8 novembre 2002 – ore 9.30/12.30 – Fortezza da Basso, sala Attico/24

Partecipazione, rappresentanza, non violenza

Promotori: Rete Lilliput, Forum mondiale delle alternative, Fiom-Cgil Milano

Il seminario, coordinato da Davide Biolghini (Rete Lilliput), si è proposto di mostrare le interconnessioni tra le tre parole del titolo (inserite secondo un ordine casuale) nello sviluppo di ogni movimento di massa, da quelli più tradizionali come il movimento operaio a quelli più nuovi come i movimenti sociali a dimensione globale contro la guerra e il liberismo.

Mario Agostinelli (Forum mondiale delle alternative) ha centrato il suo discorso sulla democrazia come base per la costruzione di una rappresentanza che ha il compito di interpretare i bisogni del soggetto sociale di cui si occupa.

Tiziano Rinaldini (Cgil Reggio Emilia) ha sottolineato il fatto che la partecipazione non significa solo far parte di un’organizzazione ma anche agire, proporsi dei traguardi da raggiungere e trovare un fine comune con le numerose associazioni.

La stessa cosa è stata proposta da Maurizio Zipponi (Fiom Milano) che si è chiesto perché l’organizzazione sindacale è in crisi e come si può fare per migliorare tale condizione, rilanciando la necessità di dare direttamente ai lavoratori la possibilità di votare sugli accordi che interessano loro. L’unico modo, ha continuato Zipponi, per manifestare i propri dissidi in modo pacifico è lo sciopero, un’azione non violenta che costa al lavoratore otto ore di salario.

Anna Fazi (Rete Lilliput) ha parlato di una radicale alternativa al sistema odierno, con la necessità di costruirne uno che risolva le ingiustizie seguendo, con un atteggiamento coerente, metodi non violenti.

In ambito politico Giovanna Melandri (Aprile) ha sostenuto che il fine dei partiti deve essere anche quello di aprire un canale di partecipazione con le organizzazioni sociali e infine Gianluca Schiavon (Rete nazionale disobbedienti) ha menzionato 2 esempi di partecipazione: la Carta costituzionale della Repubblica di Weimar (1918-19) e la Legge elettorale proporzionale (1945). Due eventi prodotti da grandi movimenti di massa dei quali Schiavon auspica che le organizzazioni odierne ritrovino la stessa forza per risolvere i problemi del nostro tempo.