ACCORDO DI LIBERO COMMERCIO INDIA-UNIONE EUROPEA: NE DISCUTONO SINDACATI E ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE

Seminario Fism a Nuova Delhi, 14 e 15 febbraio 2012


 

La Fism della regione Asia del sud ha promosso a Nuova Delhi un seminario internazionale sull'accordo, in discussione, tra Unione Europea e India. Hanno partecipato i sindacati metalmeccanici indiani, insieme con quelli dei tessili, di UNI, dei chimici e sindacati metalmeccanici di Francia, Italia, Canada, Argentina e Giappone.

L'incontro, che si è tenuto pochi giorni dopo il vertice UE-India del 10 febbraio, ha analizzato gli sviluppi della politica commerciale dell'India e l'attuale negoziato con la UE per un accordo sul libero commercio. I partecipanti hanno espresso preoccupazioni e critiche circa la mancanza di trasparenza del negoziato e l'assenza di significative consultazioni della società civile, a partire dai sindacati e dalle ONG.

Molta attenzione è stata dedicata ai possibili effetti negativi di un tale accordo in particolare analizzando le sue implicazioni sull'occupazione, la sicurezza alimentare, il suo impatto sui settori industriali e dei servizi, come nel settore dell'auto, delle piccole e medie imprese e del commercio al dettaglio. Sono stati anche evidenziati i rischi relativi alla perdita di spazio politico e alla eventuale eliminazione di dazi sull'esportazione di materie prime, che limiterebbe la capacità del paese di produrre beni con valore aggiunto e creare posti di lavoro qualificati.

In cima alle priorità dei sindacati è la protezione della capacità dell'India di produrre medicinali generici accessibili per il suo mercato interno e quello di altri paesi in via di sviluppo. Altre preoccupazioni sono state espresse sulla limitazione a realizzare gli obiettivi di sviluppo e di riduzione della povertà nella prospettiva di liberalizzazione del settore finanziario con conseguente riduzione della possibilità per il paese di regolare il settore bancario.

I sindacati dei paesi europei hanno condiviso le stesse preoccupazioni ed espresso l'impegno a lavorare insieme per sostanziali avanzamenti e miglioramento dello stato attuale del negoziato e hanno denunciato la completa mancanza di informazione e di consultazione.

Al seminario sono stati portati rilevanti contributi da parte delle ONG attive nelle aree della sovranità alimentare, degli investimenti diretti esteri (FDI), dei servizi finanziari e della sanità. Il contributo della Società dei produttori indiani di auto (SIAM) ha messo in luce la prospettiva e le preoccupazioni delle aziende (drastico abbassamento dei dazi sull'importazione, n.d.t.)e aperto la strada ad un utile dialogo.

 

Tutti i sindacati partecipanti hanno chiesto alla Fism dell'Asia del sud di continuare a promuovere questo tipo di scambi tra sindacati di diverse regioni e di coordinare una azione congiunta dei sindacati indiani affiliati alla Fism e ad altre federazioni internazionali.


http://www.imfmetal.org/index.cfm?c=28892&l=2

 

 

Ufficio internazionale Fiom-Cgil

 

Roma, 20 febbraio 2012