Vertenza MBDA: non ci siamo Mercoledì
e giovedì della scorsa settimana, era stata prevista una “due giorni” di trattativa per tentare di dare una accelerata al
confronto aperto tra le parti sulla piattaforma per il rinnovo del contratto
aziendale. Questa
sembrava essere una intenzione reciproca, ma alla prova dei fatti evidentemente
si trattava di una aspettativa delle sole organizzazioni sindacali. Infatti
l’andamento del negoziato ha visto l’azienda dare poche e assolutamente
insufficienti disponibilità sul tema economico/salariale, avanzare
inaccettabili proposte per quanto riguarda l’armonizzazione tra i diversi
trattamenti oggi presenti all’interno del gruppo, chiudere completamente sui
capitoli professionalità, Fondo sanitario aziendale, etc.. In
particolare: -
Sul premio di risultato, la direzione ha solamente aperto sulla possibilità di
identificare – come da noi richiesto in piattaforma – anche un parametro di
produttività; ma lo vorrebbe fare con una modalità esclusivamente “notarile”, con la presa d’atto dell’andamento dell’indice di
fatto solo a consuntivo. Da
parte nostra si è invece ribadita la necessità di identificare un meccanismo vero per il controllo
della efficienza/efficacia aziendali, caratterizzato da verifiche altrettanto
“vere”
finalizzate alla rimozione degli ostacoli – anche di natura
aziendale/organizzativa – che dovessero frapporsi al previsto miglioramento. Inaccettabili
poi la pretesa della direzione di inserire una logica di “passa – non passa” sia nell’indicatore di redditività che in
quello di produttività, e la modalità di consolidamento del vecchio premio
(che l’azienda vorrebbe trasformare da voce salariale di natura collettiva in
un super-minimo individuale!). -
Sull’armonizzazione, l’inaccettabile logica avanzata dall’azienda
prevederebbe di tagliare “le punte”,
per stabilire dei minimi comuni denominatori corrispondenti ovviamente ai
livelli più bassi presenti nel gruppo sulle singole voci. -
Per quanto riguarda i capitoli professionalità/inquadramento, Fondo sanitario
ecc. la posizione aziendale è a dir poco provocatoria, arrivando quasi a
negare il diritto per le organizzazioni sindacali a negoziare tali delicate
materie nell’ambito di piattaforme aziendali. “La
Professionalità impiegati e roba nostra” – ha dichiarato l’azienda;
“la professionalità operai? Va affrontata se del caso col contratto
nazionale!” “Il Fondo sanitario aziendale?: non se ne parla nemmeno” - ha affermato la direzione aziendale,
rincarando la dose. Di
fronte all’insieme di queste posizioni, il Coordinamento sindacale MBDA e le
segreterie nazionali Fim Fiom Uilm non potevano far altro che dichiarare la
propria insoddisfazione, invitando la controparte a rivedere atteggiamenti
definiti inaccettabili e controproducenti, pena l’apertura di una fase di
indispensabile conflitto. Come prima risposta, il Coordinamento ha pertanto deciso di tenere assemblee in tutti gli stabilimenti del gruppo, alla presenza delle segreterie nazionali Fim Fiom Uilm, al fine di ulteriormente argomentare le buone ragioni delle richieste contenute in piattaforma e la necessità – qualora l’azienda non dovesse modificare la propria posizione – di sostenerle con adeguate iniziative di mobilitazione. Fim
Fiom Uilm nazionali Coordinamento
nazionale MBDA Roma,
18 febbraio 2003 |