Forum sociale del mediterraneo 16-19 giugno 2005 Fiera di Barcellona
Il Ctuws - centro sindacale per l'assistenza e servizi ai lavoratori- Egitto Kamal
Abbas è un operaio metalmeccanico, licenziato dalla fabbrica
siderurgica pubblica in cui lavorava, nel L'intervento
della polizia in quella occasione provocò un morto, 15 feriti, Per
condurre questa battaglia per la libertà di associazione e contro la
legge 35/1976, è stata avviata una mobilitazione nel maggio scorso, con
una assemblea di 2500 lavoratori e parlamentari della opposizione; a
giugno si è svolto un seminario di formazione per 350 quadri. Il
giornale, pubblicato dal Centro si chiama "Kalam sanaiya" (la
parola agli operai) è stampato in 600 copie. Il Centro sta attualmente
conducendo anche una battaglia contro la decisione del Sindacato
metalmeccanico "ufficiale" di sospendere l'attività del
comitato sindacale, eletto dai lavoratori, della fabbrica Nasr (tubi di
acciaio): questo comitato si è impegnato nel 2004 con diverse
manifestazioni, sit in, sciopero della fame di una parte dei suoi
componenti, per sostenere la richiesta di un aumento salariale pari a
quello di altre aziende pubbliche dello stesso settore, informando
sempre delle sue iniziative Ma, al contrario, il Presidente del sindacato ha notificato alla direzione aziendale la decisione di sospendere il Comitato di fabbrica, senza dare loro alcuna spiegazione. In sostanza i 20 componenti dell'Esecutivo nazionale del sindacato hanno preso la decisione di sospendere l'attività di 11 sindacalisti eletti dai 2400 lavoratori della fabbrica. Il Ctuws ha chiesto la immediata revoca del provvedimento, fa appello alla solidarietà internazionale sindacale con questi sindacalisti che si battono per il loro diritto ad esercitare un ruolo sindacale e ritiene che sia giunto il momento di modificare la situazione e eliminare tutti i veti e le restrizioni alle attività sindacali. Il caso è stato anche portato alla attenzione della Fism. Centro per la democrazia e l'assistenza agli operai – Marocco Una battaglia per riformare il codice del lavoro Questo Centro è nato quest'anno e collabora con il Ctuws e l'analogo Centro palestinese (Dwrc). La sua prima battaglia importante è stata per difendere i lavoratori di una miniera d'argento, sfruttata da una multinazionale, licenziati e condannati a 10 anni di prigione per aver scioperato. Anche con l'appoggio della solidarietà internazionale sono riusciti a trasformare quei 10 anni di prigione in 2 anni di libertà vigilata. Conduce una campagna sul Codice del lavoro, ecentemente modificato (accettato dai sindacati esistenti, di cui viene denunciata la dipendenza dal sistema politico, governo e partiti ) che non prevede il diritto di sciopero, amplia la flessibilità e precarietà del lavoro. Attraverso riunioni, strumenti audiovisivi, (in ligua amazigh e nei dialetti, non solo in arabo, che non è parlato da una buona parte di lavoratori),informano sia sui diritti contenuti nel Codice, che sugli aspetti negativi e da cambiare. In questo senso, a partire dal mese di dicembre, faranno una consultazione tra i lavoratori su una proposta alternativa e contro la richiesta padronale di "regionalizzare" il salario minimo garantito (smig), cioè la formazione di gabbie salariali. "Uno degli obiettivi del Centro - dice Mohammed Yousfi, uno dei giovani che ci lavora - è quello di affermare il diritto alla contrattazione collettiva, insieme alla costruzione di una forte solidarietà tra i lavoratori". Lavora in particolare con i lavoratori delle multinazionali (prevalentemente spagnole e francesi) dove la contrattazione collettiva non esiste: il Centro si propone appunto, anche attraverso la formazione di quadri sindacali, di iniziarla. In
entrambi i casi, i rappresentanti di questi Centri hanno espresso la
loro volontà di rimanere in contatto e di poter realizzare uno scambio
di delegazioni, per far conoscere la loro attività e i problemi con cui
devono misurarsi, e poter conoscere la realtà di un sindacato, come Nei prossimi mesi dovremo vedere come realizzarle, cominciando da uno scambio di informazioni continuativo. |
foto Roberta Turi |