Tfr: qualche ulteriore avvertenza, con particolare riguardo al mondo delle piccole e medie imprese metalmeccaniche
Essendo
giunti alla fase finale del semestre dedicato alla scelta relativa alla
collocazione del Tfr (la scadenza è il 30 giugno), riteniamo utile
qualche ulteriore avvertenza, con particolare riguardo al mondo delle
piccole e medie imprese metalmeccaniche. 1)
I datori di lavoro sono
tenuti ad informare entro il mese di maggio (2007) direttamente i
lavoratori che non hanno ancora effettuato la scelta relativa alla
collocazione del Tfr: se tale scelta non perverrà entro il 30 giungo, il
datore sarà tenuto, come prevede la legge, a inviare da allora in avanti
il Tfr maturando al Fondo pensione negoziale di riferimento. In caso di
silenzio-assenso i lavoratori che già versano il 40% del proprio Tfr si
vedranno lì collocato anche il restante 60%. 2)
In caso di scelta del
lavoratore a favore del Fondo pensione le aziende sono tenute a
indirizzare il Tfr maturando al Fondo individuato dal contratto di lavoro
applicato in quell’azienda: le cooperative metalmeccaniche a
Cooperlarovo; gli artigiani ad Artifond; le aziende che applicano il
contratto Unionmeccanica-Confapi a Fondapi; quelle che applicano il
contratto industria, (Federmeccanica-Assistal) a Cometa (compresi gli
orafi-Argentieri). Soluzioni diverse non sono possibili e rischiano di
indebolire le tutele per il lavoratore aderente. 3)
Nella fase finale del
semestre vanno respinte eventuali pressioni del datore di lavoro affinché
il lavoratore lasci il Tfr futuro in azienda: la scelta del lavoratore di
farsi o non farsi la previdenza complementare deve essere libera.
I lavoratori occupati in
aziende fino a 49 addetti hanno le stesse opportunità di scelta dei
lavoratori occupati in aziende più grandi. 4)
I datori di lavoro hanno
sottoscritto, tramite la stipula dei contratti nazionali di lavoro, gli
accordi per l’istituzione dei Fondi di previdenza complementare di
categoria, Fondi di cui le stesse aziende sono socie. Quindi comportamenti
delle aziende tesi a favorire Fondi aperti o a porre in concorrenza Fondi
di categoria e Fondi aperti contraddicono gli accordi assunti nel
contratto di lavoro. 5)
Il lavoratore ha pieno
diritto di scelta relativamente alla collocazione del Tfr futuro: in
azienda o presso il Fondo pensione. In questo secondo caso spetta ai
rappresentanti sindacali evidenziare le particolari tutele offerte dai
Fondi di categoria (istituiti dalla Fiom-Cgil, normati non solo dalla
legge ma anche dal contratto di lavoro, configurandosi così non come
prodotti di mercato ma come servizio al lavoratore aderente). Un
atteggiamento costruttivo verso il Fondo di categoria ha anche l’effetto
di scoraggiare la pressione crescente dei Fondi aperti (emanati da banche
e assicurazioni), dichiaratamente più costosi, non tutelati dal contratto
di lavoro e privi del contributo del datore di lavoro. 6)
Al fine di distribuire
ai lavoratori informazioni chiare e complete, ricordiamo che Cometa ha da
poco fatto pervenire alle strutture sindacali territoriali Fiom due nuovi
strumenti d’informazione; che per quanto riguarda Fondapi (ma anche
Cooperlavoro e Artifond) è sufficiente inviare richiesta scritta ai
rispettivi fondi per ricevere materiale promozionale. Ricordiamo infine
che molte informazioni, sia a carattere generale che specifico, sono
ricavabili dai singoli siti internet dei Fondi di categoria e dai siti
della Fiom e della Cgil. Invitandovi
a contattarci tempestivamente nel caso di problemi e dubbi, vi ricordiamo
che per il 7 giugno p.v. è
confermata presso
Coordinatore
Fiom nazionale
p.
Gianni Ferrante
Fausto Durante |