Seminario nazionale Fim, Fiom, Uilm

I metalmeccanici e la previdenza complementare. L’esperienza e le prospettive di Cometa

 

La Relazione introduttiva

di Anna Trovò - segreteria nazionale Fim-Cisl

 

Nel sistema della previdenza complementare la contrattazione ha una parte estremamente importante:

-             41 Fondi nati dalla contrattazione;

-             1.062.000 iscritti;

-             5.880 milioni di euro di attivo netto destinato alle prestazioni;

-             ma milioni sono i lavoratori dipendenti non iscritti, moltissimi i potenziali aderenti che operano in settori coperti contrattualmente da un fondo di previdenza complementare.

I fondi pensione non esercitano ancora pienamente la funzione di adeguare le rendite pensionistiche alla necessità di benessere economico dei lavoratori nell’età della vecchiaia, funzione loro attribuita dalle riforme previdenziali degli anni 90, che hanno visto nella previdenza complementare lo strumento idoneo per integrare progressivamente la copertura pensionistica decrescente da parte della previdenza pubblica a causa del passaggio al sistema contributivo.

Tra le cause principali di questo stato di cose:

-             la scarsa informazione sulle prospettive previdenziali dei più giovani;

-             interessi contrastanti in campo che non favoriscono un impegno collettivo su obiettivi condivisi;

-             l’instabilità normativa.

In circa 10 anni abbiamo avuto a che fare con una vera proliferazione normativa sulla materia: quattro interventi legislativi in materia di previdenza pubblica; due riforme fiscali che hanno coinvolto in modo rilevante la previdenza complementare; due leggi sulla previdenza complementare, una Legge delega ancora in attesa di essere pienamente attuata con l’emanazione di una pluralità di decreti applicativi, causa di nuove preoccupazioni e diffidenze.

Per il mondo dei lavoratori metalmeccanici un fondo di categoria – Cometa – e due intercategoriali Fondapi e Artifond (se si esclude qualche limitata esperienza a livello regionale), con avvii, solidità e problematiche differenti, ma anche con condizioni di forza e opportunità di sviluppo differenti.

A pochi giorni dalla chiusura delle urne per il rinnovo dell’Assemblea dei delegati di Cometa e nell’imminenza della conclusione del secondo triennio di gestione del Fondo abbiamo ritenuto importante fermarci a riflettere

Dedicarci a un momento di verifica dell’attuale situazione della previdenza complementare e del nostro maggiore Fondo sotto l’aspetto organizzativo e gestionale, nonché di esame delle problematiche principali aperte per Cometa nel sistema della previdenza complementare e di indicazione di prospettive di innovazione e sviluppo.

Siamo in un momento importante per la vita associativa di Cometa, il momento in cui ogni iscritto è chiamato a votare i propri rappresentanti all’interno dell’Assemblea dei delegati.

Seguirà a breve l’elezione del nuovo CdiA.

Colgo l’occasione per ringraziare a nome di Fim, Fiom, Uilm (e Fismic) il CdiA a fine mandato e il Presidente Militello per il positivo lavoro svolto nel triennio trascorso, portatore di innovazioni importanti per la vita e le prospettive del Fondo.

Siamo  in una fase impegnativa e delicata che vede Cometa arrivare all’attuazione  della innovazione profonda nella gestione finanziaria che ci porta dal monocomparto al multicomparto.

Siamo anche, purtroppo, ancora circondati dalle incertezze delle trasformazioni annunciate nella normativa di riferimento della previdenza complementare determinate nella filosofia che le ispira – quella della libera circolazione e della concorrenza tra tutte le forme di previdenza complementare – e negli obiettivi – aumentare i flussi finanziari verso la previdenza complementare – dalla legge delega del luglio scorso, ma ad oggi inattuate tra allarmismi e vere campagne di disinformazione.

Ribadiamo i nostri:

No al principio dell’equiparazione tra tutte le forme di previdenza complementare e le polizze individuali,

Si alla contrattazione,

Si alla libertà di scelta.

Proprio stamattina si tiene l’incontro dei nostri Segretari confederali con il Ministero del welfare per la presentazione dello schema di decreto delegato sulla materia (nel pomeriggio si svolge l’incontro sul decreto relativo alla competitività, che concerne anche la destinazione del Tfr).

- In questo complesso contesto si colloca Cometa:

321.000 aderenti attivi (e quasi 100mila lavoratori già liquidati),

2.027 milioni di attivo netto per prestazioni,

una positiva esperienza di gestione paritetica e bilaterale.

Ma questa descrizione del nostro solido ed importante Fondo non ci deve nascondere le problematiche esistenti:

-             il tasso di adesione è fermo al 26%, i potenziali aderenti superano il 1.200.000;

-             Osservando l’anagrafica degli aderenti le preoccupazioni aumentano;

-             l’8% ha meno di 30 anni;

-             oltre il 22% ha oltre 50 anni.

L’obiettivo prioritario della previdenza complementare non è il risparmio gestito per i lavoratori più anziani, ma l’integrazione del reddito pensionistico per i più giovani, quelli che ne hanno più bisogno!

Abbiamo poi anche nel nostro settore una pluralità di soggetti ancora scoperti:

-             I lavoratori con contratto di somministrazione e i lavoratori a progetto.

-             Questi sommano la bassa contribuzione presso l’Inps alla sua discontinuità e alla inesistenza di forme di previdenza integrativa. Urgono interventi legislativi e contrattuali in merito.

-             I lavoratori dell’artigianato che a sette anni dall’accordo contrattuale per l’istituzione di Artifond ancora non godono dei benefici della previdenza complementare ed hanno accumulato anni di perdita economica.

-             Per Fondapi possiamo invece dire che dopo avere stentato organizzativamente in fase di avvio oggi disponiamo di una struttura operativa efficiente ma ancora di un numero di iscritti  largamente insufficiente.

Le cause dell’insoddisfacente tasso di adesione a Cometa come a Fondapi si possono ricondurre principalmente:

-             Alla mancanza di informazione dei lavoratori;

-             Ad una collaborazione non sempre fattiva da parte delle imprese;

-             All’attenzione non sempre diffusa e costante verso la materia da parte delle organizzazioni sindacali.

Questa situazione necessita di un intervento per il quale suggeriamo qualche proposta:

-             Una campagna informativa straordinaria di sensibilizzazione sulle prospettive previdenziali e sulla previdenza complementare come “seconda gamba” del reddito pensionistico dei lavoratori, anche richiedendo l’aiuto istituzionale delle Pubblicità Progresso.

-             Informazione costante e capillare nelle aziende con cadenza annuale sulle caratteristiche del Fondo, sui risultati di gestione, sulle innovazioni, sul diritto contrattuale ad iscriversi (ottenere un’ora di assemblea annuale retribuita, come già richiesto).

Perché Cometa è parte del contratto nazionale di lavoro.

Abbiamo fatto esperienza in questo senso.

Nel 1998 con una campagna massiccia di assemblee informative;

nel 2004-2005 con un’ulteriore campagna di assemblee in occasione del passaggio al multicomparto.

In quest’occasione abbiamo riscontrato partecipazione assidua, forte interesse ed alta attenzione.

Abbiamo svolto centinaia di assemblee molto apprezzate dai lavoratori: ne misureremo l’efficacia anche in termini di crescita delle adesioni nelle aziende coinvolte in questa campagna che va ulteriormente ripetuta ed ampliata

Una domanda dei lavoratori di essere informati/coinvolti; poche, quasi nessuna contestazione.

Allo stesso modo e con le medesime finalità dobbiamo informare i lavoratori della piccola e media impresa (Fondapi) con assemblee interaziendali e/o territoriali (e per questo è necessario coinvolgere le controparti in un ruolo attivo, altrimenti si rischia l’esercizio virtuale del diritto all’iscrizione).

E’ inoltre importante l’informazione al neo-assunto che, prevista dagli accordi contrattuali del 2003, risulta ad oggi ampiamente inapplicata (occorre quindi trovare insieme alle controparti soluzioni formali tese al rispetto di questo diritto: per ipotesi, la tenuta di un registro iscritti, oppure un documento che attesti la correttezza contributiva da parte dell’azienda e che potrebbe essere esibito al momento di una richiesta di  vantaggi fiscali o di mutui).

Gli incentivi fiscali sono un altro motore della promozione dell’adesione ai fondi pensione.

Ma, al di là della propaganda e delle volontà dichiarate, la legislazione di questi ultimi anni non ha favorito la promozione delle adesioni ai fondi contrattuali.

Il Decreto Lgs. n. 47 ha penalizzato in materia di deducibilità il lavoro dipendente e ha assoggettato a tassazione il contributo del lavoratore, precedentemente esente, al momento della riscossione della prestazione.

L’imposta sostitutiva sui rendimenti delle forme pensionistiche complementari è ferma all’11% mentre in molti Paesi dell’Ue, in ragione della finalità previdenziale del risparmio, è inferiore o non c’è.

La tassazione del riscatto è stata appesantita in funzione della riforma fiscale che ha innalzato dal 18 al 23% la prima aliquota utile per la tassazione separata.

Anche sulla natura e tipologia di prestazioni è opportuno guardare avanti e fare programmi per rendere il Fondo più interessante ed appetibile, ricordando che Cometa nasce per realizzare un obiettivo previdenziale attraverso la contrattazione e non è un qualsiasi prodotto di risparmio o di gestione finanziaria.

Questa caratteristica rende il Fondo sensibile ai bisogni degli individui, oltre che all’entità delle prestazioni e al tema dei costi di gestione.

Politiche di investimento adeguate sono il presupposto di un buon risultato e di rendimenti positivi, ma la nostra attenzione può e deve andare anche più in là.

Col montante contributivo maturato attraverso una buona gestione il Fondo dovrebbe arrivare ad offrire all’iscritto la possibilità di scegliere il tipo di prestazione più vicina ai suoi bisogni al momento del pensionamento.

Possiamo immaginare varie tipologie di associati con bisogni differenti:

-             associato con famiglia monoreddito;

-             con famiglia bi-reddito;

-             con figli studenti;

-             con soddisfacente copertura Inps;

-             con la prospettiva di perdere capacità di reddito;

-             con problemi di salute e carente di assistenza familiare.

Questi ipotetici diversi problemi richiederebbero soluzioni diverse:

-             una rendita reversibile;

-             una rendita puramente vitalizia;

-             una rendita certa prima e poi vitalizia;

-             una rendita differita;

-             una rendita vitalizia abbinata a long term care, quando il bisogno non è limitato al reddito sapendo che il 21% degli ultra sessantacinquenni e il 38% degli ultra settantacinquenni è disabile;

-             rendita di senescenza che si alza con l’avanzamento dell’età.

Sempre in materia di prestazioni pensionistiche c’è un problema di rendita differenziata per genere.

La vita media di una donna è maggiore di quella di un uomo.

La rata calcolata per la pensione pertanto è inferiore in base a puri calcoli di natura finanziaria. Teoricamente è equo, ma i bisogni non sono forse identici?

Il problema è rinviabile solo ai tecnici ed alle convenzioni con le compagnie di assicurazione?

Occorre una valutazione di natura sociale e politica da parte nostra nella consapevolezza di dover mantenere equilibrio nei conti e nei costi.

E’ opportuno poi iniziare ad ipotizzare altre prestazioni collaterali ed accessorie in forma volontaria o obbligatoria che potrebbero andare dalle assicurazioni per eventi negativi, come la premorienza e l’invalidità, ai servizi aggiuntivi per i quali il Fondo potrebbe ottenere condizioni contrattuali di miglior favore per gli aderenti a Cometa.

Si possono immaginare offerte di mutui o assicurazioni aggiuntive, fino a quella dell’automobile.

Occorre iniziare ad esplorare il mercato ed offrire presto qualche risultato.

La buona gestione finanziaria è il presupposto dell’erogazione di prestazioni soddisfacenti.

Perciò il legislatore ha normato la gestione finanziaria dei fondi tenendo distinta l’attività gestionale da quella amministrativa e prevedendo che le varie attività venissero affidate a soggetti diversi.

La Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) ha disciplinato criteri di scelta dei gestori e trasparenza del procedimento. Così si è proceduto nelle selezioni dei gestori di Cometa.

Al CdiA compete individuare gli obiettivi della gestione partendo dalle caratteristiche della popolazione iscritta e scegliere i profili di rischio e rendimento di ogni comparto, deliberare il bando di gara per valutare i candidati assegnando loro un punteggio.

Viene così adottato un criterio di valutazione oggettivo e condiviso che attraverso parametri qualitativi e quantitativi porta ad individuare le migliori offerte e porta a scegliere i migliori gestori.

La selezione dei gestori:

una materia complessa, rispetto alla quale abbiamo accumulato un’esperienza limitata.

Occorre lavorare per superare eventuali, possibili margini di discrezionalità che ancora possono esistere nel processo di selezione e scelta dei gestori.

L’attività dei gestori viene poi misurata nel tempo sulla base dei parametri oggettivi che sono i benchmarks di riferimento loro assegnati.

In questi anni il confronto vede spesso i risultati dei gestori sotto al benchmark. Vorremmo invertire questo dato.

Ma vi è anche un altro benchmark occulto con cui fare i conti, la rivalutazione del Tfr in azienda.

Il rapporto tra Fondo a finanza non è limitato al risultato finanziario, ma va a toccare il peso che nel tempo i fondi avranno nell’orientare gli investimenti. Possibilità di orientare, ad esempio,  eticamente parte degli investimenti o tutto il patrimonio investito.

Lo stesso schema di Decreto delegato oggi presentato dal Governo afferma “le forme pensionistiche sono tenute ad esporre nelle comunicazioni agli iscritti se e in quale misura nella gestione delle risorse sono presi in considerazione aspetti etici, sociali e ambientali”.

Al fondo pensione inoltre compete il diritto di voto inerente i valori mobiliari nei quali sono investite le disponibilità del Fondo.

Cometa non ha finora esercitato questo diritto; è necessario che il CdiA e le parti istitutive inizino una riflessione in merito.

Infine, una buona occasione di promozione del Fondo sta nel valorizzare le sue peculiarità:

-             l’assenza di fini di lucro;

-             la natura associativa;

-             gli organismi paritetici di governo;

-             la gestione e il controllo nei quali operano le parti istitutive.

Di governance dei fondi pensione parlerà Messori ma a nostro parere ci sono aspetti migliorabili, sono possibili arricchimenti per i ruoli e le funzioni oggi esercitati negli organismi.

L’Assemblea

Proponiamo di ripetere l’esperienza formativa per i componenti neo eletti, prevedendo che questa venga effettuata in forma bilaterale, coinvolgendo tutte le parti istitutive.

Più competenza per i componenti dell’Assemblea: è il presupposto per accrescere la capacità di esercitare un ruolo più attivo sul territorio e quindi una migliore attività promozionale.

E’ inoltre auspicabile un’intensificazione delle convocazioni dell’Assemblea, che dovrebbero essere semestrali.

Proponiamo anche che si inizi a riflettere su una possibile modifica allo Statuto volta a dare la possibilità all’Assemblea di essere propositiva e non solo organismo di ratifica di decisioni prese dal CdiA.

 

Il Consiglio di amministrazione

I Consiglieri assolvono una funzione tecnico-professionale, ma non solo. Essi sono anche - dotati dei necessari requisiti di professionalità - rappresentanti delle parti istitutive. Nel corso dei prossimi anni, stante l’attuale legislazione, le Organizzazioni sindacali ed imprenditoriali si troveranno ad essere impossibilitate ad esprimere propri rappresentanti. Occorre individuare soluzioni affinché questo non avvenga. Per quanto riguarda invece i “tecnici” riteniamo percorribile l’ipotesi di candidati scelti di comune accordo e non assegnati ad ogni singola organizzazione.

 

 Il Fondo

E’ opportuno che si lavori per il miglioramento della capacità di controllo amministrativo e finanziario interno del Fondo, come da indicazioni della Covip, potenziabili anche con il migliore utilizzo di risorse interne ( a titolo puramente esemplificativo, il vice presidente o i revisori dei conti,) o con il ricorso a risorse esterne (società di consulenza, tipo Prometeia).

 

Le parti istitutive

Come già detto è necessario un forte impegno delle parti istitutive per la promozione del Fondo e l’informazione ai potenziali aderenti.

E’ importante in questa direzione il recente Avviso comune sulla previdenza complementare sottoscritto da Confindustria Confcommercio, Confartigianato, Confapi e Cgil, Cisl e Uil, così come l’attività intrapresa da Assofondipensione (associazione promossa dalle Organizzazioni sindacali e imprenditoriali che associa 18 fondi pensione di natura contrattuale) è importante nella direzione di un impegno reciproco e condiviso tra le parti.

Questo può essere esercitato  anche attraverso  nuovi interventi contrattuali (incremento contribuzione-attrezzature informatiche- assemblee dedicate retribuite- permessi, etc.) oltre che con la piena attuazione di quanto già previsto.

Per quanto riguarda invece le nostre Organizzazioni, dal punto di vista dell’attività è necessario ricostruire anche una rete interna, con il coinvolgimento dell’insieme delle strutture sindacali e degli uffici organizzativi non considerando la previdenza complementare un ambito di lavoro a latere di quello sindacale, riservato esclusivamente a “specialisti”.

L’iniziativa di oggi ha la finalità di farci condividere progetti di innovazione e di rendere tutti consapevoli che la previdenza complementare è una parte importante e insostituibile delle tutele rivolte al futuro che la contrattazione deve continuare a promuovere e migliorare.