Gruppo Electrolux: le nostre ragioni per difendere l’occupazione ed il diritto al contratto cosa
ha detto l’azienda
Anziché
riaprire il tavolo della trattativa con le Rsu e Fim Fiom Uilm, l’azienda ha
scelto con un comunicato di rivolgersi direttamente a tutti i dipendenti
sostenendo che per ragioni di mercato non è possibile rinnovare il contratto
integrativo aziendale nel gruppo Electrolux. A
meno che, le lavoratrici ed i lavoratori le loro RSU e le Organizzazioni
Sindacali accettino “l’attivazione periodica e sicura di una flessibilità
produttiva” strumento secondo l’ azienda, capace di dare soluzione ad ogni
problema. Cosa
significhi per l’impresa flessibilità produttiva è bene ricordarlo: ●
aumento del ricorso a forme di lavoro precario fino ad almeno il 24%
della forza lavoro, riducendo così le assunzioni a tempo indeterminato negli
stabilimenti del gruppo; ● revisione dell’ attuale regola contrattuale che permette al singolo dipendente dopo 24 mesi di contratto a termine di essere assunto a tempo indeterminato; ●
di poter disporre “in un quadro di certezza di realizzazione” di 96
ore pro capite annue “di masse di orario” con introduzione del possibile 2°
turno il sabato con penalizzazione economica qualora a livello di stabilimento
non si raggiungessero accordi iniziali o anche di aggiornamento; ● di raggiungere entro il 2006 fermate collettive (ferie) nel periodo estivo non superiori alle 2 settimane consecutive; ● solo a fronte della possibilità di poter disporre degli strumenti prima dichiarati è per l’ azienda possibile un aumento di 100 Euro all’ anno del PDR per un totale di 300 Euro annua a regime nel 2007 ● Il trasferimento da salario variabile a salario fisso di una quota mensile pari a 63 Euro attraverso l’ eliminazione dell’ attuale premio PRODEF.
ma
cosa dice il mercato? La
domanda di elettrodomestici, dicono le statistiche di mercato, nel 2004 è
cresciuta in generale ed in specifico, sia nell’Europa occidentale che
nell’Europa allargata, e non indicano per il 2005 particolari inversioni di
tendenza. E’
perlomeno singolare che l’azienda, nel riferirsi al mercato non sappia
indicare altro che interventi che per aumentare la competitività riducono i
costi agendo unicamente sulla flessibilità e sulla quantità della prestazione
lavorativa, cercando contemporaneamente di svuotare di significato e contenuto
la contrattazione collettiva considerata sempre di più un vincolo quasi
insopportabile per le imprese. Temi
quali investimenti, qualità del prodotto, innovazione, nuove forme
organizzative del lavoro e della produzione, formazione per i dipendenti, non
compaiono nell’agenda aziendale o perlomeno nelle materie di confronto delle
Organizzazioni Sindacali. Di
questi temi è invece necessario discuterne e negoziare, sia per affrontare i
problemi e le varianze che il mercato propone, sia per ottenere una vera
politica di rafforzamento industriale del gruppo Electrolux ed in questo quadro
per rafforzare il ruolo degli stabilimenti italiani. no
alla competizione tra i lavoratori
Nei giorni scorsi il CdA del gruppo Electrolux ha annunciato l’avvio di un riesame di tutte le unità produttive per decidere entro il 2008 quali e quante trasferire in funzione dei costi di produzione. Questa
logica di asta competitiva che nei fatti contrappone tra di loro lavoratori di
diverse nazionalità è ingiusta e inefficace. Inefficace
perché si ripropone prima o poi in ogni paese non garantendo quindi nè
stabilità occupazionale nè crescita complessiva sui mercati per l’impresa. Per
queste motivazioni l’azione sindacale da subito deve promuovere: -
la convocazione degli
organismi informativi previsti dagli accordi i vigore nel gruppo Electrolux in
Italia; PER UNA NUOVA POLITICA INDUSTRIALE
le
nostre proposte per rinnovare il contratto integrativo
C’è
bisogno di coniugare il miglioramento della capacità competitiva dell’impresa
con il miglioramento delle condizioni di lavoro e della stabilità
occupazionale. Questo
equilibrio può essere ricercato e trovato attraverso lo sviluppo e la
qualificazioni di un sistema di relazioni sindacali ed industriali fondato sulla
valorizzazione della contrattazione collettiva. Rinnovare
il contratto collettivo aziendale nel gruppo Electrolux è per queste ragioni
uno snodo essenziale, per affrontare in modo costruttivo i problemi che abbiamo
di fronte. Per
questo nel confermare quale quadro di riferimento le richieste avanzate con la
piattaforma, riteniamo utile precisare che: ● l’assunzione con contratto a tempo indeterminato deve rimanere la forma di rapporto di lavoro fondamentale. Pertanto l’utilizzo dei contratti a termine e del lavoro interinale oltre che ad essere oggetto di informazione, và contenuto in una soglia non superiore al 14%, così come và escluso il ricorso ad altre tipologie di rapporto di lavoro se non oggetto di accordo fra tutte le parti firmatarie; Iniziative
di mobilitazione per il contratto integrativo e per l’occupazione
Il
coordinamento delle RSU del gruppo Electrolux e FIM FIOM UILM Nazionali, riuniti
a Mestre il 21 febbraio 2005, decidono: ●
La convocazione di assemblee in ogni stabilimento da svolgersi entro il
10 marzo per discutere le proposte avanzate e preparare le iniziative previste ●
La proclamazione di un pacchetto di 8 ore di sciopero di cui almeno 4 da
utilizzare il 15 marzo per una giornata di mobilitazione nazionale del gruppo a
sostegno della riapertura della trattativa. ●
La proclamazione dello sciopero delle prestazioni straordinarie ●
L’attivazioni degli incontri a livello di stabilimento per acquisire
gli elementi di contrattazione sui rispettivi calendari annui per il 2005. ●
La riconvocazione del coordinamento per il 21 marzo 2005. Coordinamento
Rsu del gruppo Electrolux
Fim
Fiom Uilm nazionali
Mestre, 21 febbraio 2005 |