Fincantieri: no alle guerre tra i poveri

 

E’ preoccupante che l’azienda proceda unilateralmente a trasferimenti e riorganizzazioni del lavoro senza un piano complessivo. La messa in libertà e la perdita del lavoro di un gruppo di lavoratori degli appalti a Marghera e la loro sostituzione con trasfertisti da Castellammare di Stabia rischia di alimentare drammatici conflitti.

Abbiamo chiesto un piano nazionale che più che sul trasferimento dei lavoratori si basi sul riequilibrio delle produzioni e sui contratti di solidarietà ovunque possibile. Se non si affronta così la crisi il rischio è quello di alimentare guerra tra i poveri e di creare pesanti aggravamenti delle condizioni sociali e di vita dei dipendenti e dei lavoratori degli appalti.

Per questo chiederemo il 23, nell’incontro convocato sui piani e i carichi di lavoro una discussione finalmente trasparente sul futuro e chiederemo solidarietà in tutto il Gruppo, senza alimentare conflitti o rotture.

Altre strade possono solo aggravare la crisi.


Fiom-Cgil Nazionale

Roma, 12 novembre 2010