Le decisioni del coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm C’è una posizione comune ora si va alle assemblee Il
Coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm di Fincantieri, a conclusione
del ciclo di incontri con 1.
La situazione del Gruppo presenta prima di tutto tre
emergenze: -
il Coordinamento nazionale ritiene prioritario riavviare
immediatamente il confronto presso il Ministero dello Sviluppo Economico
sulla difficile situazione che si è venuta a creare per le prospettive
del cantiere di Palermo dopo
l’annunciata decisione di Saipem di costruire -
Contestualmente, deve essere avviato, sempre presso il Ministero
dello Sviluppo Economico, un tavolo di confronto per Isotta Fraschini,
necessario dopo l’annunciata intenzione di Fincantieri di costituire
una Joint-Venture con la tedesca MANN, che, può tradursi
nell’emarginazione di Isotta
Fraschini dal resto del Gruppo, e comunque stante l’attuale grave
situazione di vuoto produttivo che determina un pesante ricorso alla
CIGO. -
Il Coordinamento nazionale è fortemente preoccupato della
situazione che si è venuta a creare nel Cantiere di Ancona dopo gli ultimi avvenimenti che hanno di fatto quasi sospeso
l’attività produttiva del Cantiere, auspicando che nel tavolo
nazionale avviato si definiscano soluzioni idonee e condivise atte a
superare l’attuale momento di criticità. 2.
Il Coordinamento nazionale riafferma la propria contrarietà
a qualsiasi ipotesi di privatizzazione di Fincantieri, che abbia lo
scopo di fare cassa o che determini lo smembramento della società con
conseguente indebolimento della forza industriale, ritenendo inoltre che
il confronto non può prescindere dall’unitarietà del gruppo e da un
contesto che veda lo Stato mantenere il 51% di proprietà del pacchetto
azionario della Società. 3.
La situazione produttiva del Gruppo manifesta crescenti
difficoltà nell’esecuzione e nei tempi di importanti commesse. Le
cause di queste criticità sono interne alla gestione industriale e
organizzativa dell’Azienda e in quanto tali vanno focalizzate,
discusse e risolte per evitare che la situazione, oggi ancora
recuperabile, si aggravi ulteriormente. 4.
Il Coordinamento nazionale Fim – Fiom – Uilm chiede
all’Azienda la consegna del piano strategico, di cui ci sono stati
finora illustrati elementi mai del tutto completi ed in continua
evoluzione. Questo piano, che risulta essere stato consegnato al
Governo, deve essere fornito anche al sindacato. Il
Coordinamento nazionale si riserva di compiere una valutazione più
approfondita sulla base dell’esame del testo, ma quanto illustrato
finora sembra non corrispondere pienamente alle esigenze di
consolidamento e di sviluppo industriale del Gruppo, mentre prospetta
ipotesi di delocalizzazione delle produzioni, attraverso l’utilizzo di
cantieri low cost, che possono andare a detrimento dell’occupazione
nei cantieri navali italiani e che, quindi, non condividiamo. Il
Coordinamento nazionale apprezza la nuova iniziativa dei Sindaci e
chiede al Governo la convocazione urgente del tavolo di confronto. 5.
Pur in presenza dell’annunciato ripristino del turn
over, con i numeri annunciati dall’Azienda, il Coordinamento nazionale
ritiene questi non ancora sufficienti, in quanto non produrrebbero un
saldo occupazionale aggiuntivo, e non risolvendo le carenze
professionali e occupazionali del Gruppo e dei singoli cantieri, anche
in relazione a quanto stabilito dall’accordo integrativo; tra
l’altro, di fronte all’impoverimento delle professionalità dei
cantieri, che è una delle cause principali delle attuali difficoltà,
lo sblocco del turn over non risolve le criticità esistenti. Per
quanto riguarda gli ulteriori punti in discussione relativi
all’accordo di Gruppo del 2004, il Coordinamento nazionale valuta
negativamente le risposte sugli appalti, la sicurezza e il salario. Gli
appalti hanno subito una ulteriore dequalificazione, giungendo a una
soglia di insostenibilità; i lavoratori degli appalti continuano a
vedere negato il loro diritto alla certificazione degli orari di lavoro
effettivamente prestati, mentre è sempre più stridente la
contraddizione tra le procedure formali e la condizione reale dei
lavoratori delle imprese e la stessa sicurezza degli impianti. Il salario legato alla produttività continua a penalizzare i lavoratori, soprattutto quelli impegnati nei lavori più gravosi, e non corrisponde all’effettiva produttività realizzata nei singoli stabilimenti. Tutto
ciò non corrisponde ad una piena e corretta applicazione degli accordi
sottoscritti. Su tutti questi temi il
Coordinamento nazionale convoca le assemblee in tutte le unità
produttive del Gruppo per informare i lavoratori e coinvolgerli in
questa delicatissima fase del confronto con Fincantieri e con il
Governo. Coordinamento
nazionale Fim – Fiom – Uilm Fincantieri Roma, 1° marzo 2007 |