FORUM SOCIALE EUROPEOAtene 4/7 maggio 2006
SeminarioIntroduzione di Alessandra Mecozzi, Ufficio internazionale Fiom Vediamo che cos’è questo oggetto
della “Carta”, per alcuni forse misterioso, la sua origine, il suo
senso. Ci sono due ispirazioni all’origine:
a Firenze, Parigi, Londra il Forum sociale europeo si è svolto all’insegna
di tre grandi NO, alla guerra al liberismo, al razzismo ma anche per la
costruzione di alternative, come aveva indicato il primo Forum sociale
mondiale a Porto Alegre nel gennaio 2001. Costruire alternative partendo dalle
lotte, dalle pratiche dalle esperienze; dall’ampliamento della
partecipazione che ad Atene trova visibilmente una realizzazione con la
partecipazione dall’Europa dell’est. La seconda ispirazione è
venuta dal No al trattato costituzionale europeo espresso in Olanda e in
Francia. Qui soprattutto, attraverso una discussione e un coinvolgimento
popolare diffuso, non nazionalista, ma segnato dalla domanda di un’Europa
diversa, non quella mercantile e guerresca espressa nel trattato. Dunque, un’altra Europa è
possibile: per questo si è pensato che sia utile lavorare alla
costruzione di riferimenti e principi comuni che rendano chiaro che cosa
questo vuol dire. A partire dalla prima Assemblea europea sulla Carta,
che si è tenuta a Firenze nel novembre dello scorso anno, c’è stata
una discussione su che cosa vuol dire principi e che cosa vuol dire politiche,
la differenza e il legame tra i due. E’ certo che non sono la stessa
cosa, che c’è un legame, che non ci sono principi immobili, ma
altrettanto certo che ci sono elementi essenziali e duraturi anche nella
pluralità delle esperienze che ci tengono insieme e attraversano tutte
le nostre diversità Nel primo testo che qui viene presentato in bozza
è evidente che la prima parte è costruita di più con la logica dei
“principi” e la seconda con quella delle “politiche”. C’è intanto un consenso sul
trattare alcune questioni fondamentali: -
la
cittadinanza europea -
pari
dignità per tutti, rispetto dei diritti della persona -
pace,
giustizia e sicurezza come beni comuni -
uguaglianza
nel rispetto delle differenze -
diritti
sociali e del lavoro -
solidarietà
ed eliminazione della povertà e dell’esclusione -
democrazia
e partecipazione -
economia
gestita democraticamente e secondo criteri sociali ed ecologici Su
questi temi ci sono ampie convergenze, ma anche questioni aperte, con
posizioni diverse all’interno dei movimenti. Alcuni esempi: le diverse
forme di opposizione alla guerra, la questione delle resistenze; la
violenza e il terrorismo; la questione del Diritto internazionale, delle
Nazioni Unite; possono esserci organizzazioni internazionali deputate a
garantire pace e giustizia e come? La questione dello sviluppo e che
cosa si intende per crescita e per decrescita, quali produzioni per
quale sviluppo; Inoltre ci sono temi su cui Ciò
che è importante sottolineare infine è che la “Carta” non è uno
dei tanti documenti. E’ un “lavoro in corso”, un processo che
intende coinvolgere sempre di più movimenti, cittadine e cittadini
europei. Che sarà utile, anche nel caso in cui ci sia l’intenzione da
parte dei Governi di ripresentare il Trattato costituzionale, magari con
qualche aggiustamento: non lo riteniamo accettabile. E |