21 marzo 2006. Incontro, presso Federmeccanica, a Roma, delle parti istitutive con la presidenza e vice presidenza del CdA del Fondo di previdenza complementare Cometa.

 

La riunione è stata aperta dal presidente, dott. Ceccardi, che, nel chiedere conferma dell’impegno delle parti nello sviluppo del Fondo, ha chiesto ai presenti di avanzare proposte per la crescita delle adesioni.

Fim, Fiom, Uilm, Fismic da un lato e Federmeccanica e Assistal dall’altro, hanno, pur con diverse accentuazioni, confermato chiaramente la loro volontà di sviluppare e accrescere le adesioni al Fondo, riconoscendo che, in particolare, attività promozionali vanno innanzitutto rivolte ai giovani , che sono coloro che hanno maggiore necessità di costruire un’integrazione previdenziale.

Molti sono i motivi che rendono – secondo i presenti - non semplice una crescita “spontanea” delle adesioni al Fondo: elevato turn over dei lavoratori, carenze informative, scarse disponibilità di reddito, e non ultimo incertezze determinate da una legislazione complicata e in continuo divenire.

Nella discussione è emerso come coesistano due esigenze distinte e complementari: una, più ravvicinata, legata alla necessità di informare, promuovere, realizzare nuove adesioni, in considerazione del fatto che la lunghissima gestazione del Decreto previdenziale (approvato nel dicembre 2005) ha prodotto una lunga fase di stallo e di attesa: occorre quindi recuperare il tempo inutilizzato. In secondo luogo c’è un’esigenza che guarda all’inizio del 2008, allorché entrerà in vigore la nuova riforma previdenziale. Questa seconda scadenza richiede che nel 2007 sia operativa una strumentazione informativa di ampio respiro da diffondere presso i lavoratori.

La costruzione di questa seconda fase richiede peraltro l’emanazione da parte della Commissione di vigilanza sui fondi pensione di un regolamento applicativo della riforma previdenziale stessa, regolamento che per essere emanato deve veder risolti i problemi legati alla riforma del risparmio (e alle compensazioni alle imprese che, sulla base della scelta dei lavoratori interessati, si trovano a dover dirottare il tfr ai fondi pensione).

Una concatenazione di eventi dunque che deve vedere un insieme di iniziative promozionali (formative e informative) ravvicinate, svincolate, per così dire, dalle sorti della riforma previdenziale (n. 243), iniziative che impegnino parimenti tutte le parti istitutive (sistema delle aziende metalmeccaniche e organizzazioni sindacali) e la struttura del Fondo, ognuno per la loro parte.

Per quanto riguarda un’azione più mirata all’applicazione della riforma previdenziale, si pensa in via preliminare alla realizzazione sperimentale in alcune aree territoriali di un programma promozionale che, a differenza del passato, contenga strumenti che consentano di verificarne gli esiti effettivi.

Nel concludere la riunione si è concordato che dopo le elezioni politiche sarà individuato un gruppo di lavoro che articolerà contenuti, tempi e modi dell’azione di promozione sviluppo delle adesioni al Fondo.