Federazione
generale dei sindacati palestinesi
Governatorati
di Gaza
L’impatto della chiusura di Israele e la pressione sul movimento economico e sindacale palestinese
L’impatto della chiusura di Israele e la pressione sui settori economici e del movimento sindacale palestinese
Introduzione
A
partire dall’occupazione di Israele dei Territori palestinesi nel 1967, il
susseguente governo israeliano fece il suo meglio per rendere l’economia
palestinese uno strumento affidabile per gli israeliani. E’ riuscito a fare
questo legando il mercato del lavoro palestinese nei territori palestinesi con
quello degli israeliani attraverso un’accurata e pianificata strategia. Tale
unione dà agli israeliani il potere del controllo totale sul mercato del lavoro
palestinese, e in più il loro completo controllo sui differenti settori
dell’economia. Fecero del loro meglio per distruggere le infrastrutture
dell’economia palestinese. Tutti gli sforzi dell’Autorità nazionale
palestinese (Pna) per contrastare questo piano economico furono vanificati. Una
delle maggiori cause di tale fallimento fu l’accordo economico di Parigi che
ha limitato la portata dell’economia palestinese. Era previsto che questo
accordo fosse verificato ogni sei mesi, ma Israele rifiutò di discutere ogni
cambiamento o sviluppo di questo accordo.
Le
perdite giornaliere dei lavoratori causate dalla chiusura e dalla pressione
israeliana:
Numero
dei lavoratori |
Media
retribuzioni giornaliera* |
Perdite
in NIS |
Perdite
in US$ |
120.000 |
150 |
18.000.000 |
4.500.000 |
*
Nota: Le retribuzioni si differenziano da un settore all’altro, per esempio,
nell’edilizia 175 NIS, nell’industria metallurgica 150 NIS e 120 NIS
nell’agricoltura e nell’amministrazione pubblica. La media retribuzione
giornaliera è di circa 150 NIS. Il PNA perde circa 5 milioni di dollari al
giorno. Questa cifra rappresenta il ricavo delle trattenute fatte dagli
israeliani dalle assicurazioni, tasse, oneri sociali e altro.
Le perdite dei lavoratori nei
Territori palestinesi
Oltre
all’alto numero di lavoratori impiegati in Israele, un ulteriore gruppo di
circa 190–200 mila lavoratori sono diventati disoccupati nei Territori
palestinesi, a causa della chiusura e della pressione che ha inciso
sull’industria, l’agricoltura e l’edilizia palestinese.
L’occupazione
locale nei Territori palestinesi secondo i settori occupazionali pubblicati nel
1998 dall’Ufficio statistico palestinese, è la seguente:
68%
lavora nel settore privato;
27%
lavora nel settore pubblico;
5% negli altri settori.
Il
settore privato si divide secondo le professioni:
11,7%
agricoltura e pesca
15,8%
industrie
22,7%
edilizia
16,8%
commercio, ristorazione e alberghiero
4,5%
trasporti
28,1%
pubblica amministrazione
Tutta
l’industria, l’edilizia e il commercio dipendono dal mercato o dalle
materie prime israeliane. Molte delle industrie si sono fermate, molte fabbriche
di abbigliamento e tessile hanno chiuso perché lavorano per il mercato
israeliano, l’edilizia si è fermata per mancanza di cemento e di materie
prime.
Perdite nel mercato del lavoro locale
Settore
di lavoro |
Lavoratori |
Media
retribuzioni |
Perdite
in NIS |
Perdite
in US$ |
|
Edilizia
80% |
40.000 |
100 |
4.000.000 |
1.000.000 |
|
Trasporti |
10.000 |
120 |
1.200.000 |
300.000 |
|
Pesca |
2.000 |
100 |
200.000 |
50.000 |
|
Commercio
e dettaglio |
10.000 |
100 |
|
|
|
Tessile |
20.000 |
80 |
1.600.000 |
400.000 |
|
Altri
agricoltura, industria e pubblica amministrazione |
90.000
– 100.000 |
|
|
|
|
Totale |
180.000
– 190.000 |
|
12.000.000 |
3.000.000 |
Perdite locali e dentro la linea verde (Israele) e perdite del PNA(?)
Lavoratori
impiegati in Israele |
Lavoratori
impiegati in Palestina |
Perdite
del PNA |
Perdite
totali |
Note |
4.500.000 |
3.000.000 |
5.000.000 |
12.500.000 |
|
Le
perdite nei differenti settori economici:
Le perdite
nei settori economici stimati dal ministero dell’Industria sono i seguenti:
Settori
economici |
Perdite
giornaliere in US$ |
Note |
Industria |
3.520.000 |
Senza
retribuzioni dei lavoratori |
Commercio |
5.500.000 |
|
Agricoltura |
3.700.000 |
|
Turismo |
1.500.000 |
|
Lavoro
e lavoratori |
9.500.000 |
|
Totale |
23.720.000 |
Perdite
giornaliere |
In aggiunta
alle altre perdite causate dalla chiusura e dalla pressione:
fabbriche
gravemente colpite in Gaza -
6.000.000
fabbriche
gravemente colpite nel WB - 3.500.000
multe
sui prodotti nei porti in Israele - 1.500.000
perdite
totali - 11.000.000
La produttività nei diversi settori economici gravemente colpita dalla chiusura
L’industria
alimentare decresce dell’80%, l’edilizia del 90%, industria chimica e
plastica del 75%, legname e mobilifici del 70%, ingegneria meccanica e industria
elettrica del 50%, pellame e gomma del 75%, carretti dell’85% e l’industria
del marmo e della scultura del 100%.
Il
totale delle perdite giornaliere dovute alla chiusura e alla pressione
israeliana si possono sintetizzare come segue:
Settori
economici |
Perdite
giornaliere in US$ |
Note |
Industrie |
3.520.000 |
|
Commercio |
5.500.000 |
|
Agricoltura |
3.700.000 |
|
Turismo |
1.500.000 |
|
Lavoro
e lavoratori |
9.500.000 |
|
Altre
perdite* |
5.000.000 |
Distruzione
di case e fattorie |
Totale |
28.720.000 |