Fermare Sharon

 

Gli avvenimenti in Palestina-Israele si susseguono con sempre maggiore drammaticità. La politica cieca e distruttrice del governo Sharon, sta arrivando alle sue ultime e catastrofiche conseguenze.

Dopo le centinaia di uccisioni di palestinesi inermi, l’assedio dei territori già occupati, la riduzione alla fame della popolazione palestinese, sottoposta a umiliazioni quotidiane, adesso l’esercito di Israele ha circondato la residenza del presidente Arafat, e ne ha dato alle fiamme un’ala.

Occorre fermare questa politica, prima del disastro totale: temiamo fortemente per la vita del presidente Arafat, costretto alla prigione sulla sua terra da mesi e adesso minacciato di morte.

Si levino forti le voci delle Istituzioni nazionali e internazionali, contro la possibilità di questo assassinio, a partire da quella del governo italiano.

Abbiamo saputo che nella mattina di oggi, le delegazioni pacifiste di Action for peace che manifestavano di fronte all’Orient house, sede del ministro per Gerusalemme dell’Anp, a Gerusalemme est, chiusa da mesi dall’esercito israeliano, sono state caricate dalla polizia israeliana: alcuni manifestanti sono stati picchiati e uno arrestato. Esprimiamo la nostra forte protesta per queste inqualificabili azioni di violenza rivolte contro manifestazioni pacifiche per la fine dell’occupazione e la realizzazione di una pace giusta. Chiediamo l’immediato rilascio del giovane arrestato.

Invitiamo alla mobilitazione le strutture sindacali della Fiom, lavoratori e lavoratrici, e alla partecipazione a tutte le iniziative promosse dalle associazioni impegnate per la pace in Palestina-Israele, a cominciare dai presidi indetti per oggi da Action for peace a Roma (piazza S. Marco) e a Milano (piazza San Babila) alle 17,30.

29 marzo 2002

N.B. A Roma , in piazza San Marco, è inoltre attivo un presidio permanente di informazione e solidarietà