Riunione coordinamento nazionale Fiom delle strutture interessate a Finmeccanica

 

Situazione attuale

Attualmente il gruppo Finmeccanica comprende 219 aziende controllate o partecipate, con un nucleo centrale di 20 aziende operative. Occupa 42.152 dipendenti in Italia e circa 19.687 all’estero. L’occupazione nell’indotto è stimabile complessivamente in circa 200.000 persone.

In Italia, le aziende sono localizzate in quasi tutte le regioni. I dati di bilancio, resi pubblici il 31 marzo scorso, evidenziano un valore della produzione pari a 9.387 milioni di euro, con una crescita del 9% rispetto al 2003 e collocano Finmeccanica al secondo posto tra i grandi gruppi europei ed al nono posto a livello mondiale. Dai dati di bilancio risulta inoltre che il maggiore incremento del valore della produzione si concentra nel settore dell’aeronautica (19%) e dell’elettronica per difesa (11%). Da tali dati risulta anche un aumento degli ordini, che garantirebbero al gruppo una copertura equivalente a circa due anni e mezzo di produzione ed inoltre investimenti per ricerca e sviluppo che nel 2004 sono stati pari al 16% del valore della produzione.

Il processo di trasformazione del gruppo con il passaggio da holding finanziaria a holding industriale, si sta rivelando più rapido del previsto e vede una forte concentrazione delle attività sul core business, sempre più spostato sulle attività di tipo militare, in particolare nei settori avionico, aeronautico, aerospaziale, elicotteristico, degli armamenti e dell’elettronica per la difesa.

Questo processo, da un lato ha portato ad una rifocalizzazione dei perimetri di aziende come Elsag, le cui ricadute vanno valutate con attenzione, dall’altro ha condotto alla cessione di BredaMenariniBus e, potrebbe comportare la scelta di parte di procedere ad ulteriori dismissioni di aziende nei settori trasporto ed energia, dove invece va mantenuta la presenza di Finmeccanica, come uno dei più grandi gruppi industriali a livello nazionale e come principale realtà tutt’ora a carattere pubblico.

 

Politica industriale

Per quanto riguarda le alleanze di Finmeccanica con altre aziende (Bae Systems, Alcatel), è necessario valutarne le possibili ricadute sull’occupazione, sulle prospettive industriali delle aziende coinvolte e sui loro prodotti. Una strategia di intervento sindacale dovrà valutarne con attenzione gli equilibri e le potenzialità, anche al fine di sviluppare un’azione volta a salvaguardare identità, know-how ed autonomia delle aziende interessate. Per lo spazio viene confermato il giudizio critico nelle scelte compiute dal gruppo.

Sia a livello di gruppo, che a livello aziendale, è importante che venga sviluppata l’integrazione tra le realtà produttive, mantenendo al loro interno professionalità e capacità tecniche. Va impostata una forte azione sindacale in questo senso, anche per contrastare la cessione delle attività civili, che provcherebbero ricadute negative sia sull’occupazione, che sul tessuto industriale nazionale.

I settori dei trasporti e dell’energia sono infatti strategici per l’intero paese ed offrono entrambi rilevanti potenzialità di sviluppo, che vanno colte e perseguite con gli opportuni investimenti

Una tale scelta di politica industriale, in prospettiva offre maggiori garanzie per l’intero gruppo: mentre il settore militare può risultare più redditizio nell’immediato, è necessario tenere conto del fatto che a livello europeo ed internazionale, il mercato è caratterizzato da una forte pressione da parte della concorrenza e del fatto che, a livello nazionale, il bilancio della difesa non è elevato e si concentra sostanzialmente su pochi progetti (p.es. Efa), che tendono ad assorbirne tutte le risorse.

Questo scenario rende evidente le ragioni per cui una strategia sindacale di garanzia della stabilità dell’occupazione e di equilibrio del tessuto produttivo in Italia, in grado di offrire concrete prospettive di sviluppo, deve mettere al centro il mantenimento del carattere duale delle attività del gruppo.

   

Relazioni sindacali

È necessario rafforzare l’intervento sindacale, a partire dal tavolo nazionale con Finmeccanica, che deve diventare operativo, superando il carattere meramente informativo che ha allo stato attuale. Contestualmente va mantenuto e sviluppato il ruolo delle strutture territoriali, anche in vista del fatto che in molte realtà, le politiche industriali di Finmeccanica a livello locale, sono impostate in raccordo con le regioni.

È centrale un rapporto stretto e continuo con le lavoratrici e dei lavoratori, facendo maggiori sforzi per coinvolgere maggiormente il personale inquadrato ai livelli più alti, che in molte aziende ormai costituisce la parte prevalente della forza lavoro.

Va contrastata con determinazione l’impostazione aziendale delle relazioni sindacali, che finisce per attribuire al sindacato un ruolo di partecipazione subalterna alle scelte aziendali. Occorre infine sviluppare l’iniziativa rivendicativa ed il confronto sui programmi industriali.

   

Contrattazione

La contrattazione aziendale è stata conclusa per Aermacchi, Ansaldo Energia ed Officine Aeronavali. Le trattative sono avviate per Ams, Alenia Spazio, Ansaldo Breda, Selenia Communications e Wass, ma scontano ritardi dovuti principalmente al riassetto delle strutture e dei vertici aziendali, che in alcuni casi (Ams, Selenia Communications), hanno coinciso con la presentazione delle piattaforme, dando luogo ad una fase di stallo negoziale. Per quanto riguarda Galileo Avionica, sta per iniziare l’iter che si concluderà con la votazione della piattaforma ed è avviata la costruzione della piattaforma per Alenia Aeronautica.

In tutti i negoziati, l’accento va posto su tre questioni: precarietà, salario, politiche industriali. Per quanto riguarda la precarietà, in tutti i contratti va praticata concretamente l’opposizione alla legge 30. Le rivendicazioni salariali devono condurre ad aumenti reali, composti sia dal consolidamento di premi esistenti, che da premi di risultato che si basino su indici verificabili e certi. Le rivendicazioni relative alle politiche industriali, devono trovare una risposta negoziale ed avere spazi adeguati negli accordi, dando prospettive certe alle lavoratrici ed ai lavoratori.

Va inoltre avviato un lavoro approfondito sulla questione dell’inquadramento professionale.

È necessario costruire un’iniziativa di gruppo sulla contrattazione, a tale scopo verrà costituita una commissione di lavoro in Fiom.

   

Iniziativa Fiom

È necessario proseguire il lavoro del coordinamento nazionale per approfondire la discussione avviata. A tal fine sono utili anche coordinamenti territoriali, in grado di interloquire, ove necessario, con le istituzioni locali. Un percorso di elaborazione comune delle informazioni, è fondamentale per la costruzione di una strategia e di una linea di intervento sindacale, che sappia inquadrare gli eventi nello scenario europeo ed internazionale e che sia in grado di dare risposte negoziali a tutti i livelli (anche con il contributo di gruppi di lavoro sui singoli settori), mantenendo un giusto equilibrio tra gli stessi.

Questo lavoro necessita di un costante coordinamento a livello nazionale, sia per rispondere alla struttura centralizzata della holding industriale, che come momento di sintesi dell’elaborazione svolta a tutti i livelli, finalizzandola alla costruzione di iniziative efficaci.

Per la Fiom è centrale che non venga meno il carattere pubblico di Finmeccanica e che vengano mantenute e rafforzate le attività civili del gruppo, così come è di fondamentale importanza rivendicare la valorizzazione delle risorse presenti nelle aree del Mezzogiorno.

La Fiom si è impegnata a predisporre un’iniziativa nazionale, pubblica sulla situazione di Finmeccanica, aperta alle forze politiche ed alle istituzioni.

 

Roma, 21 aprile 2005