Settore Spazio

Analisi complessiva

Le aziende spaziali di Finmeccanica sono presenti nel territorio nazionale in 7 regioni ( Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Abruzzo, Campania, Basilicata ).

 

Le attività spaziali nel contesto europeo

Nella prefazione al libro verde sulla politica spaziale europea viene citato, non a caso, l’obiettivo fissato a Lisbona, cioè quello che mira “… a fare della Unione Europea la società basata sulla conoscenza più avanzata del mondo”.

Il settore spaziale, rappresentando il punto d’incontro ideale tra ricerca, applicazioni avanzate e scienze applicate, non può che diventare una delle pietre angolari del perseguimento dell’agenda di Lisbona.

D’altra parte, il settore spaziale richiede una forza lavoro preparata ed altamente scolarizzata, fatto questo di primaria importanza essendo nello stesso tempo strategia e fine del progetto di Lisbona. Infatti se lo scopo è modernizzare il modello sociale europeo, investire nel fattore umano ed emarginare l’emarginazione sociale, il settore spaziale può diventare il paradigma europeo di un nuovo modello di sviluppo basato essenzialmente sull’investimento nel fattore umano.

Già oggi, la preparazione e la scolarizzazione media delle donne e degli uomini impegnati nell’industria spaziale è tra i livelli più alti che si possano trovare.

Il settore spaziale è un settore strategico nella competizione globale e ciò è dimostrato dal fatto che sia paesi leader, USA e RUSSIA, che paesi emergenti CINA, INDIA e BRASILE puntino allo sviluppo del settore spaziale per conquistare un posto di rilievo nello scacchiere geopolitico internazionale. Inoltre l’industria spaziale mondiale ( che vale solo lo 0,2 % del P.I.L. mondiale circa 70 miliardi di euro) crea un indotto con un valore pari a 6 volte quello dell’industria stessa ed i settori che beneficiano di forti ricadute valgono ben il 22 % del P.I.L. mondiale circa 8000 miliardi di euro.

L'Europa ha bisogno di una politica spaziale ampliata, alimentata da finanziamenti pubblici, che permettano di sfruttare gli speciali vantaggi della tecnologie ed applicazioni spaziali a sostegno delle politiche e finalità dell'Unione Europea: crescita economica più rapida, creazione di posti di lavoro, supporto tecnologico all'ampliamento dell'Unione (eliminazione del digital divide), sviluppo sostenibile (bassi investimenti, non inquinanti, non energivori), migliore sicurezza e difesa (navigazione satellitare, controllo e osservazione del territorio) prevenzione ambientale (monitoraggio continuo dei fenomeni ambientali).

Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi in accordo  con le conclusioni della conferenza di Lisbona ed il "Libro  Bianco" della Commissione Europea sulle attività spaziali, l'Unione Europea deve prevedere un aumento della spesa complessiva a medio e lungo termine per sviluppare la tecnologia,  le infrastrutture e le applicazioni spaziali e per sostenere la ricerca e sviluppo. La mancanza di tale intervento esporrebbe l'Europa al declino sia della sua capacità di essere un soggetto spaziale autonomo (a tutto vantaggio della aggressiva politica spaziale degli USA conosciuta con il nome di "Space Dominance") che delle sue industrie spaziali di punta.

I dati del divario  di investimenti nel settore spaziale fra USA ed Europa sono impressionanti:

USA

0,5% del Pil (43 miliardi di Euro)

EUROPA

0,06% del Pil (6 miliardi di Euro  pari ad 1/8 degli USA)

                         

Ancora maggiore è il divario degli investimenti nel settore della Difesa Spaziale:

USA

14 Miliardi di Euro

EUROPA

0,7 Miliardi di Euro (pari ad 1/20 degli USA)

 

Per ridurre questo gap finanziario, che si traduce anche in un gap tecnologico a causa dei bassi finanziamenti alla ricerca e sviluppo, è necessario che l'Unione Europea predisponga un Piano Spaziale Europeo (2007 / 2013) con un tasso di crescita, aggressivo ed ambizioso, del 4,6% annuo rispetto agli investimenti pubblici nel 2004 (5,4 miliardi di Euro). Ciò è coerente con le esigenze individuate nel "Libro Verde" sulle attività spaziali e garantirebbe all'Unione Europea:

1) Lo sviluppo delle applicazioni nei campi della sicurezza  e difesa che, dopo l'ampliamento a 25 stati dell'Unione, sono diventati di massima priorità.

2) L'accesso autonomo allo Spazio

3) Consolidamento e Sviluppo nel Telerilevamento, Navigazione e Telecomunicazioni .

4) Sviluppo dell'esplorazione spaziale, e delle scienze spaziali e maggiore utilizzo della I.S.S. ( International Space Station ).

5) Maggiori investimenti in R&D che consentono di aggiornare le competenze/capacità dell'industria Europea nella sfida per il futuro.

 

L’industria spaziale europea ed italiana

L'industria Spaziale Europea occupa circa 35.000 addetti, la metà dei quali nel settore dei satelliti/sistemi. Al momento sono presenti tre gruppi principali:

1) EADS attraverso la sua controllata ASTRIUM (7.000 addetti)

2) ALCATEL attraverso la sua controllata ALCATEL SPACE (5.400 addetti)

3) FINMECCANICA attraverso le sue controllate ALENIA SPAZIO (2.200 addetti) TELESPAZIO      (1000 addetti)

A Gennaio 2005 Alcatel e Finmeccanica hanno raggiunto l'accordo di fondere le loro attività spaziali creando 2 società Alcatel -Alenia Space nel settore manifatturiero e Telespazio  nel campo dei servizi per un organico complessivo ad oggi di 8600 lavoratori.

Entrambe le società nel periodo 2001- 2004, a causa della crisi recessiva del settore spaziale mondiale, hanno ridotto di ben 2.400 unità la loro forza lavoro.

Per queste ragioni vogliamo affermare con forza che non permetteremo che questa fusione fra Alcatel e Finmeccanica nel settore spaziale diventi l'occasione per un ulteriore taglio occupazionale. Richiediamo il mantenimento dei livelli occupazionali, delle competenze professionali e dei vari siti industriali distribuiti in Francia, Italia, Spagna, Belgio e Germania.

Questa fusione deve rappresentare l'occasione per le nuove società di incrementare e sinergizzare  gli investimenti in Ricerca e Sviluppo con l'obiettivo di accrescere le competenze professionali dei lavoratori che rappresentano il vero capitale aziendale.

In ogni caso vogliamo che gli investimenti pubblici dell'Unione Europea non siano usati dall'industria solo per accrescere i profitti ma soprattutto debbano essere reinvestiti in ricerca, innovazione tecnologica ed in formazione professionale con l’obiettivo di creare nuovi posti di lavoro stabile, ossia a tempo indeterminato.

Analizzando lo scenario europeo il contesto industriale attuale è il seguente:

- nascita e rafforzamento delle industrie strategiche ad alta tecnologia in ambito continentale;

- definizione di politiche europee che pongano queste industrie in una posizione di parità nei confronti dei diretti concorrenti globali;

- razionalizzazione delle produzioni nazionali proiettate in ambito europeo.  

 

Conclusioni

L’industria spaziale nazionale, essenzialmente rappresentata da Alcatel Alenia Space, Telespazio, Mars e la divisione spazio di Fiat Avio, rappresenta oggi la frontiera più avanzata dell’Alta Tecnologia dell’intero apparato industriale nazionale, ed è inoltre sia il punto d’incontro naturale tra ricerca ed applicazioni scientifiche che la migliore sintesi delle tecnologie Duali (civile-militare) oggi utilizzabili.

Al fine di mantenere e rafforzare il ruolo che l’Italia deve coprire in un settore strategico ad altissimo contenuto tecnologico come quello spaziale, riteniamo necessario:

1.      Che si definiscano delle alleanze in Europa senza che ciò determini alcuna perdita di sovranità tecnologica/professionale del nostro paese ;

2.      Che il Governo ed il Parlamento si esprimano chiaramente, nel superiore interesse del sistema paese, riguardo all’importanza  strategica dell’industria spaziale nazionale;

3.      Che alle parole seguano i fatti; dato per scontato che l’80% del fatturato mondiale nel settore spaziale dipende da commesse governative, è necessario che a livello istituzionale venga definito un Piano Spaziale Nazionale (PSN), con un finanziamento pluriennale, non legato alla legge finanziaria annuale, che consenta un consolidamento e uno sviluppo del settore spaziale nazionale;

4.      Che l’ASI venga posta alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri; questo punto è di fondamentale importanza al fine di meglio coordinare e sinergizzare i budget di spesa dei vari dicasteri interessati ai servizi spaziali (Ambiente, Istruzione, Difesa, Politiche Agricole, Trasporti, Infrastrutture, Telecomunicazioni, Sanità).

 

 

Fondamentali economici [dati al 31/12/2005]

  2004  2005
Valore della Produzione 805 M€ 736 M€ 
Portafoglio ordini 1.274 M€ 1.154 M€
Investimenti industriali in R&S 8,6 M€ 7 M€

 

 

Organico e iscritti sindacali Fiom

Azienda/Sito

Addetti 2004

Addetti 2005 Iscritti Fiom  

RSU

Totali Fiom
Alcatel Alenia Space Italia 2191 2182 428 47 26
Telespazio 976 951 146 13 9
Mars 29 29 20 3 3
Totale 3196 3162 594 63 38

 

 

Ripartizione organico

   2004 2005
Dirigenti 134 130
Quadri 546 565
Impiegati 2430 2380
Operai 86 87
Totale (tempo indeterminato) 3196 3162
Contratto di somministrazione  29 54
Contratto di inserimento     
Totale (tempo determinato)   29 54