Incontro tra le parti istitutive di Fondapi Si è svolto giovedì 13
aprile Alla riunione hanno
partecipato rappresentanti del Consiglio di amministrazione di Fondapi,
di Cgil, Cisl e Uil e Confapi, delle categorie istitutive del Fondo, sia
per quanto riguarda la rappresentanza dei datori di lavoro
(alimentaristi, meccanici, servizi di pulizia) che dei lavoratori
(chimici, meccanici, tessili). A. Le sei categorie associate a Fondapi, Fondo di previdenza integrativa delle aziende e dei lavoratori che sottoscrivono il contratto di lavoro Confapi, (meccanici, chimici tessili grafici e cartai, alimentaristi e servizi di pulizia) hanno raggiunto livelli di adesione molto differenziati e nel complesso insoddisfacenti. Le adesioni al Fondo (23.542 totali a fine 2005) non sono aumentate negli ultimi tre anni e continuano a confrontarsi con un potenziale di iscrivibili che supera le 500mila unità. Il carattere intercategoriale del Fondo ne fa un soggetto idoneo - in termini di capacità di raccolta di un vasto ed eterogeneo bacino di utenti - ad affrontare positivamente il futuro della previdenza complementare. Nello stesso tempo però la numerosità delle sigle aderenti e delle rappresentanze, ognuna con le proprie tradizioni contrattuali e tipologie di rapporti di lavoro, nonché la ridotta dimensione delle imprese aderenti, rendono particolarmente complesso il lavoro di sviluppo delle adesioni richiedendo quindi soluzioni concrete e strumenti incisivi. B. Nel corso dell’incontro è stato
esposto ai presenti un percorso
di riavvio della dinamica di crescita delle adesioni, con
l’obiettivo di passare dagli attuali 23.500 iscritti (2005), a 26.500
entro la fine del 2006 e a Tale progressione corrisponde a una necessità sia per rimettere il Fondo su un sentiero di crescita, consentendogli così di realizzare le finalità per cui è stato istituito, sia per far fronte a vincoli stringenti di bilancio. Infatti il Fondo, che ha una struttura interna snella, è via via chiamato a dotarsi di numerosi strumenti di controllo, a garanzia degli interessi degli aderenti: di conseguenza un equilibrato rapporto tra entrate e uscite richiede un’espansione ragionevole ma positiva delle adesioni. C. I soggetti chiamati a realizzare gli obiettivi di crescita dovranno quindi concorrere ognuno per sé, secondo le proprie prerogative, allo sviluppo delle adesioni e, in secondo luogo, a realizzare un lavoro comune di promozione. Si tratta quindi di un compito rivolto: 1) alle parti istitutive (le sei categorie produttive), nelle loro due distinte componenti (rappresentanze dei datori di lavoro e dei lavoratori); 2) alle Confederazioni; 3) al Fondo in quanto tale. Vediamo brevemente in dettaglio: 1) Il sistema della rappresentanza delle aziende associate (con la sua ramificazione territoriale) è chiamato innanzitutto a rafforzare il diritto contrattuale all’adesione al Fondo negoziale sia attraverso l’invio alle proprie strutture di messaggi positivi in questa direzione, sia favorendo la distribuzione in azienda di materiali promozionali predisposti dal Fondo stesso. Particolare rilievo assume la sottoscrizione di accordi tra le parti istitutive (da realizzare nelle sedi proprie) che migliorino il funzionamento, l’efficacia del Fondo e la regolarità della contribuzione. 1 bis) Le rappresentanze dei lavoratori (ovvero le categorie associate) sono anche loro chiamate a praticare (in particolare nel rapporto con le strutture territoriali) l’obiettivo della previdenza complementare, favorendo l’informazione e quindi l’iscrizione dei lavoratori, a partire da quelli più giovani. Ciò rende auspicabile la programmazione di assemblee territoriali (e per i siti più grandi, di assemblee aziendali) e la realizzazione di strumenti d’informazione (volantini, depliants, rubriche nei siti internet, spazi nelle pubblicazioni di categoria). - Le Confederazioni sono chiamate a fornire innanzitutto un’azione di indirizzo, di supporto informativo di ordine generale, con particolare riguardo in questa fase alle novità introdotte dall’ultima riforma pensionistica che entrerà in vigore nel gennaio 2008. Inoltre le Confederazioni sono chiamate a svolgere la necessaria azione di coordinamento, in particolare a livello territoriale, azione di particolare utilità per un Fondo intercategoriale come Fondapi. - La struttura interna del Fondo è chiamata a fornire alle parti istitutive gli strumenti e le conoscenze atte a realizzare la promozione del Fondo. Ciò significa offrire le competenze in termini di conoscenza (dati, normative, ecc.), di formazione/informazione e di realizzazione di materiali promozionali. Il Fondo è chiamato a sostenere, con le sue risorse, parte del costo di un’azione promozionale, ma è ragionevole ritenere che tale costo non posso essere completamente a carico degli associati e che vada ripartito con le parti istitutive (anche attraverso una divisione di compiti) . Tra le difficoltà vi sono quelle, di varia natura, legate al trasferimento del tfr ai fondi pensione; vi sono quelle connesse alla difficoltà di raggiungere con un’informazione esauriente i lavoratori, in particolare quelli più giovani; vi sono quelle legate ai cambiamenti ripetuti della legislazione di riferimento e alla mancata definizione di aspetti rilevanti. E’ stato registrato un accordo per: 1) la costituzione di un gruppo di lavoro che, proponiamo, si riunisca nei mesi che separano dalle ferie estive (salvo proroghe), per mettere a punto un piano di lavoro per lo sviluppo delle adesioni a Fondapi. Il gruppo potrà essere formato da 12 componenti,
in rappresentanza delle 6 categorie associate (più rappresentanti del
Fondo e del suo CdA), nominati dalle rispettive organizzazioni e sono
invitate, facendone parte a pieno titolo, i rappresentanti delle
Confederazioni (Cgil, Cisl, Uil e Confapi). 2) La condivisione di un percorso che porti, attraverso il sistema territoriale delle Api, alla distribuzione al maggior numero possibile di lavoratori, anche unitamente alla busta paga, di materiale promozionale e della scheda di adesione. (Su questo punto era anche stata di recente espressa una disponibilità del presidente della Confapi). 3) Organizzare – entro l’estate – un convegno promosso dalle parti istitutive che coinvolga il corpo delle strutture interessate, al fine di socializzare e concretizzare le iniziative da parte delle categorie che hanno dato vita al Fondo. Roma, 18 aprile 2006 |