Alenia Aeronavali: comunicato sindacale
Si è svolto il giorno 28 aprile ’08 l’incontro del coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm con Alenia Aereonavali, e la presenza anche di Finmeccanica e di Alenia Aeronautica. La riunione è stata aperta dal rappresentante di Alenia che ha sostanzialmente riassunto le condizioni disastrose in cui versa Aereonavali: - perdite economiche che negli ultimi tre anni hanno raggiunto gli 80 milioni di euro. - Scarsi margini sul programma 767 200/300. - Costo orario superiore alla concorrenza del 30%, causato anche dal rapporto tra lavoratori diretti e lavoratori indiretti. - Esaurimento del programma MD10 ed MD11. - Sofferenza per l’attuale sopravalutazione dell’euro sul dollaro. A fronte di questo quadro, è stato spiegato al sindacato che l’unica ricetta possibile è l’abbandono della missione storica di Aereonavali, cioè le trasformazioni. Venezia ultimerà la coda delle commesse in essere, per poi vedere diversificata la propria missione attraverso attività di Super Jet International e una linea di montaggio finale dell’Agusta Westland. Capodichino completerà le attuali lavorazioni per poi trasformare per conto di Alenia un pacchetto di G222 e la successiva nascita di un centro logistico per il C27J. Brindisi risponderà alle richieste di Alenia sulle versioni speciali dei C130J e per gli ATR. Dopo tre anni di insistenze sindacali per tentare un rilancio industriale della più grande impresa di trasformazioni aeronautiche Italiana, i rappresentanti di un’azienda latitante ed un azionista perlomeno distratto oggi spiegano, senza nemmeno assumesi la responsabilità del disastro, che l’unica alternativa è cambiare mestiere, evitando di dire quale sarà l’impatto sui lavoratori di questa scelta. Quello presentato non è un piano industriale ma una sorta di programma di intenti con molte omissioni e nessuna certezza, che non riesce a guardare oltre i due anni. Per la Fiom è impensabile decentrare a tavoli locali ulteriori discussioni, come chiesto da Alenia, fino a quando non verranno presentate garanzie sugli organici sito per sito e su un’idea industriale di gruppo attraverso una discussione centrale con il coordinamento sindacale. Che il programma MD10 e MD11 fosse ad esaurimento era ovvio a tutti, che il rapporto diretti indiretti sia stato sollevato anche dal sindacato è altrettanto chiaro, ma nulla l’azienda ha fatto per risolvere la criticità, come non si può sostenere che il problema sia il cambio euro dollaro, quando i maggiori analisti finanziari sostengono che questo non può perdurare nel tempo, coinvolgendo per altro tutta l’economia nazionale ed internazionale. Corrisponde a verità il fallimento del programma 767, da ascrivere comunque all’incapacità organizzativa del gruppo dirigente perché i lavoratori, per senso di responsabilità, hanno fatto addirittura oltre il proprio dovere, ed oggi rischiano di essere gli unici a pagarne le conseguenze. E’ evidente che a Capodichino finiti i G222 sarà complicato riconvertire tutto il personale, come per Venezia dove lo spacchettamento dello stabilimento indebolirebbe tutti i soggetti industriali presenti. Per Brindisi pensare ad una riduzione del personale produrrebbe la messa in discussione della stessa vita del sito. Per questo la Fiom ritiene che il prossimo incontro diventa fondamentale nella gestione di questa riorganizzazione ed invita Finmeccanica a rivedere tutti quegli elementi di approssimazione emersi nell’incontro del 28 aprile, presentando al sindacato un piano industriale credibile di rilancio di Aereonavali. I lavoratori di tutti i siti meritano una prospettiva professionale ed occupazionale vera, la Fiom ricercherà ogni possibile convergenza con le altre organizzazioni per garantire con ogni mezzo che questo avvenga.
FIOM-CGIL NAZIONALE Roma, 29 aprile 2008 |