Missioni civili in Palestina

 

Data la situazione sempre piu’ drammatica, partirà stasera una delegazione per Palestina/Israele composta da parlamentari, dirigenti sindacali, rappresentanti dell’Arci, di associazioni, social forum, personalità del mondo della cultura, giornalisti e fotografi. Per la Fiom parteciperanno Claudio Sabattini e Alessandra Mecozzi.

Nella riunione di coordinamento di Action for peace  che si è tenuta ieri è stato deciso di mantenere una presenza costante, alternandosi: già altri partiranno domani e venerdì e la prossima delegazione, di circa 20 persone, dovrebbe partire martedì prossimo 9 aprile, insieme a una rappresentanza di parlamentari.

In coerenza con l’impegno assunto dalla Fiom nel suo Congresso nazionale, è importante che ci sia una nostra presenza attiva e costante.

Invito perciò coloro che vogliano far parte delle prossime delegazioni a mettersi in contatto con Neva Bernardi che farà da riferimento per la Fiom, in collegamento con la Segreteria organizzativa di Action for peace (Sergio Bassoli, 068411741 e Paolo Tamiazzo, 0685355081).

 

COMUNICATO ACTION FOR PEACE

Missione 3-10 aprile 2002

Partirà stasera da Roma per Palestina/Israele una delegazione composta da parlamentari, dirigenti sindacali, rappresentanti dell’Arci, dei Forum Sociali, del mondo della cultura, di giornalisti e fotografi. Come per le precedenti missioni civili promosse da Action for Peace, scopi di questa delegazione sono:

 

-     solidarietà e protezione della popolazione civile palestinese e pressione sulla Comunità internazionale perché invii immediatamente forze di pace istituzionali: solo il ritiro dell’esercito israeliano dai territori palestinesi e la fine dei massacri può consentire la ripresa di una strada per arrivare ad una pace giusta;

-     sostegno alle forze di pace israeliane che continuano coraggiosamente a denunciare e ad agire contro la politica distruttiva e cieca di Sharon che, come è evidente, non garantisce alcuna sicurezza e pace per il popolo israeliano, ma alimenta il fondamentalismo e il terrorismo;

-     solidarietà per le vittime civili palestinesi e israeliane e le loro famiglie.

La guerra scatenata da Sharon contro la popolazione civile palestinese, il totale disprezzo di qualsiasi regola e diritto internazionale, di qualsiasi rispetto dei diritti umani (ci sono regole che vanno rispettate dai governi anche in tempo di guerra), devono sollevare l’indignazione e promuovere l’azione del mondo intero, delle istituzioni di ciascun paese, a cominciare dall’Italia, e internazionali. Il rischio che l’intero Medio Oriente e tutti i paesi arabi possano essere coinvolti in un conflitto di dimensioni ed esiti catastrofici, magari sotto false bandiere religiose,  è reale.

All’interno delle stesse società europee riemergono forme di razzismo e di antisemitismo, alle quali tutte le donne e uomini civili devono opporsi: questo è uno dei criteri fondanti di Action for peace e intendiamo praticarlo con sempre maggior forza, dentro e fuori dal nostro paese, in Italia e in Europa, insieme alla condanna drastica e senza appello della politica cieca, massacratrice e distruttrice nei confronti della Autorità nazionale palestinese, portata avanti da Sharon. Il nostro contributo di azione solidale e per una pace giusta lo portiamo alle ragioni  e alla necessità della coesistenza di due popoli e due stati, lo Stato di Israele e quello indipendente di Palestina, che deve nascere.

 3 aprile 2002