Oltre il 20% dei lavoratori di Alenia Aeronavali chiede di poter decidere

 

In soli tre giorni, è stata superata la soglia di firme prevista per l’indizione del referendum sull’accordo di ristrutturazione di Aeronavali.

Ora tutti i lavoratori avranno la possibilità di esprimersi sui contenuti dell’intesa separata.

La Fiom riconosce la sovranità della decisione dei lavoratori, confermando che qualsiasi sarà l’esito del referendum ne rispetterà l’orientamento. Chiediamo con altrettanto rigore che anche le altre organizzazioni sindacali accettino la consultazione democratica ed il suo esito quale percorso di ricomposizione delle differenze tra sindacati.

La Fiom ritiene possibile un accordo migliore nei contenuti sia per quel che concerne le missioni dei siti, quanto alle garanzie ai lavoratori che verranno coinvolti dalla cassa integrazione e alle diverse tipologie di mobilità.

Noi abbiamo denunciato la scelta dell’azienda di sottoscrivere l’accordo separato evitando di dare giudizi sulle altre organizzazioni, perché questo avrebbe prodotto solamente ulteriori lacerazioni tra i lavoratori, ma dopo il comunicato della Fim nazionale di data 1° luglio ’08 siamo costretti a dover puntualizzare una serie di cose:

La Fiom ha cercato di contribuire alla definizione di un accordo utile a difendere i lavoratori e non a dare un alibi allo stesso gruppo dirigente che ha portato a questa condizione l’azienda, come pubblicamente abbiamo più volte sostenuto, non c’entra il cambio euro dollaro, ma anche una gestione sbagliata.

Da quel verbale è stata tolta, merito nostro, tra l’altro, anche una frase che prevedeva un incontro per definire gli ammortizzatori sociali per Tessera da tenersi nell’ultimo trimestre di quest’anno.

Avremmo voluto unitariamente sostenere che tutti i siti entrano a fare parte del perimetro industriale di Alenia Aeronautica con delle missioni definite, invece così non è, anzi qualcuno entra nell’ambito della vigenza dell’accordo, Tessera non si sa se e quando. A Capodichino finiti i G222 non sarà chiaro cosa succede, in compenso l’azienda potrà spostare le persone in altri siti senza alcun vincolo con il sindacato.

Non esiste alcuna garanzia sulla formazione per gli impiegati, l’unica certezza sono i due anni di cassa integrazione.

Stupisce la confusione della Fim nazionale, prima della firma separata al tavolo di trattativa, davanti a tutta la delegazione, aveva dichiarato la necessità di fare la consultazione, al punto di proporre alla nostra organizzazione di farne addirittura due, una la Fim una la Fiom, ora dichiara che con il referendum si licenziano i lavoratori.

A chi scrive che questo è l’unico accordo possibile rispondiamo che questa è una menzogna, altrettanto lo si poteva sostenere parecchie riunioni fa. Sarebbe corretto sostenere che questa è l’intesa di chi si accontenta di liquidare Aeronavali rinunciando ad un proprio punto di vista sindacale ed accettando solo le compatibilità aziendali.

Con il sostegno dei lavoratori si può migliorare l’accordo e quindi le prospettive per tutti gli occupati di Aeronavali.

Ora ci sono le condizioni per far decidere i lavoratori, nel rispetto delle reciproche differenze proponiamo di indire anche assemblee unitarie per illustrare le diverse opinioni e garantire poi che siano tutte le donne e gli uomini che lavorano in Aeronavali a decidere con il referendum.

Noi il giudizio non lo temiamo.

 

Fiom nazionale
 

Roma, 7 luglio 2008