Riunione del gruppo di lavoro Fism automotive

31 ottobre - 5 novembre 2011 - Chennai - Pune, India


 

Strutture sindacali in India di fronte alla sfida dell'industria dell'auto

di Sudhershan Rao Sarde, responsabile Fism dell'Ufficio Fism Asia meridionale

 

Evoluzione dei sindacati

I sindacati indiani si sono sviluppati in seguito alla industrializzazione, a partire da associazioni sociali come la Bombay Millhands Association (1890), The servants of India society (1905), the Indian Telegraph Association (1905), the Amalgamated Society of Railway Servants (1907), the Kamgar Hitwardhak Mahasabha (1909), etc.

La Madras Labour Union è nata il 27 aprile del 1918 fondata da B.P.Wadia ed è considerato l'inizio del Movimento sindacale indiano. Nello stesso anno Mahatma Gandhi ha fondato la Ahmedabad Textile Labour Association, conosciuta localmente come Mazdoor Mahajan.

Poi i sindacati si sono formati in diversi settori dell'industria nel paese.

 

Formazione dei Sindacati

A Bombay nella prima metà del 1920 si sono verificati circa 200 scioperi che hanno coinvolto un totale di 1 milione e mezzo di lavoratori che chiedevano la giornata di 10 ore e la “dearness allowance” (indennità per il prezzo del riso). Altre lotte simili si sono svolte nel 1919-1920 in altre parti del paese.

Questi movimenti hanno stimolato la formazione di una federazione di questi sindacati. Un combattente per la libertà, Bala Gangadhar Tilak prese l'iniziativa di formare un centro nazionale dei vari sindacati che portò alla fondazione dell'AITUC (All India Trade Union Congress).

 

All India Trade Union Congress

La sessione inaugurale fu tenuta a Bombay dal 31 ottobre 1920 al 2 novembre 1920 , presieduta da Lala Lajapat Raj, attivista per la libertà, e l'allora Presidente dell Indian National Congress.

Parteciparono 801 delegati provenienti da tutto il paese in rappresentanza di 102 sindacati. Lala Lajapat Raj fu eletto primo Presidente dell'AITUC.

 

Sindacati centrali

Per acquisire lo status di Sindacato centrale, una federazione deve avere l'iscrizione certificata di almeno 500.000 nel paese, in almeno 4 Stati e 4 industrie.

La certificazione viene fatta dallo Standing Labour Committee, un organismo tripartito sotto la presidenza del Central Labour Commissioner.

La certificazione deve essere fatta statutariamente ogni 4 anni.

Ma le verifiche sono state fatte nel 1980, 1989 e 2002.

 

Iscritti ai Sindacati centrali

Totale 24,9 milioni

Economia formale 14,5 milioni (58,3%)

Economia informale 10,4 milioni (41,7%)

 

Iscritti ai sindacati centrali nelle maggiori industrie nel 2002

Siderurgia 282.198

Elettromeccanica 42.061

Elettronica 24.075

Altri meccanica 318.780

Porti e docks 156.041

Miniere carbone 1.244.185

Tessile-Confezioni 1.080.356

Costruzioni edili 1.070.278

Chimici 117.592

 

Centri nazionali

I sindacati centrali vengono comunemente chiamati Centri Nazionali

I Centri nazionali accolgono le affiliazioni dei sindacati a livello di impresa, di azienda, di federazioni industriali.

In virtù della affiliazione ai centri nazionali i sindacati (di azienda, unità, impresa) diventano affiliati alle Federazioni industriali

I centri nazionali hanno strutture a livello di Stato e in alcuni casi di Distretto

I centri nazionali raccolgono le quote sindacali e sottopongono annualmente bilanci certificati al registro dei sindacati.

 

Federazioni Industriali

Le Federazioni Industriali sono affiliate ai centri nazionali. Hanno strutture nazionali e in alcuni casi anche a livello di Stato.

L'iscrizione alle Federazioni industriali è conseguente a quella al Centro nazionale, sebbene le Federazioni mantengano gli iscritti, raccolgano quote e tengano elezioni.

 

Raccolta delle quote e pagamenti

Le quote vengono versate dagli iscritti al sindacato di impresa/azienda; da questi vanno alle Federazioni industriali e ai centri nazionali che a loro volta pagano le quote alle Federazioni internazionali

 

Sindacati non affiliati

Ci sono alcuni sindacati a livello di impresa/azienda/fabbrica che non sono affiliati a nessun Centro nazionale, incluso il settore auto.

A Pune, questo tipo di sindacati hanno formato una organizzazione-ombrello chiamata Sramik Ekta Mahasangh

 

Situazione giuridica della contrattazione collettiva

Il rifiuto da parte del datore di lavoro a contrattare collettivamente in buona fede con il sindacato riconosciuto, come il rifiuto da parte del sindacato riconosciuto a contrattare collettivamente in buona fede con il datore di lavoro costituiscono “pratiche sindacali scorrette” ai sensi della sezione 36 della legge sulle controversie industriali del 1948 e sono punibili con la detenzione o una multa o entrambi.

Contrattazione collettiva a diversi livelli

La contrattazione collettiva di settore viene fatta a livello nazionale in settori quali banche, carbone, petrolio, porti e docks, e siderurgia, cioè dove il Governo centrale ha un ruolo importante come datore di lavoro.

La contrattazione industriale regionale è fatta prevalentemente nelle industrie del settore privato come Juta, Tè, piantagioni, cemento.

Altrimenti c'è la contrattazione a livello di impresa o fabbrica.

Declino del potere sindacale

Non esistono disposizioni di legge per il riconoscimento dei sindacati come agenti contrattuali

Il crescere dell'occupazione flessibile sotto forma di lavoro a tempo determinato, lavoro saltuario, part-time etc. ha indebolito il potere di contrattazione collettiva. La proliferazione di Zone franche, di zone speciali per l'esportazione e l'economia informale hanno ulteriormente eroso il potere della contrattazione collettiva.

Ne risulta l'abbassamento del costo del lavoro sia nei settori pubblici come in quelli privati.

Ad esempio nel settore privato si passa dall'8.88% sui costi produzione del 2000, all'8,15% nel 2004; di più nel settore pubblico.

 

Aree di insediamento del settore auto

Le aree di insediamento dell'industria dell'auto in India sono, ad ovest, attorno a Bombay, Pune, Nashik, (tra queste: Daimler, Tata Motors, Bajaj, GM, Skoda, Volkswagen, Fiat, Bosch); molte altre fabbriche di montaggio o fornitrici si trovano a sud nell'area di Chennai (Madras): tra queste Ashok Leyland, Ford, Hyundai, Toyota Kirloskar Motor, Volvo, Visteon, India Nippon, Delphi TVS...); a nord nelle zone di Nuova Delhi – Gurgaon – Faridabad: Delphi Auto, Asahi India, Honda motorcycle and scooterIndia, Maruti Suzuki, Tata Motors, Bajaj auto....

 

Caratteristiche principali del settore auto indiano

Assorbe le più moderne tecnologie; tecniche avanzate di ingegneria industriale e produttività; espansione diffusa del lavoro a tempo determinato, di lavoratori temporanei, in formazione e apprendisti; crescente presenza di forza lavoro irregolare; pesanti differenziali salariali tra lavoratori regolari e irregolari

 

Relazioni industriali

Su 700.000 lavoratori, i regolari sono 250.000

La sindacalizzazione è limitata a una frazione di lavoratori regolari

La maggior parte dei lavoratori irregolari rimane non sindacalizzata

Riclassificazione dei lavoratori come capi ed executives

Promozione di sindacati “gialli” e tentativi di by-passare i sindacati attraverso comitati di lavoratori

Contrattazione collettiva a livello aziendale

Accordi salariali invariabilmente legati a produttività e esternalizzazioni

Lavoro precario: la percentuale del lavoro precario è passata dal 18.24% del 1995 al 29.80% nel 2005.

 

Che cosa possiamo fare?

Formazione e costruzione di capacità: attivazione di reti sindacali a livello locale, nazionale, internazionale; garantire flusso regolare di informazioni;

usare gli accordi quadro internazionali; condividere informazioni sulle aziende; scambiare esperienze; costruire solidarietà in ogni occasione: organizzarsi!