In Alenia Aeronautica  le cose devono cambiare e in fretta

 

La situazione del gruppo Alenia è sempre più negativa per le lavoratrici e i lavoratori.

Dopo molti mesi dall’avvio della vertenza le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo non hanno ancora ricevuto quell’aumento del Premio di Risultato da tutti strameritato e che molte altre aziende hanno ottenuto perché la Direzione del Gruppo ha bloccato la trattativa. Nel frattempo continua lo stillicidio di delocalizzazioni e esternalizzazioni, spostamenti, trasferte improvvise, che rendono incerto il futuro di tanti. Alenia e Finmeccanica continuano a vantare accordi internazionali che acquisiscono commesse, ma più aumenta l’attività  per il Gruppo, più per i lavoratori aumentano rischi e incertezze. L’Azienda infatti pretende, in cambio di qualche soldo, mano libera sulla flessibilità e sul futuro dei lavoratori.

L’Azienda infatti pretende:

1. di sviluppare esternalizzazioni e delocalizzazioni come e quando vuole, senza un piano generale e senza garanzie adeguate per tutti.

2. L’Azienda vuole flessibilità negli orari, senza una reale contrattazione con le Rsu ma, come ha tentato per il Contratto nazionale la Federmeccanica , chiedendo mano libera per modificare quando si vuole l’orario di lavoro.

3.  Soprattutto l’Azienda vuole affermare il principio che il nuovo insediamento di Grottaglie è fuori dal Gruppo, senza le garanzie, i diritti e il salario degli altri lavoratori. Lo stabilimento di Grottaglie diventa, così, una sorta di Melfi degli Aerei, ove lavoratori e lavoratrici sottopagati, precari e supersfruttati assorbono importanti produzioni del Gruppo.

       Tra l’altro c’è l’ipotesi che la stessa operazione venga svolta nel futuro nell’area di Cameri, in Piemonte, per le lavorazioni dell’industria militare.

L’Azienda pretende dunque di avere mano libera sul futuro dei lavoratori, creando una concorrenza al ribasso tra gli stabilimenti, sulle condizioni di lavoro e  così mette in discussione tutte le relazioni sindacali del Gruppo.

La vertenza non va avanti perché finora l’Azienda non ha avuto nessuna disponibilità a una reale trattativa, nella quale, sull’occupazione, sulle condizioni di lavoro e sul salario ci siano finalmente sicurezza e miglioramento per le lavoratrici e i lavoratori.

Adesso diciamo basta!

Dopo tanto discutere abbiamo capito che l’Azienda non vuole un accordo sindacale ma vuole solo imporre le sue scelte a tutti.  

Diciamo  no al supersfruttamento e al sottosalario nei nuovi stabilimenti del Gruppo. Vogliamo garanzie per tutti, diciamo basta alla precarietà del lavoro e vogliamo un aumento salariale che compensi almeno in parte tutti i sacrifici fatti dai lavoratori in questi anni.

Di fronte alle chiusure e all’arroganza dell’Alenia sono necessarie la mobilitazione e la lotta. La Fiom chiede la convocazione del Coordinamento nazionale unitario, di tutte le Rsu, di tutte le assemblee del Gruppo, perchè tutti siano a piena conoscenza della gravità delle posizioni della Direzione e per decidere le necessarie iniziative di lotta. Bisogna mobilitarsi per cambiare in profondo le posizioni dell’Azienda e conquistare un accordo giusto per tutto il Gruppo.

 

L’Assemblea dei delegati Fiom del Gruppo Alenia

La Segreteria nazionale Fiom

 

Napoli, 11 luglio 2006