La Fiom nazionale
aderisce all'iniziativa promossa dalla Tavola della Pace
per la giornata del 26 agosto.
La Fiom nazionale aderisce alla iniziativa
promossa dalla Tavola della Pace per la giornata del 26 agosto (www.tavoladellapace.it
) e invita le proprie strutture, lavoratrici e lavoratori a
parteciparvi.
Sentiamo anche noi, come sindacato, la necessità
della ripresa di un dibattito e di una iniziativa forte del
movimento per la pace, contro la feroce e insensata strategia di
guerra preventiva iniziata dagli Usa e perseguita anche dalla
politica unilaterale e di guerra del Governo israeliano. Iraq,
Afganistan, Palestina, Libano e la stessa Israele sono da essa
colpiti. Siamo convinti che sia sempre più necessario l'impegno
di singoli e organizzazioni, di società civile e istituzioni,
per strategie di pace e di giustizia, di smilitarizzazione della
politica. Come rappresentanti di lavoratrici e lavoratori, prime
e certe vittime di ogni guerra, e parte del movimento pacifista,
siamo impegnati a contribuirvi.
Mentre è in vigore una fragile tregua in Libano e
Israele, l'assedio di Gaza continua, facendo quotidianamente
vittime: occorre agire con urgenza e determinazione perché si
arrivi a una soluzione politica giusta, rispettosa delle
risoluzioni delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, in
Palestina-Israele, con la fine dell'occupazione e il pieno
rispetto dei diritti umani e nazionali dei palestinesi. Senza
una tale soluzione, ogni prospettiva di pace in Medio oriente
sarebbe illusoria.
Il diritto alla pace nella sicurezza riguarda
tutto il Medio oriente, riguarda anche tutti noi, la solidarietà
attiva con quelle popolazioni ne è strumento indispensabile.
Anche per questo ricordiamo con grande stima e
affetto l'impegno del giovane Angelo Frammartino, anch'egli
vittima della guerra e dell'ingiustizia.
È ormai fin troppo evidente che la politica della
guerra preventiva e dell'unilateralismo, continua ad alimentare
la logica perversa dello scontro di civiltà, della estensione e
polarizzazione di vari fondamentalismi, dell'uso generalizzato
di strumenti terroristici contro le popolazioni civili. Occorre
fermare tutto questo: perciò uniamo la nostra voce a tutte
quelle che si faranno sentire ad Assisi il 26 agosto.
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