Incontro tra le parti istitutive.

 

Premessa

Si è svolto venerdì 27 maggio ‘05, presso la Federmeccanica, un incontro tra le parti istitutive di Cometa per fare il punto sulla situazione e le prospettive del Fondo. Alla riunione hanno partecipato Federmeccanica, Fim, Fiom, Uilm, Fismic, nonché il Direttore del Fondo, il Presidente e il vice Presidente del CdiA.

Nell’introduzione è stato presentato un nutrito elenco di questioni che, pur necessitando di soluzioni e approfondimenti in sedi e in tempi diversi, presentano fra loro forti collegamenti e richiedono di essere valutate nel loro insieme.

 

L’introduzione 

Si sono prese le mosse dalle riflessioni fatte con il Seminario unitario del 2 marzo ’05 (vedi sito Internet Fiom, alla voce Cometa) per riaffermare le difficoltà di contesto e di merito in cui i Fondi abilitati all’esercizio sono chiamati a operare: i continui processi di riforma e le prolungate incertezze legislative (da ultimo i Decreti attuativi collegati a una Legge delega previdenziale fortemente contrastata dalle Confederazioni) rendono complesso il rapporto con la platea degli iscritti e degli iscrivibili. In attesa del varo definitivo dei Decreti attuativi continuano a circolare voci su possibili soluzioni, producendo allarme e disinformazione (in qualche caso volutamente diffusi dai detrattori dell’esperienza della previdenza complementare).

D’altro canto il tasso di adesione a Cometa (appena al di sotto del 30%: 320mila iscritti), il saldo negativo tra iscritti che escono dal Fondo (perché pensionati) e i nuovi entrati, le insufficienti iscrizioni da parte dei più giovani, sono aspetti che rinviano a un forte bisogno di informazione e di promozione.

L’arrivo dei Decreti, quali che siano le soluzioni adottate, richiederà un intenso, diffuso e chiaro impegno di informazione e orientamento, impegno che non potrà essere delegato ad altri, tanto più che i soggetti di mercato - banche e assicurazioni - si presenteranno come diretti concorrenti della previdenza complementare. A tale sforzo andrà unito un impegno altrettanto diffuso per promuovere nuove iscrizioni al Fondo.

Si tratta nell’insieme di una delicata e importante opportunità di crescita per i fondi negoziali di categoria. Un rifiuto verso i fondi pensione - attraverso una cattiva gestione della fase legata al silenzio-assenso - comporterebbe conseguenze negative per tutti.

L’esperienza di Cometa si è rivelata fino ad oggi una scelta vincente per fronteggiare i termini del nuovo assetto previdenziale (basato su due pilastri e sul sistema contributivo). Occorre infatti ricordare che: 1) un iscritto ad un Fondo negoziale è sempre in vantaggio economico rispetto a un non iscritto; 2) il puro confronto tra il rendimento del Fondo e quello del tfr è quasi sempre fuorviante: si tratta infatti di due grandezze diverse; 3) il rendimento del Fondo (avendo finalità previdenziali e non speculative) va valutato su periodi lunghi.

Stanti queste considerazioni generali, è stata fatta presente nell’introduzione alla riunione la necessità di individuare percorsi e decisioni concreti per dare effettivo sviluppo alla previdenza complementare e fronteggiare tempestivamente le prossime novità legislative.

1. Entrando più nel merito è stata affrontata la questione dell’informazione, nei diversi ambiti in cui questa si presenta.

Informazione nel rapporto tra Fondo e parti istitutive.

E’ necessario un rapporto più esteso tra queste due entità.

A) Sarebbe auspicabile la fissazione di un incontro semestrale, accompagnato da una Relazione (a cura del Fondo) sulla situazione e i problemi aperti.

B) Federmeccanica – così come hanno fatto nel marzo scorso Fim, Fiom e Uilm - potrebbe dar vita a una (o più) iniziative promozionali attraverso Assemblee di rappresentanti dei datori di lavoro tese promuovere/rilanciare l’importanza della previdenza complementare e il rispetto delle norme che la regolano.

C) Avere maggiori informazioni sull’attività di Covip, Mefop e in particolare di Assofondi.

D) Avere informazioni su un passaggio delicato come quello del “controllo interno”, ovvero la richiesta di Covip (l’organismo pubblico di vigilanza sui fondi pensione) secondo cui ogni Fondo deve dotarsi entro dicembre ’05 di strumenti formalizzati per un adeguato controllo interno delle attività che il Fondo stesso è tenuto a svolgere.

 

Informazione all’interno del Fondo.

A) Si manifesta l’utilità di una produzione periodica di “volantini” monografici da parte del Fondo sulle questioni fondamentali e di attualità (nonché informazioni pratico-operative), da pubblicare sul sito di Cometa, in modo che le strutture sindacali centrali e periferiche possano farli circolare nei luoghi di lavoro.

B) Più in generale si manifesta la necessità di ampliare l’informazione verso gli iscritti/vibili (in particolare sui temi dell’investimento, dei rendimenti finanziari, dei costi di esercizio, del prelievo fiscale) in modo da rendere ancora più trasparente l’attività del Fondo.

C) Realizzare una documentazione più completa circa il non obbligo del Fondo di insinuarsi nelle procedure di fallimento delle imprese, essendo il recupero dei crediti in capo al lavoratore iscritto. Cometa a questo proposito si era a suo tempo mossa per chiedere attraverso Mefop un parere giuridico autorevole, ma non ci sono stati ritorni.

Informazione verso i delegati presenti in Assemblea.

I componenti l’Assemblea vanno maggiormente coinvolti nell’attività del Fondo in modo che possano poi avere maggior peso sia nei loro territori di provenienza che verso il Consiglio di amministrazione e la struttura del Fondo. Occorre quindi prevedere almeno due convocazioni l’anno dell’Assemblea e le riunioni devono avere anche un contenuto formativo. Tale indirizzo può consentire di assegnare ai componenti l’Assemblea anche un diritto di proposta (e non solo di ratifica o rifiuto)

Informazione nei luoghi di lavoro.

A) Occorre costruire la possibilità che un punto di consultazione (Internet) per l’iscritto sia disponibile anche all’interno delle aziende con meno di 300 addetti (oggi è la soglia minima per accedere in modo stabile a questo diritto), almeno una volta al mese. Va ricordato però che in alcune grandi unità produttive (con più di 300 addetti) non è stato ancora messo a disposizione – come da accordi vigenti- un computer per poter consultare il sito interattivo di Cometa.

Azione verso il legislatore.

Occorre superare un vincolo che vede l’impossibilità di presentare come Consiglieri sindacalisti senza i requisiti attualmente richiesti. La funzione del sindacalista nel Consiglio è eminentemente di controllo e di collegamento con le parti istitutive, non è una funzione meramente tecnica. Allo stato attuale solo i sindacalisti che hanno fatto i Consiglieri nei primi anni di esercizio del Fondo si ritrovano i requisiti per continuare a farlo (il discorso vale anche per i rappresentanti della parte datoriale): tutto ciò rende impossibile immettere forze nuove.

2. Nell’introdurre la riunione sono stati fatte richieste di miglioramenti normativi, di funzionalità e prestazioni del Fondo.

Le questioni più rilevanti da questo punto di vista riguardano: A) il diritto all’iscrizione; B) il diritto alla contribuzione.

A) Il diritto all’iscrizione.

Le strutture sindacali segnalano come non di rado il lavoratore neo assunto non riceva dal datore di lavoro la scheda informativa e quella di adesione al Fondo per poter valutare se aderire o meno. Per ovviare a questo grave inconveniente occorre certamente fare un richiamo alle Rsu affinché mettano al corrente il lavoratore di questo suo diritto, ma occorre che anche l’azienda rispetti questo dovere. Sarebbe allora opportuno che si istituisse un registro in cui il neo assunto firma di aver ricevuto dal datore di lavoro le informazioni indispensabili sulla previdenza complementare ( il registro deve essere consultabile da parte delle Rsu). A fianco di questo strumento nel corso della riunione tra le parti istitutive è stata avanzata la possibilità che –come strumento promozionale - venga inviata a tutti i lavoratori delle aziende associate al Fondo una lettera contenente la scheda di adesione e un depliant informativo sulle caratteristiche e i vantaggi del Fondo.

B) Il diritto alla contribuzione.

Anche questo costituisce un punto delicato nella vita del Fondo. Succede non di rado che le aziende non rispettino le cadenze stabilite nel versare al Fondo o che sospendano in modo ingiustificato l’invio per lunghi periodi (magari trattenendo anche la contribuzione del lavoratore). Sarebbe quindi opportuno trovare soluzioni efficaci a questi problemi. Per esempio, andrebbe intrapreso un iter legislativo che porti le aziende a presentare una certificazione di “corretta contribuzione” nel momento in cui queste vanno a chiedere un finanziamento in banca.

In questa direzione occorre riprendere con maggiore regolarità la comunicazione da parte del Fondo alla e parti istitutive circa le aziende morose (inviare un’informativa ogni quattro mesi): saranno poi le strutture decentrate del sindacato a verificare, con correttezza, i motivi dei ritardi (in qualche caso, ma sono la minoranza, potrebbe infatti trattarsi della conseguenza dell’applicazione della cassa integrazione).

Con l’occasione ricordiamo che i lavoratori e le Rsu hanno diritto a veder affisso in bacheca sia copia del bonifico effettuato dall’azienda trimestralmente, che la copia della certificazione che il Fondo invia all’azienda, da cui si desume che bonifico bancario e distinta sono state regolarmente riconciliati.

Ma vi sono altre questioni specifiche che sono state sollevate nel corso dell’introduzione.

C) Sarebbe importante che appena passata la fase delicata dell’attuazione del decreto previdenziale Fim, Fiom e Uilm tornassero a convocare un secondo seminario di approfondimento maggiormente mirato ad esaminare il versante finanziario dell’esperienza della previdenza complementare: occorre infatti che preoccupazioni e pregiudizi su quest’ambito siano verificati alla luce di corrette conoscenze specialistiche e delle potenzialità di crescita di un investitore istituzionale. La comparsa di un soggetto “di tipo sociale” può immettere nel circuito della finanza importanti nuovi elementi di trasparenza.

D) E’ stata nuovamente fatta presente la necessità di istituire un comparto etico (o l’attivazione di principi di eticità nei diversi comparti) tra le offerte di investimento prospettate dal Fondo. Una discussione efficace nel Consiglio consentirà di trovare – come hanno già fatto altri Fondi - le soluzioni idonee per affrontare il problema.

E) Introdurre nel modulo contenente la richiesta di “riscatto” lo spazio per il recapito telefonico, di modo che, in presenza di anomalie, il Fondo possa contattare direttamente e tempestivamente l’interessato.

F) Verificare possibili modalità per diminuire i tempi di attesa dei riscatti, ovvero del recupero del capitale versato nel momento in cui si è in possesso dei requisiti per farlo.

G) Realizzare le procedure per consentire all’associato di contribuire “fino a capienza” degli importi deducibili (magari anche in un’unica soluzione in corso d’anno.

h) Proseguire la discussione avviata con le compagnie di assicurazione sulla possibilità di prospettare agli utenti prestazioni accessorie aggiuntive rispetto a quelle propriamente previdenziali.

 

La discussione.

Nei diversi interventi dei partecipanti sono stati ripresi quasi tutti i punti dell’introduzione. Qui diamo conto in modo schematico dei punti ripresi su cui c’è stata maggiore convergenza.

- Condivisa l’esigenza di due incontri l’anno tra parti istitutive e Fondo.

- Si all’introduzione di uno spazio nel modulo di riscatto per il numero di telefono dell’iscritto.

- Non ci sono opposizioni di principio agli investimenti etici, se questi danno rendimenti almeno pari agli altri. Su questo punto la discussione si è soffermata per riflettere se sia più corretto un comparto etico o se si debba pensare di introdurre principi di eticità da spalmare su tutti i comparti d’investimento.

Sulle disfunzioni che riguardano le aziende (mancata distribuzione dei moduli di adesione, ritardi contributivi, ecc.) Federmeccanica ha ribadito l’importanza dell’intervento sindacale, ritenuto il più persuasivo.

- Il diritto all’iscrizione va rispettato attraverso le regole che già esistono.

- Si alla redazione di volantini monografici da veicolare attraverso il sito di Cometa in modo che le strutture sindacali possano rilanciarli. La Commissione comunicazione in seno al Consiglio di amministrazione si occuperà di individuare le modalità idonee.

- Necessario fare massa critica insieme agli altri Fondi per aumentare il grado d’informazione sulla necessità di promuovere l’iscrizione ai Fondi negoziali.

- Su Assofondi il Direttore di Cometa ha prospettato la possibilità che vengano individuati dei “soci aggregati” nei singoli fondi, che sarebbero rappresentati da due delegati per ogni fondo (con diritto di voto in Assemblea).

- D’accordo su una maggiore valorizzazione dei componenti l’Assemblea (con modalità da approfondire).

- Possibile approfondire l’idea di un’iniziativa autonoma di Federmeccanica (magari sul Decreto).

- Necessario trovare una soluzione che liberalizzi la presenza dei rappresentanti delle parti sociali nei Consigli d’amministrazione.