Electrolux: riuscito lo sciopero contro i piani di chiusura. Il 9 aprile convocato il tavolo al Ministero dello sviluppo economico

 

Venerdì 4 aprile a Firenze, i dipendenti del gruppo Electrolux hanno in corteo vivacizzato e colorato le vie della città toscana e hanno riempito Piazza Strozzi per chiedere alla Multinazionale svedese di cambiare strategia e per ribadire la più netta contrarietà ad ogni ipotesi di chiusura di stabilimenti in Italia.

Gli stabilimenti e gli uffici del Gruppo in Italia si sono fermati. Le adesioni delle lavoratrici e dei lavoratori alla mobilitazione sono state altissime e convinte.

Fim, Fiom, Uilm ed il Coordinamento delle RSU, grazie a questa prova di responsabilità, di unità e di determinazione espressa dai dipendenti, hanno ribadito alla direzione Electrolux nell’incontro svoltosi a Pordenone, lunedì 7 aprile, la necessità di modificare il piano di riorganizzazione fino ad ora ipotizzato e di rendersi disponibile a soluzioni che escludono la chiusura di stabilimenti valutando le alternative proposte dal sindacato, realizzando credibili iniziative di investimento e di innovazione del prodotto rafforzando la presenza del Gruppo in Italia in una chiara logica di carattere industriale.

Nel corso dell’incontro il gruppo Electrolux ha riassunto gli effetti della riorganizzazione del settore del freddo da lei ipotizzata, che oltre alla chiusura di Firenze (450 addetti) prevede un ridimensionamento dello stabilimento di Susegana (Treviso).

In particolare per lo stabilimento di Susegana la riorganizzazione ipotizzata prevede, la riduzione delle linee di montaggio a 5; il concentramento delle attività produttive in una parte dell’attuale stabilimento; la riduzione dei modelli base da produrre; una riduzione dei livelli occupazionali che coinvolgerebbe diretti, indiretti e impiegati in una misura complessiva di 300/330 dipendenti.

Oltre a ciò il Gruppo ha confermato l’esame in corso a livello europeo delle attività di progettazione, acquisti, amministrazione e servizi che porterebbero ad una riduzione di oltre 400 posti di lavoro in tutta Europa. Quanto e come sarebbe coinvolta l’occupazione in Italia l’Azienda non lo ha ancora esplicitato.

In sostanza, se si valuta complessivamente l’esito dei cinque incontri svoltisi dallo scorso 13 febbraio, data di annuncio dell’investigazione del freddo in Italia, siamo in presenza di una ipotesi di riduzione degli organici nel Gruppo che si colloca fra gli 800 ed i 900 addetti.

A fronte della contrarietà e delle diverse valutazioni avanzate da Fim, Fiom, Uilm e dal Coordinamento delle RSU, il Gruppo si è riservato una più approfondita analisi, rendendosi disponibile ad ulteriori incontri in cui verificare la fattibilità di diverse possibili soluzioni.

E’ in questo quadro che mercoledì 9 aprile a Roma, su nostra richiesta, presso il Ministero dello Sviluppo Economico si avvia un tavolo di confronto con il Gruppo Electrolux.

Per quanto ci riguarda il punto centrale della questione riguarda la non chiusura di stabilimenti, la configurazione e la missione industriale del gruppo Electrolux in Italia, che con oltre 8.000 dipendenti diretti è il più grande produttore di elettrodomestici presente nel nostro Paese.

Al fine di valutare l’esito complessivo del negoziato in corso con il Gruppo e per decidere le iniziative più opportune è convocata per venerdì 11 aprile a Mestre, la riunione di Fim, Fiom, Uilm e del Coordinamento unitario delle Rsu del Gruppo Electrolux.

 

fim, fiom, uilm nazionali

il coordinamento del gruppo electrolux

Roma, 8 aprile 2008