12 luglio 2004.

Il varo di Artifond

Riportiamo qui di seguito la lettera/circolare, a firma della Cgil, che testimonia dell'accordo con Cisl e Uil per il varo operativo do Artifond.

 

In data 30 giugno 2004 è stato firmato il verbale di accordo tra CGIL - CISL - UIL nazionali e le Associazioni Artigiane, come già comunicatovi e il cui testo vi abbiamo già spedito, per l’avvio operativo del Fondo per la previdenza complementare ARTIFOND:

Tale verbale di accordo, in applicazione dell’accordo interconfederale del 17 marzo u.s., fissa due questioni fondamentali su cui è bene non avere fraintendimenti:

1- Da mandato ai legali rappresentanti di ARTIFOND di chiedere a COVIP il nulla osta per l’avvio delle elezioni degli organismi definitivi del fondo, partendo dagli attuali aderenti al fondo, fissando la data delle elezioni, dell’insediamento degli organi e la data della richiesta di autorizzazione del Consiglio di Amministrazione definitivo eletto dall’Assemblea. Da quella data 31 – 3 – 05 il fondo entrerà nella fase operativa definitiva.

2 - Fissa una quota di 5 € a carico delle imprese, come quota anticipata e mutualizzata dell’adesione al fondo prevista dall’accordo del 1999. Questa quota, aggiuntiva all’una tantum, va erogata in occasione dei rinnovi della parte economica dei CCNL, in modo da renderla esigibile ed obbligatoria.

Tale quota verrà versata presso un apposito conto corrente nazionale, che verrà aperto da EBNA e articolato in altrettanti conti regionali, al solo scopo di garantire il monitoraggio dei flussi finanziari ed il rispetto dell’accordo stesso.

In quanto per noi l’obiettivo prioritario è l’avvio operativo del fondo nazionale ARTIFOND come riaffermazione degli accordi, degli impegni presi nei CCNL e per garantire ai lavoratori di questo comparto, soprattutto ai più giovani, una pensione dignitosa.

Pertanto tali risorse sono finalizzate e utilizzate solo al fine di garantire la fase di avvio, gestione e promozione del fondo stesso.

Tale quota non è dovuta per quei lavoratori che abbiano già aderito al fondo.

Il riferimento al punto 4 non rappresenta altro che la ripetizione di quanto previsto dal capitolo F punto b) dell’accordo del 17 Marzo.

Quindi l’uso del  plurale “fondi” non va interpretato in nessun altro modo, se non la riaffermazione, dovuta, di quanto previsto dall’accordo interconfederale.

Su questo punto la trattativa e l’avvio del fondo hanno rischiato di naufragare, perché in modo più o meno strumentale, sul tavolo nazionale, qualcuno ha fatto riverberare vicende e situazioni territoriali, che poco avevano a che fare con la discussione in corso.

Con questI due elementi ci siamo garantiti, che ARTIFOND non venga cancellato e le necessarie risorse per sostenere questo percorso, ma è altrettanto evidente che da oggi dovremo conquistare sul campo l’ampliamento delle adesioni ed un consolidamento di questo strumento, quindi un decisivo passo avanti ma non certo la conclusione della vicenda.

Rimaniamo comunque a disposizione dei compagni e delle strutture per eventuali ulteriori approfondimenti.