Per una presenza permanente di missioni civili
internazionali in Palestina/Israele a protezione della popolazione
civile Il Congresso nazionale della Fiom, sulla base della esperienza recentemente fatta da una sua delegazione nell’ambito della campagna “Action for peace” (Agire per la pace) in Palestina/Israele, ritiene indispensabile l’immediata attivazione di missioni civili in quell’area con carattere di continuità. L’occupazione militare israeliana dei territori
palestinesi, l’assedio delle città, la violenza militare e l’umiliazione
quotidiana di donne, uomini, giovani, anziani, da parte dell’esercito
israeliano hanno raggiunto livelli insostenibili per la coscienza civile
e morale. Essi rappresentano tragicamente il disegno politico del
governo Sharon, che, dopo l’11
settembre 2001, è stato legittimato dal governo degli Stati Uniti a
fare la sua parte nella guerra per “la libertà duratura”. Questo disegno mira ad annullare gli accordi di Oslo e far
tornare indietro la storia di 50 anni, cancellando il popolo
palestinese, la sua legittima aspirazione a uno Stato indipendente
applicando le risoluzioni delle Nazioni unite. Il suo legittimo
rappresentante, il presidente Arafat, è ridotto da settimane in
prigionia e minacciato anche fisicamente nel totale silenzio delle
istituzioni europee e internazionali, un tempo solleciti interlocutori
del processo di pace avviato nel 1993. Il governo Sharon, imponendo il confronto unicamente sul
terreno dello scontro militare, del tutto impari, favorisce la crescita
dei fondamentalismi religiosi e di disperate quanto distruttive azioni
terroristiche, chiudendo ogni spazio per lo sviluppo dei settori
progressisti e pacifisti presenti nelle due società, pervicacemente
impegnati nella costruzione di resistenza non violenta e di spazi di
dialogo. Occorre agire immediatamente per impedire che il
disegno di Sharon possa realizzarsi, nella vergognosa immobilità della
comunità internazionale. Per queste ragioni, il Congresso della Fiom si impegna
nella realizzazione di missioni civili permanenti nei territori occupati
e in Israele con l’obiettivo di: - svolgere
il ruolo di osservatori internazionali, a cui non ha finora corrisposto
la Comunità internazionale, sollecitando in questo senso anche i
sindacati europei all’applicazione
della risoluzione votata dal Congresso della Fism nel novembre 2001. - Sostenere
tutte le iniziative politiche su comuni obiettivi per una pace giusta
promosse da forze palestinesi e israeliane. Infine il Congresso nazionale della Fiom si impegna a contribuire alla
costruzione di una grande mobilitazione nazionale a sostegno della richiesta della
presenza internazionale a protezione della popolazione civile quale
presupposto per la riapertura di un terreno negoziale basato sull’applicazione
delle risoluzioni Onu e non sull’imposizione della legge del più
forte. Rimini, 24 gennaio 2002 |