Dirigenti sindacali lanciano un impegno nazionale contro la guerra

"In questa stanza oggi abbiamo una opportunità storica per far sì che non ci sia questa guerra." Con queste parole Bob Muehlenkamp, uno dei dieci oratori, ha aperto il "Convegno nazionale delle Organizzazioni sindacali e dei dirigenti sindacali che si oppongono alla guerra statunitense in Iraq", che si è tenuto l'11 gennaio a Chicago.

Oltre 100 rappresentanti di consigli del lavoro centrali, di comitati sindacali creati appositamente contro la guerra, e di sindacati locali di tutto il paese si sono incontrati per discutere una strategia sindacale comune contro la marcia dell'amministrazione Bush  verso una guerra preventiva. Erano presenti esponenti dei sindacati Afscme, Aft, Ilwu, Seiu, Teamsters, Here, e della  Uaw.

Nel corso dell'incontro, che si è tenuto nella storica “Teamsters Local 705”, i delegati si sono scambiati risoluzioni contro la guerra, approvate da vari organismi sindacali e  hanno relazionato  sulle varie attività e strategie sindacali utilizzate per raggiungere queste risoluzioni.

Una rassegna prima dell’incontro aveva contato 42 sindacati locali, 13 distretti o sezioni regionali, 5 sindacati nazionali, 12 consigli del lavoro centrali e 5 federazioni statali che avevano approvato una risoluzione contro la guerra, ma la discussione al convegno ha rivelato che i numeri attuali sono molto più elevati.

Oratori come Michael Eisenscher, coordinatore del "Labor Committee for Peace and Justice in the Bay Area", David Cortwright della coalizione "Win Without War", e Bill Fletcher della coalizione "TransAfrica and the United for Peace" hanno tenuto relazioni su argomenti come: strategie per coinvolgere sindacati locali e  nazionali  nella presa di posizioni contro la guerra; prospettive di guerra e di pace con le Nazioni unite; una prospettiva su quali siano le effettive ragioni per muovere verso la guerra.

Alla fine della giornata, dopo una lunga e animata discussione, il gruppo ha scelto un nome - U.S. Labor Against the War (Uslaw), ha votato una risoluzione e ha deciso di inviare delegazioni sindacali alle marce contro la guerra della prossima settimana a Washington e San Francisco.

È stato creato un comitato permanente, e oltre 25.000 dollari in fondi operativi sono stati stanziati da vari sindacati per arrivare alla creazione di una cassa contro la guerra di 50.,000 dollari.

 

I prossimi passi

I partecipanti hanno stabilito che il passo successivo più importante sarà quello di coinvolgere nell'Uslaw più Organizzazioni sindacali possibili, con lo scopo di ottenere il sostegno di 200 sindacati e dirigenti sindacali. Fino a che Uslaw non avrà un proprio sito web, i sostenitori potranno mandare il loro appoggio a nyclaw01@excite.com.

Il Comitato permanente avrà il compito di mantenere i collegamenti tra Uslaw e gli altri movimenti contro la guerra, e di sviluppare un sito web e materiali informativi e fondi.

Un altro passo, non discusso al convegno, sarà l'elezione di un Comitato direttivo nazionale per garantire che le decisioni vengano prese in modo democratico.

Risoluzione

“ Affermiamo l’impegno del movimento sindacale degli Stati Uniti contro la guerra”

Dal momento che più di 100 sindacalisti di 76 strutture sindacali locali, regionali e nazionali, consigli del lavoro centrali e altre organizzazioni di lavoratori, in rappresentanza di oltre 2 milioni di iscritti, si sono riuniti a Chicago per un incontro senza precedenti per discutere di ciò che ci riguarda relativamente alla minaccia di guerra dell'amministrazione Bush;

dal momento che gli iscritti e i dirigenti dei sindacati hanno la responsabilità di informare tutti i lavoratori e le lavoratrici sui temi che riguardano le loro vite , lavoro e famiglie, e di essere ascoltati nel dibattito nazionale su queste questioni;

dal momento che le principali vittime di qualsiasi azione militare in Iraq saranno figli e figlie delle famiglie della classe lavoratrice in servizio militare costretti così a subirne il danno, e innocenti civili iracheni che già tanto hanno sofferto;

dal momento che non abbiamo alcun contenzioso con donne,uomini, bambini della classe lavoratrice in Iraq né in qualsiasi altro paese;

dal momento che i miliardi di dollari destinati e spesi per questa guerra vengono sottratti alle nostre scuole, ospedali case e sicurezza sociale;

dal momento che la guerra è un pretesto per attaccare i diritti del lavoro, civili, dei migranti, i diritti umani nel nostro paese;

dal momento che la strada intrapresa da Bush per la guerra serve da copertura e distrazione nei confronti dell’economia che affonda, della corruzione delle multinazionali e dei licenziamenti;

dal momento che questa azione militare è in realtà destinata ad aumentare atti terroristici di ritorsione;

dal momento che non c’è alcun legame convincente tra  Iraq e Al Qaeda e gli attentati dell’11 settembre, e né l’amministrazione Bush, né le ispezioni delle Nazioni unite hanno dimostrato che l’Iraq rappresenta una effettiva minaccia per gli americani;

dal momento che l’azione militare Usa contro l’Iraq minaccia la soluzione pacifica di controversie tra Stati, attentando alla sicurezza e alla salvezza del mondo intero, inclusi gli americani;

dal momento che il movimento sindacale ha avuto un ruolo storico nella lotta per la giustizia;

in considerazione di tutto ciò, noi qui riuniti diamo vita al “US Labor against the War (Uslaw)” e decidiamo che Uslaw si oppone fermamente alla guida bellica di Bush, e decidiamo inoltre che Uslaw darà pubblicità a questa dichiarazione e promuoverà attività contro la guerra a livello sindacale, di posti di lavoro e di comunità.

 

Febbraio 2003