Federazione generale dei sindacati palestinesi

Governatorati di Gaza

 

L’impatto della chiusura di Israele e la pressione sul movimento economico e sindacale palestinese

 Dipartimento delle Relazioni internazionali
29 settembre – 20 ottobre 2000

L’impatto della chiusura di Israele e la pressione sui settori economici e del movimento sindacale palestinese

 

Introduzione

A partire dall’occupazione di Israele dei Territori palestinesi nel 1967, il susseguente governo israeliano fece il suo meglio per rendere l’economia palestinese uno strumento affidabile per gli israeliani. E’ riuscito a fare questo legando il mercato del lavoro palestinese nei territori palestinesi con quello degli israeliani attraverso un’accurata e pianificata strategia. Tale unione dà agli israeliani il potere del controllo totale sul mercato del lavoro palestinese, e in più il loro completo controllo sui differenti settori dell’economia. Fecero del loro meglio per distruggere le infrastrutture dell’economia palestinese. Tutti gli sforzi dell’Autorità nazionale palestinese (Pna) per contrastare questo piano economico furono vanificati. Una delle maggiori cause di tale fallimento fu l’accordo economico di Parigi che ha limitato la portata dell’economia palestinese. Era previsto che questo accordo fosse verificato ogni sei mesi, ma Israele rifiutò di discutere ogni cambiamento o sviluppo di questo accordo.

Le perdite dei lavoratori derivanti dalla chiusura e dalla pressione israeliana
Israele aprì il proprio mercato del lavoro ai lavoratori palestinesi. Il totale dei lavoratori aveva raggiunto quota 200.000 prima del processo di pace. Tale mancanza di limitazione che fu imposta sul libero movimento dei lavoratori palestinesi incoraggiò molti ragazzi a lasciare la scuola per aggiungersi al mercato del lavoro in Israele.
Dopo il processo di pace e la dichiarazione di Oslo, il governo israeliano restrinse il libero movimento dei lavoratori in Israele e impose delle regole, come per esempio, le carte magnetiche, il permesso di lavoro e mise delle limitazioni di età dei lavoratori (più di 25 anni, sposati e con bambini). Iniziò a imporre delle chiusure sui territori palestinesi. L’ultimo dato sui lavoratori legali (con permesso di lavoro) impiegati in Israele è di 40.000 (24.000 da Gaza e 16.000 dal West Bank). A questo si aggiungono circa 80.000 lavoratori illegali (senza permesso di lavoro). Il numero totale di lavoratori che lavoravano in Israele prima dell’inizio dell’ultima Intifada del 20 settembre, 2000, era 120.000 lavoratori da Gaza e dal West Bank.

Le perdite giornaliere dei lavoratori causate dalla chiusura e dalla pressione israeliana:

Numero dei lavoratori Media retribuzioni giornaliera* Perdite in NIS Perdite in US$

120.000

150

18.000.000

4.500.000

* Nota: Le retribuzioni si differenziano da un settore all’altro, per esempio, nell’edilizia 175 NIS, nell’industria metallurgica 150 NIS e 120 NIS nell’agricoltura e nell’amministrazione pubblica. La media retribuzione giornaliera è di circa 150 NIS. Il PNA perde circa 5 milioni di dollari al giorno. Questa cifra rappresenta il ricavo delle trattenute fatte dagli israeliani dalle assicurazioni, tasse, oneri sociali e altro.

Le perdite dei lavoratori nei Territori palestinesi

Oltre all’alto numero di lavoratori impiegati in Israele, un ulteriore gruppo di circa 190–200 mila lavoratori sono diventati disoccupati nei Territori palestinesi, a causa della chiusura e della pressione che ha inciso sull’industria, l’agricoltura e l’edilizia palestinese.

L’occupazione locale nei Territori palestinesi secondo i settori occupazionali pubblicati nel 1998 dall’Ufficio statistico palestinese, è la seguente:

68% lavora nel settore privato;

27% lavora nel settore pubblico;

5% negli altri settori.

Il settore privato si divide secondo le professioni:

11,7% agricoltura e pesca ;

15,8% industrie ;

22,7% edilizia ;

16,8% commercio, ristorazione e alberghiero ;

4,5% trasporti ;

28,1% pubblica amministrazione ;

Tutta  l’industria, l’edilizia e il commercio dipendono dal mercato o dalle materie prime israeliane. Molte delle industrie si sono fermate, molte fabbriche di abbigliamento e tessile hanno chiuso perché lavorano per il mercato israeliano, l’edilizia si è fermata per mancanza di cemento e di materie prime.

Perdite nel mercato del lavoro locale

Settore di lavoro

Lavoratori

Media retribuzioni

Perdite in NIS

Perdite in US$

Edilizia 80%

40.000

100

4.000.000

1.000.000

Trasporti

10.000

120

1.200.000

300.000

Pesca

2.000

100

200.000

50.000

Commercio e dettaglio

10.000

100

  1.000.000

  250.000

Tessile

20.000

80

1.600.000

400.000

Altri agricoltura, industria e pubblica amministrazione

 

90.000 – 100.000

 

  40-50

 

  4.000.000

 

  1.000.000

Totale

180.000 – 190.000

 

12.000.000

3.000.000

Perdite locali e dentro la linea verde (Israele) e perdite del PNA(?)

Lavoratori impiegati in Israele

Lavoratori impiegati in Palestina

Perdite del PNA

Perdite totali

Note

4.500.000

3.000.000

5.000.000

12.500.000

 

 

Le perdite nei differenti settori economici:

Le perdite nei settori economici stimati dal ministero dell’Industria sono i seguenti:

Settori economici

Perdite giornaliere in US$

Note

Industria

3.520.000

Senza retribuzioni dei lavoratori
Commercio

5.500.000

 
Agricoltura

3.700.000

 
Turismo

1.500.000

 
Lavoro e lavoratori

9.500.000

 
Totale

23.720.000

Perdite giornaliere

 

In aggiunta alle altre perdite causate dalla chiusura e dalla pressione:

fabbriche gravemente colpite in Gaza  6.000.000

fabbriche gravemente colpite nel WB  -  3.500.000

multe sui prodotti nei porti in Israele  -  1.500.000  

perdite totali  -  11.000.000

 

La produttività nei diversi settori economici gravemente colpita dalla chiusura

L’industria alimentare decresce dell’80%, l’edilizia del 90%, industria chimica e plastica del 75%, legname e mobilifici del 70%, ingegneria meccanica e industria elettrica del 50%, pellame e gomma del 75%, carretti dell’85% e l’industria del marmo e della scultura del 100%.

Il totale delle perdite giornaliere dovute alla chiusura e alla pressione israeliana si possono sintetizzare come segue:

Settori economici

Perdite giornaliere in US$

Note

Industrie

3.520.000

 
Commercio

5.500.000

 
Agricoltura

3.700.000

 
Turismo

1.500.000

 
Lavoro e lavoratori

9.500.000

 
Altre perdite*

5.000.000

Distruzione di case e fattorie
Totale

28.720.000