Sciopero nazionale Fiom Elsag-Datamat

 

La Fiom ha sempre ritenuto sbagliate le scelte di Finmeccanica, di concentrarsi solo sulle attività della difesa. Il buon andamento dei settori civili di Finmeccanica è utile anche per compensare difficoltà che si verificano nei settori militari e conferma la bontà delle nostre posizioni sulla necessità di una presenza in settori diversificati. In momento delicato come quello attuale, in cui è fondamentale il rilancio di una vera politica industriale, il ruolo di un Gruppo industriale di proprietà parzialmente pubblica, deve mantenere e consolidare il proprio carattere duale.

Elsag e Datamat sono due importanti realtà industriali, che comprendono un patrimonio industriale ricco ed articolato, che con attività anche in settori come quello bancario e delle telecomunicazioni.

Finmeccanica sta avviando un processo di integrazione tra queste due realtà, aggregando delle linee di business orientate sui settori della difesa e della sicurezza, tralasciando i settori più squisitamente civili.

Questo processo sta avvenendo tutt’ora in assenza di un vero piano industriale di consolidamento e rilancio e con indicazioni generiche sui livelli occupazionali, che ad oggi lasciano ca. 1000 lavoratrici e lavoratori senza risposte concrete ed esigibili sul proprio futuro.

Il numero totale di dipendenti delle aziende Elsag e Datamat è infatti pari a circa 4500, cui si aggiungono ca. altre 300 persone dipendenti da ditte esterne che operano da anni all’interno di Elsag e di Datamat, mentre le linee guida ad oggi illustrate riguardano ca. 3500 persone.

Emerge quindi chiaramente che Finmeccanica sta di fatto predisponendo una riorganizzazione del nuovo Gruppo che prevede una drastica riduzione degli organici operanti nel perimetro aziendale.

La Fiom ribadisce la propria contrarietà a qualunque operazione di “dismissione” di aziende o di attività, camuffate da operazioni di valorizzazione delle società e rivendica con forza un piano industriale che riguardi un reale rilancio di tutti i settori di attività.

La politica adottata da Finmeccanica con la logica dei due tempi, oggi si dismette domani vi illustreremo il piano di rilancio dell’azienda, è inaccettabile per una logica industriale e, soprattutto, per lo sviluppo di normali relazioni sindacali che non possono attivarsi solo per affrontare il giorno per giorno e per giunta con interlocutori scelti di volta in volta dall’azienda.

Inaccettabile inoltre la posizione che tende a giustificare il decentramento con l’obiettivo di migliorare i costi di alcune attività (Elsag Gest). Da anni i lavoratori denunciano queste situazioni e rivendicano piani di investimento e di rilancio dei prodotti. E’ singolare che il risparmio e la competitività possa esserci solo al di fuori del perimetro di Finmeccanica.

La Fiom è indisponibile a seguire percorsi che non garantiscano la continuità occupazionale per tutte e tutti le lavoratrici ed i lavoratori di Elsag e Datamat attraverso atti esigibili.

Per un piano industriale di consolidamento e rilancio, contro lo spaccettamento del patrimonio industriale di Elsag e Datamat e contro la dismissione delle attività civili, per dare certezze alle lavoratrici ed ai lavoratori in tutti i settori di attività e reali prospettive industriali alle aziende, la Fiom indice:

 

8 ore di sciopero nazionale di Elsag e Datamat  

da effettuare fino alla presentazione del piano industriale con iniziative articolate nei territori a partire da un primo sciopero di 2 ore da effettuare il 15 giugno 2006

 

La Fiom resta impegnata a ricercare percorsi unitari con Fim e Uilm e si attiverà sin d’ora per un coinvolgimento delle istituzioni locali e nazionali e per l’apertura di un tavolo governativo per tutelare i livelli occupazionali e le prospettive industriali delle aziende.

 

Fiom nazionale

il Coordinamento nazionale Fiom di Elsag e Datamat

 

Roma, 8 giugno 2006