Electrolux: i sindacati europei per uno sviluppo economicamente e socialmente sostenibile e contro la chiusura di qualsiasi sito produttivo del gruppo in Europa

Il 5 aprile 2005 su convocazione della Fem (Federazione Europea Metalmeccanici) si è svolta una riunione a Bruxelles dei sindacati metalmeccanici che in Europa sono interessati dalla presenza di stabilimenti produttivi del gruppo Electrolux.

È questo un fatto molto importante che può aprire una nuova fase nei rapporti sindacali e nella evoluzione delle strategie industriali del Gruppo Electrolux.

La Fim-Cisl , la Fiom-Cgil , la Uilm-Uil che erano presenti a Bruxelles, hanno operato affinché si realizzasse questa discussione e sono impegnate affinché si concretizzi una azione sindacale condivisa e comune dei sindacati europei nei confronti del gruppo Electrolux, capace di contrastare la logica dell’asta competitiva fra stabilimenti e lavoratori di diversi paesi, di realizzare uno sviluppo sostenibile senza chiusura di siti produttivi, migliorando la qualità del lavoro e dei prodotti.

Al fine di una completa informazione ai dipendenti del Gruppo Electrolux in Italia, pubblichiamo integralmente i testi del comunicato stampa e dei risultati della riunione predisposti dalla Fem.

Fim, Fiom, Uilm nazionali

Roma, 20 aprile 2005


Comunicato stampa Fem

 

Il 5 aprile i rappresentanti dei lavoratori di Electrolux (sindacalisti e componenti del Comitato d’Azienda Europeo (CAE) dell’Electrolux in Belgio, Francia, Germania, Ungheria, Italia e Svezia) si sono incontrati sotto gli auspici della FEM, per discutere il piano della Electrolux rispetto alla chiusura di metà dei siti produttivi in Europa occidentale ed al trasferimento di parte della capacità produttiva in Europa orientale.  

Hanno chiaramente affermato che respingeranno ogni tentativo di essere messi l’uno contro l’altro e che la priorità del piano dovrebbe essere quella di mantenere attivi tutti i siti. Inoltre hanno protestato contro la crescente pressione esercitata dal management, al fine di ottenere maggiori concessioni, attraverso minacce di chiudere siti e trasferire la produzione. “Dobbiamo salvaguardare ogni singolo posto di lavoro nel corso di questo processo di ristrutturazione ed allo stesso tempo ricercare un sviluppo economicamente e socialmente sostenibile del Gruppo Electrolux in Europa” ha affermato il Segretario Generale della FEM, Peter Scherrer.

I sindacalisti ed i componenti del CAE chiedono al management di Electrolux di:

  • rispettare gli accordi collettivi sottoscritti e di non sostenere alcuna forma di dumping sociale,
  • avviare inoltre discussioni costruttive, sia con il CAE, che con le organizzazioni sindacali, allo scopo di migliorare la competitività dei siti esistenti.

I partecipanti hanno confermato l’impegno di costituire un coordinamento sindacale sotto gli auspici della FEM con l’intenzione di accompagnare il processo di ristrutturazione e di sviluppare un’azione congiunta e coordinata a livello europeo.

Bruxelles, 6 aprile 2005

 


Risultati del 1°incontro del Coordinamento sindacale europeo per Electrolux

  1. Tutti i partecipanti hanno concordato sulla necessità di costituire un coordinamento europeo per rispondere alla strategia del management di seguire la propria logica di produzione a basso costo e di graduale chiusura degli impianti in Europa occidentale.
  1. Il coordinamento si impegna a migliorare lo scambio di informazioni al proprio interno. E’ stato inoltre deciso che la Segreteria della FEM venga messa tempestivamente al corrente di qualsiasi tentativo da parte di Electrolux di derogare dagli accordi collettivi esistenti e di esercitare dumping sociale.
  1. Si è deciso di rilasciare un comunicato stampa che mostri che i dipendenti sono organizzati ed agiscono unitariamente a livello europeo e che non accetteranno né chiusure di siti, né di essere messi l’uno contro l’altro.
  1. Il prossimo incontro del coordinamento sindacale europeo si svolgerà ai primi di giugno, dopo l’incontro straordinario del CAE che è previsto per la fine di maggio. Per ragioni di budget, la lingua di lavoro del coordinamento sarà l’inglese.

Bruxelles, 5 aprile 2005