Vertenza
MBDA: partita! Si è tenuto
lunedì 7 ottobre il previsto incontro con la direzione aziendale MBDA Italia
spa – rappresentata dall’amministratore delegato Sandro Pazzini, dal
direttore generale ingegnere Marina Grossi e dai responsabili del personale –
per l’apertura del tavolo di discussione sulla piattaforma per il rinnovo del
contratto aziendale. La
delegazione sindacale presente al tavolo, nel ricordare che tale piattaforma ha
registrato un grande consenso da parte dei lavoratori dei siti di Roma, Napoli,
La Spezia ottenendo nel referendum per l’approvazione più del 90% dei voti a
favore, ha illustrato i contenuti della stessa, ribadendo il proprio interesse a
una possibile conclusione del negoziato in termini positivi e in tempi rapidi. Ciò
– è stato ricordato – per due considerazioni: si tratta di richieste
ragionate e ragionevoli, peraltro già avanzate e in discussione in altre
aziende del sistema Finmeccanica; si tratta di richieste che affrontano
problematiche, necessità ed esigenze dei lavoratori, ferme da ben 13 anni
(l’ultimo accordo aziendale risale al 1989). Le
Segreterie sindacali e il Coordinamento nazionale Fim-Fiom-Uilm hanno sostenuto
l’importanza di tutti i capitoli della piattaforma (politiche industriali;
lavoratori atipici; istituzione di un premio di risultato pari a 2.700.000 a
regime; professionalità e inquadramento; istituzione di fondo sanitario
aziendale; trasferte e turnistiche), dichiarando contrarietà a eventuali
tentativi di “taglio” di argomenti da parte dell’azienda. La
direzione aziendale, nel prendere atto di tali richieste, ha comunque chiesto di
“compatibizzarle” con l’attuale situazione della società, caratterizzata
da un andamento complessivo al di sotto di quanto previsto dal budget. In
particolare – a detta dell’azienda – i ricavi 2002 saranno pari a 300
milioni di euro (contro i 380 milioni previsti); l’Ebit (indice che indica la
capacità dell’azienda a generare margini), si attesterà sui 6 milioni di
euro, contro i 35 milioni previsti. Tale
situazione sarebbe dovuta sia al ritardo nell’acquisizione di ordini su
importanti programmi, sia a difficoltà interne all’azienda di tipo
gestionale/operativo; la direzione della società è pertanto impegnata a
portare a termine un processo di riorganizzazioni interno, legato anche
all’avvenuta “societarizzazione”, ma soprattutto a situazioni di ridotta
efficienza in molte aeree dell’azienda stessa e alla necessità di ridurre –
agendo sui centri di spesa – i “costi controllabili” (interni ed esterni). Al
termine dello studio in atto su tali argomenti l’azienda varerà
(presumibilmente entro fine anno) una variante organizzativa contenente
procedure, interventi e responsabilità finalizzate a rendere maggiormente
efficiente ed efficace il sistema aziendale. Le
Organizzazioni sindacali e il Coordinamento nazionale hanno dichiarato interesse
a tali interventi, avendo peraltro in passato più volte denunciato pesanti e
non più tollerabili livelli di inefficienza, non certo dipendenti dalla volontà
dei lavoratori. Mettere
in tiro il sistema – e quindi essere maggiormente competitivi rispetto agli
altri partner – concorrenti di MBDA – è interesse di tutti: ma ciò
dipenderà in primo luogo dalla capacità, dalla professionalità e
determinazione che il gruppo
dirigente a tutti i livelli saprà dimostrare da qui in avanti, superando
ataviche logiche di potere e abbattendo sacche interne di resistenza al
cambiamento. I nuovi
vertici della società saranno valutati e misurati – ha ribadito il
Coordinamento sindacale Fim-Fiom-Uilm – anche alla luce dei risultati concreti
che sapranno realizzare su tali previsti cambiamenti. Le
parti si sono riconvocate per il giorno 21
ottobre alle ore 10,00 con all’ordine del giorno l’approfondimento dei
singoli capitoli della piattaforma. Le
Segreterie nazionali Fim-Fiom-Uilm Il
Coordinamento nazionale MBDA |