Palestina/Israele 1

di Alessandra Mecozzi

Nel Forum sociale europeo ci sono state diverse iniziative riguardanti Palestina/Israele: una  plenaria, con circa 3.000 persone, molto partecipata ed emozionante, con Mustapha Barghouti (Medical relief, Ramallah), Jamal Jumaa (Campagna contro il muro), Jonathan Shapira (pilota refusnik) e Nurit Peled (Forum delle famiglie delle vittime palestinesi e israeliane) e 5 seminari, anch'essi molto partecipati (con diversi palestinesi, tranne purtroppo quelli di Gaza invitati, ma che non hanno avuto la possibilità di uscire) e israeliani, tra cui i due giovani refusniks, usciti dalla prigione da circa un mese.

Ho coordinato il seminario su “Esemplarità della questione palestinese. Strategie dei movimenti sociali europei, palestinesi e israeliani”. E' stato molto interessante e partecipato, con una significativa presenza di italiani/e, interventi da molti paesi europei. Ne sono scaturite proposte poi riportate nell’Assemblea conclusiva. Vi hanno partecipato i due giovani refusniks, Michael Warschawski, del Centro informazione alternativa di Gerusalemme, Josu Egireun (rete Un Medio oriente senza guerra e oppressione è possibile), paese basco, Nahla Chahal, Francia, Campagna internazionale per la protezione della popolazione palestinese, il rappresentante del Centro lavoratori di Ramallah.

Abbiamo avuto anche due riunioni, la prima il 14, organizzata dal coordinamento europeo (Eccp) e poi una durante il forum, sempre con palestinesi, israeliani ed europei.

Il risultato, dopo ampia discussione, in termini di scadenze è quello contenuto nel documento finale: un punto particolarmente significativo è stato l'assumere come decisione comune quella della richiesta di sanzioni nei confronti della politica del governo israeliano. E' un punto importante e non semplice, come si può comprendere, e richiede una valutazione molto attenta, fatta anche con giuristi e parlamentari (comunque la sospensione dell'accordo di associazione Ue-Israele indica già una sanzione). Non si tratta evidentemente, e la cosa è stata sottolineata con forza anche da Barghouti e Shapira, di misure volte a colpire la popolazione (non si tratta di boicottaggio), ma di misure politiche ed economiche, volte a colpire la politica del governo, intanto in quanto viola diritti umani e diritto internazionale: il muro costruito sui territori palestinesi ne è un esempio lampante, come del resto sostenuto dalla Corte internazionale di giustizia dell'Aja. Di qui anche la decisione di mobilitazione europea il 10 e 11 dicembre, anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni unite.