Per completezza d'informazione vi portiamo a conoscenza del comunicato stilato dalla Segretaria confederale della Cgil, Morena Piccinini, al termine dell'incontro  del 12 luglio con il ministro del Welfare, Maroni, a prorposito dello schema di Decreto attuativo della Delega previdenziale (testo disponibile sul sito della Cgil), che riguarda il nuovo assetto della previdenza complementare

 

Incontro govrerno-sindacati sull'attuazione della Delega previdenziale

 

Alla fine dell’incontro del 12 luglio il ministro Maroni ha dichiarato formalmente che il testo di decreto legislativo sulla previdenza complementare  potrà essere “radicalmente modificato” e che si impegnerà in un confronto con le parti sociali che possa giungere anche a quell’esito.

Prendiamo atto delle dichiarazioni e dell’impegno del ministro ma lo vorremo verificare punto per punto, perché non sarebbe la prima volta che il confronto viene rinviato ad un ulteriore momento salvo poi ritrovarci con fatti compiuti e unilaterali.

E che il testo vada “radicalmente modificato” l’abbiamo sostenuto tutti, associazioni sindacali e d’impresa, perché non corrisponde in  nessun punto alle richieste avanzate con il documento comune di due mesi fa.

Per quanto ci riguarda, abbiamo formalizzato che il testo presentato ora rende inagibile per i lavoratori la previdenza complementare, non solo perché non rispetta il ruolo e la funzione della contrattazione collettiva, privilegia banche e assicurazioni a scapito dei diritti dei lavoratori, della trasparenza e delle garanzie che gli aderenti debbono avere, prevede un regime fiscale opposto a quello da noi richiesto, ma anche perché elimina in modo inaccettabile diritti oggi previsti dai fondi negoziali rendendo non più libera la permanenza nel sistema.   

Ribadiamo, inoltre, la contraddizione tra le dichiarazioni del ministro circa i tempi della delega e del confronto con le parti sociali e i tempi stretti che ci hanno detto di avere  le Commissioni Lavoro di Camera e Senato per la valutazione sulla conformità del decreto alla legge-delega. Negli incontri previsti per le audizioni formalizzeremo anche ai parlamentari questa contraddizione, chiedendo loro di non rendersi partecipi di possibili alibi che il ministro potrebbe invocare per non cambiare più nulla  qualora il giudizio di conformità venisse espresso prima della conclusione del confronto con le parti sociali.   

 

Morena Piccinini

Roma, 12 luglio 2005