruppo di lavoro sulle politiche del commercio, finanza e sviluppo

 Ginevra, 4-5 novembre 2004

 

Lo scopo di questa riunione è come sviluppare una posizione comune dei sindacati metalmeccanici su regole e politiche del “governo globale”. Le questioni relative alla liberalizzazione del commercio, potenzialmente molto controverse, sono parte essenziale di una strategia internazionale dei sindacati metalmeccanici che implica solidarietà tra gli stessi e azioni coordinate a tutti i livelli. La Fism intende agire in collaborazione con le altre organizzazioni del movimento sindacale internazionale, con i centri nazionali e con i movimenti sociali con orientamenti affini. Secondo le note preparate dalla Fism per l’incontro sono da prendere in considerazione diverse aree di temi collegati a quell’obiettivo centrale:

-         mancanza di coerenza nel sistema multilaterale (ad esempio politiche per la riduzione della povertà si trovano in contraddizione con quanto si prevede per investimenti esteri, servizi pubblici o protezione sociale).

-         Negoziati sulla liberalizzazione del commercio: l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Con il fallimento delle conferenze Ministeriali, si sono aperte nuove prospettive con il comparire sulla scena di nuovi protagonisti dei paesi in sviluppo: fatti positivi, ma non risolutivi. Il pesante deficit democratico (all’origine del fallimento di Seattle e poi di Cancan, lo scorso anno) non è stato ancora toccato. Il multilateralismo rischia di essere delegittimato e misure protezionistiche sono in genere la soluzione all’impasse dei negoziati. Né si è davvero finora affrontato quell’insieme di questioni di massimo interesse per i sindacati: privatizzazione dei servizi pubblici fondamentali, spazio per politiche nazionali di sviluppo nei paesi in via di sviluppo, e, ovviamente, il rispetto dei diritti fondamentali di lavoratori e sindacati negli accordi commerciali. La strategia del movimento sindacale internazionale è stata inefficace. Il gruppo di lavoro dovrebbe operare per proposte concrete da realizzarsi a livello nazionale, regionale e internazionale.

-         Continuano negoziati regionali e bilaterali in tutti i paesi con risultati diversi. Potrebbero essere i soli a rimanere, di fronte al fallimento di un sistema di negoziati multilaterale, con possibili ulteriori danni per i soggetti più deboli. E’ quindi necessario avere un quadro chiaro della situazione nelle diverse regioni e tentare di costruire posizioni comuni.

-         Istituzioni di Bretton Woods: Fondo monetario internazionale e Banca Mondiale. Da anni i sindacati sottopongono a critica la loro attitudine liberista. Senza successo. Queste istituzioni continuano a non dare priorità alla creazione di occupazione e spesso interferiscono con la contrattazione collettiva e le regole vigenti in vari paesi. Le procedure di consultazione con i sindacati non vanno molto al di là di un esercizio di pubbliche relazioni. Perciò altro compito del gruppo di lavoro sarà individuare quale effettivo contributo, in termini di più efficaci strategie nei confronti delle istituzioni finanziarie internazionali i sindacati metalmeccanici possono dare.

Per altre informazioni sull’Organizzazione Mondiale del Commercio, l’iniziativa sindacale e dei movimenti, vedi il n. 84 di Notizie Internazionali, giugno 2003