7 luglio 2003

Riunione ARTIFOND del 26 giugno 2003

 

Vi trasmettiamo la lettera che la Cgil ha inviato alla Covip (Commissione di Vigilanza sui fondi pensione) contenente la posizione della Confederazione riguardo il varo del fondo pensione degli artigiani. A riguardo crediamo che occorra, da parte della nostra categoria, fare il massimo sforzo per onorare gli impegni presi a suo tempo con i lavoratori interessati, contrastando, con una discussione a breve che provochi decisioni organizzative adeguate e sollecite, l’eventualità di una rinuncia alla costituzione del fondo stesso, aprendo magari involontariamente la strada a soluzioni negative. 

Riunione ARTIFOND del 26 giugno 2003

 

In relazione alla riunione del 26 Giugno u.s. con le parti istitutive del Fondo Pensione ARTIFOND per una verifica della situazione, la scrivente organizzazione sindacale, come convenuto per le vie brevi, di seguito ed in maniera sintetica illustra la posizione e le valutazioni già espresse in quella sede.

Noi riteniamo che la vicenda ARTIFOND debba trovare una positiva conclusione, perché dopo quattro anni dall'accordo istitutivo non è accettabile che i lavoratori di questo comparto rimangano privi dell'essenziale strumento della pensione complementare. Va tenuto presente che, per le caratteristiche strutturali di questo comparto e per i processi di mobilità dei lavoratori interessati, in assenza della possibilità di costruirsi una pensione complementare avremmo creato una generazione di futuri nuovi poveri. Inoltre l'accordo istitutivo di ARTIFOND è frutto di precisi accordi che hanno impegnato risorse per tale istituto. In altri termini le imprese hanno realizzato già quattro anni di risparmio nei costi, ma i lavoratori non hanno ottenuto nessuna contropartita. Quindi ci troviamo di fronte ad un’inadempienza contrattuale e al mancato esercizio di un diritto dei lavoratori con conseguenze nefaste sul piano economico e sociale. Noi non ci rassegniamo né ci adeguiamo a questo stato di cose, ARTIFOND deve vivere e decollare definitivamente. A tale fine riteniamo necessario:

- che la COVIP ridefinisca le soglie di avvio per dare piena operatività ad ARTIFOND, attraverso l'elezione degli organismi rappresentativi da parte degli attuali aderenti;

- che si definiscano, anche alla luce delle indicazioni contenute nella delega previdenziale, criteri e modalità di adesione (silenzio/assenso) fatto salvo il rispetto dell'espressione della volontarietà dei singoli, sia attraverso strumenti contrattuali che legislativi, in modo da avere una valenza universale delle intese ed i necessari benefici fiscali per le imprese a fronte dell'utilizzo del TFR;

- che si definisca un programma di sostegno all'attività promozionale anche attraverso il coinvolgimento del sistema bilaterale, consolidando o realizzando forme di sinergie organizzative e gestionali finalizzate al contenimento dei costi,

- che si convenga sulla possibilità di stipulare, entro tempi definiti e con criteri e norme vincolanti, accordi collettivi delle parti istitutive a livello regionale con l'obiettivo di promuovere forme dì previdenza complementare al suddetto livello come espressamente già previsto dall’intesa del ‘98. Tutto ciò può avvenire a condizione di determinare il necessario equilibrio tra fondo nazionale ed eventuali fondi regionali, salvaguardando la piena operatività del fondo nazionale. A tale scopo sarà necessario ridefinire quanto previsto dal punto 3 dell'intesa allegata all'accordo istitutivo dell'8 settembre 1998.