Comunicato
delle Segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm
Ams:
presente e futuro Si è tenuto
venerdì 26 giugno il previsto incontro tra la direzione Ams, le segreterie
nazionali Fim, Fiom, Uilm e il Coordinamento di gruppo, avente all’oggetto
l’esame della situazione aziendale con particolare riferimento al consuntivo
2002, al piano budget 2003 ed ai possibili scenari strategici della Società. All’incontro
ha presenziato anche il nuovo amministratore delegato di Ams Italia – nonché
Ceo della società transnazionale – Ing. Carlo Venturi. L’azienda
ha illustrato innanzitutto come il mercato si sia spostando sempre di più dalla
richiesta di apparati o singoli sistemi verso quella di architettura di sistemi
(sistemi integrati), e la conseguente necessità per Ams di saper cogliere tale
cambiamento. Ams
– nell’ambito dei propri comparti - prevede un leggero incremento dei budget
per la difesa (circa il 2% all’anno, in termini reali). Se si esclude il
mercato nord-americano, Alenia Marconi Systems nell’arco temporale 2003-2007
si collocherà al 2° posto per volumi di produzione, dopo la Thales:
L’organico complessivo di Ams al 31 marzo è pari a 7180 unità, di cui 2813
in Italia (di questi il 41% sono nell’area dell’engineering) e 4184 in U.K
(di questi ben il 52% sono presente nell’engineering). L’esercizio
2002, che per la parte italiana prevedeva come budget un sostanziale pareggio,
si è invece concluso con una perdita di circa 20 milioni di Euro. La parte
inglese invece ha chiuso con utili apprezzabili. Il
dato comunque importante è che per la prima volta dalla costituzione di Ams, la
società italiana ha presentato lo scorso anno un Ros (margine sulle vendite)
positivo. Il
budget 2003 prevede un ulteriore incremento del Ros (che dovrebbe attestarsi
attorno al 3,4%) ed il pareggio del conto economico. Per
realizzare tale risultato, le azioni previste dall’Azienda sono la ricerca di
una maggiore efficienza, l’ulteriore cambio mix, l’attuazione dei processi
di esternalizzazione da tempo preannunciati, di alcune attività aziendali, a
partire dai laboratori strumentali e prove ambientali. Le
Organizzazioni sindacali – nel prendere atto dell’arrivo del nuovo
amministratore delegato e dell’impegno dallo stesso dichiarato a voler
rilanciare definitivamente la società italiana – hanno fatto rilevare come
l’ulteriore miglioramento dell’azienda non possa prescindere dal
funzionamento del modello organizzativo aziendale, rendendolo capace di mettere
definitivamente a sinergia le funzioni orizzontali (engineering-logistica), e le
varie divisioni/aree di business, esercitando una più forte e quotidiana azione
di coordinamento delle strutture. Ciò anche
per mantenere quella pari dignità industriale a fatica raggiunta in questi anni
col partner inglese. Il
Coordinamento e le Segreterie nazionali hanno a tale riguardo espresso profonda
preoccupazione per le conseguenze che potrebbero derivare dall’ipotizzato
accordo con la British Aerospace per la costituzione di Eurosystems. Su questo
argomento sono in corso trattative serrate tra gli azionisti Bae e Finmeccanica. Tale
intesa prevederebbe tre società distinte: avionica - comunicazioni –
elettronica della difesa. Mentre nelle prime due la maggioranza sarebbe
assegnata agli italiani, in quella di elettronica (di fatto Ams) il controllo
societario – e quindi la responsabilità gestionale – spetterebbe alla
compagine britannica. Tale
ipotesi è ritenuta non condivisibile dalle Organizzazioni sindacali per due
ordini di ragioni: ·
in primo luogo perché il
nostro Paese perderebbe la co-responsabilità del presidio nel settore della
“netwar” che a detta di molti dovrebbe rappresentare il nuovo orizzonte
strategico e tecnologico dei sistemi di difesa; ·
inoltre perché –
venendo meno la pariteticità – correremmo il rischio di veder ridurre un
patrimonio di Know-how sistemistico costato notevoli risorse, anche di tipo
finanziario, alla stessa Finmeccanica per conseguire la pari dignità col
partner Inglese. Le
Segreterie nazionali hanno preannunciato una immediata presa di posizione sia
nei confronti di Finmeccanica che della presidenza del Consiglio dei ministri,
finalizzata a ribadire la necessità di salvaguardare – nell’ambito dei
processi di internazionalizzazione delle industrie della difesa – rapporti di reale
pariteticità, condizione essenziale per poter tutelare gli interessi
industriali delle nostre aziende e i destini occupazionali dei lavoratori in
esse operanti. Al termine
dell’incontro si è potuta finalmente definire con un apposito accordo la
questione del pagamento del Premio di risultato 2002: l’intesa prevede un
importo pari a €260 (500.000 lire) a copertura del 2002 da erogarsi con la
retribuzione di luglio e l’avvio
del negoziato già nel corso del prossimo mese di settembre, per definire un
nuovo Premio di Risultato. Il
Coordinamento sindacale ha preannunciato all’azienda che l’istituzione di
tale nuovo Premio sarà prevista all’interno di una piattaforma più
complessiva per il rinnovo del contratto interno, (fermo dal 1989), che il
Coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm preparerà e farà approvare dai
lavoratori entro il mese di settembre. Segreterie
nazionali Fim, Fiom, Uilm
Il
Coordinamento Ams
Roma, 1 luglio 2003 |