Comunicato dell' Ufficio stampa Fiom Veneto
Mestre, 6 giugno 2001
Molto rumore per nulla: dopo aver fatto fuoco e fiamme
minacciando la chiusura degli stabilimenti e dopo aver rovesciato
accuse roventi al sindacato, ed in particolare alla Fiom, rea di
lesa flessibilità, la direzione del gruppo Zanussi ha concordato
ieri con le organizzazioni sindacali un piano produttivo per lo stabilimento di Mel, dove i volumi
richiesti sono ottenuti senza un’ora di flessibilità né di
straordinario.
Secondo Andrea Castagna, coordinatore nazionale Fiom del
gruppo Zanussi, questa è una chiara dimostrazione del carattere
ideologico della posizione dell’azienda.
“I cinque giorni di sciopero a oltranza dello
stabilimento di Rovigo e prima la grande affermazione della Fiom
alle elezioni per il rinnovo delle Rsu di Mel hanno evidentemente
indotto l’azienda a più miti consigli, facendole rinfoderare
progetti che attinevano più alla sfera della politica che alle
esigenze produttive.
L’accordo garantisce infatti i volumi richiesti,
puntando soprattutto all’eliminazione delle carenze
organizzative dello stabilimento: un’incombenza cui la direzione
avrebbe volentieri fatto a meno, scaricandone di fatto il peso
sulle spalle degli operai attraverso l’aggravamento degli orari.
E questo dimostra anche un’altra cosa: che un sindacato
fermo nei suoi obiettivi aiuta l’evoluzione qualitativa delle
imprese, mentre un’eccessiva ‘flessibilità’ incoraggia
atteggiamenti conservatori.”
Guardiamolo allora un po’ più da vicino, questo
accordo.
“Viene fissata nel periodo dal 13 al 25 agosto la
sospensione collettiva dell’attività produttiva, riportando
così le ferie estive alla loro naturale collocazione.
Per ovviare al picco produttivo di questi mesi - da tutti
riconosciuto - si attiverà la linea produttiva di riserva, che
verrà alimentata da personale interinale e stagionale: la
soluzione più logica a problemi di stagionalità, che emersa
sulla base di una proposta sindacale.
Non basta. Anche per eliminare i cosiddetti ‘colli di
bottiglia’ le Rsu hanno avanzato una proposta, che è stata
accolta dall’azienda: la reintroduzione dei manutentori di
pronto intervento sulla linea per la produzione di componenti, in
modo da garantirsi rispetto a rotture che rendevano problematico
il flusso regolare dei pezzi alla successiva fase di assemblaggio.
Anche in questo caso, si è rivelato controproducente il tentativo
dell’azienda di ridurre i costi eliminando figure chiave del
processo produttivo.”
Insomma, il sindacato ha in questa occasione dimostrato
di possedere la formula vincente per la tutela degli interessi dei
suoi rappresentati: fermezza negli obiettivi, accompagnata da una
corretta lettura delle esigenze della produzione e da una
capacità propositiva derivante dalla conoscenza dei processi.
E
oggi si replica a Porcia.
a cura Ufficio stampa Fiom Veneto