No ai licenziamenti Il
9 giugno 2005, a Treviso, si è svolto il 4° incontro tra la Direzione
Electrolux e il Coordinamento Fim, Fiom, Uilm, sul piano di
riorganizzazione europeo che interessa gli stabilimenti che producono
frigoriferi e congelatori ed in particolare le ricadute che ciò avrebbe
sullo stabilimento di Firenze. L’azienda
nel riconfermare la volontà di abbandonare parte della produzione e di
mantenere a Firenze solo le produzioni ad incasso ha indicato nel periodo
Ottobre 2005 primi mesi 2006 l’uscita di 200 lavoratori, dei 650
attualmente occupati attraverso l’utilizzo dell’istituto della mobilità
(in
italiano licenziamento),
con disponibilità a discutere di criteri, incentivazioni e percorsi di
ricollocazione presso altre imprese. Fim,
Fiom, Uilm in accordo con il Coordinamento delle Rsu del Gruppo Electrolux
in Italia hanno dichiarato non accettabile l’impostazione aziendale ed
hanno avanzato una proposta articolata con l’obiettivo di realizzare un
accordo condiviso sulla riorganizzazione dello stabilimento di Firenze
escludendo il ricorso ai licenziamenti. La
proposta fatta da Fim,
Fiom, Uilm
e condivisa dal Coordinamento consta di molteplici misure: · investimenti sul processo per mantenere la possibilità di produrre l’intera gamma dei prodotti ad incasso; ·
investimenti
sul prodotto ed incremento dei volumi delle produzioni redditizie dello
stabilimento di Firenze; ·
in
alternativa alla mobilità il ricorso per tutti i dipendenti ad un
Contratto di solidarietà della durata di 2 anni; ·
verifica
della disponibilità a fuoriuscite volontarie incentivate finalizzate alla
ricollocazione esterna o all’accompagnamento alla pensione; ·
verifica
della fungibilità del personale in forza a Firenze nei vari ruoli e
mansioni; ·
valutazione delle
opportunità di finanziamento pubblico esistenti, finalizzate al
miglioramento della efficienza, della gestione logistica, alla ricerca e
sviluppo di nuovi prodotti, alla riqualificazione professionale dei
dipendenti. La
Direzione aziendale, pur rendendosi disponibile a proseguire il confronto
e non avendo ancora formalmente deciso di aprire le procedure di mobilità,
ha mantenuto una posizione alquanto rigida considerando non praticabile il
Contratto di solidarietà. Chiediamo
alla Electrolux di impegnarsi con noi nella ricerca di misure che
contemporaneamente tutelino i lavoratori e le prospettive dello
stabilimento e di non ricorrere ai licenziamenti. Riteniamo
inoltre che debbano essere valorizzate ed utilizzate tutte le opportunità
che possano derivare dall’impegno a supporto di questa realtà
produttiva da parte delle Istituzioni (Regione Toscana e Ministero
dell’Industria). Alla
Electrolux abbiamo poi ribadito la necessità di effettuare un confronto
sui piani industriali e investimento di tutte le attività e di tutti gli
stabilimenti al fine di verificare le condizioni per un accordo
complessivo sulle attività e sui livelli occupazionali in Italia. In
questo contesto sono stati fissati due nuovi incontri:
A
sostegno di queste nostre posizioni e contro il ricorso ai licenziamenti
dichiariamo: 4 ore di
sciopero da effettuarsi entro il
22 giugno 2005 alla vigilia del prossimo
incontro con la Direzione Aziendale, in tutto il Gruppo
Il
principio della espulsione dei lavoratori dall’azienda quale unica
possibilità per affrontare le problematiche presenti semplificandone la
gestione non può essere condivisa. Chiediamo
alla Direzione Aziendale di fare scelte e utilizzare criteri per
affrontare la situazione che si è determinata, che, senza privare
realmente di efficienza l’azienda, offrano ai lavoratori di Scandicci e
degli altri stabilimenti dell’Electrolux, opportunità tutela e
prospettive per il futuro, come quelli da noi proposti. Fim, Fiom, Uilm nazionali Coordinamento
Rsu Gruppo Electrolux Roma,
10 giugno 2005 |