Comunicato sindacale Importanti conclusioni unitarie del Coordinamento
nazionale Fim, Fiom, Uilm della Fincantieri No alla privatizzazione Il governo ascolti i lavoratori Assemblee in tutti i cantieri e confronto vertenziale con l’azienda
sul modello
produttivo
Il Coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm del
gruppo Fincantieri ha definito le posizioni unitarie per affrontare la
fase aperta dal progetto di privatizzazione di Fincantieri. Siamo contrari a qualsiasi ipotesi di
privatizzazione di Fincantieri -
che
abbia lo scopo di fare cassa -
che ne
indebolisca o ne metta a rischio la forza industriale -
che
porti allo smembramento della società, minando l’unità e l’integrità
del gruppo che costituiscono i punti essenziali della sua capacità
competitiva -
che possa favorire l’ingresso
di società estere che potrebbero decidere di delocalizzare le produzioni. La costruzione navale è un settore industriale strategico per una moderna economia del mare. Lo stato non deve quindi ritirarsi dal settore, nel quale deve mantenere un ruolo strategico, utilizzando questo ruolo anche come leva di politica industriale. Per queste stesse ragioni, al momento dello
scioglimento dell’Iri, criticammo la collocazione di Fincantieri in
Fintecna, la società che ha la missione di liquidare le attività sotto
il suo controllo, proponendo invece il passaggio di Fincantieri
direttamente al Tesoro, proprio per sottolineare il carattere strategico
dell’industria navale. E’ inammissibile che il governo abbia lasciato
sei mesi senza risposta le richieste di incontro presentate dai sindacati
per conoscere le sue intenzioni sulla privatizzazione di Fincantieri. Per
protestare contro questo ingiustificabile atteggiamento e per ribadire una
pressante richiesta di incontro il Coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm
decide le seguenti iniziative:
Altre iniziative: - L’intero coordinamento sindacale unitario del gruppo Fincantieri parteciperà alla importante assemblea nazionale dei Sindaci delle città cantieristiche, che si svolgerà il 17 novembre a Castellammare di Stabia. - Il 14 novembre si terrà alla Commissione Trasporti della Camera l’audizione del governo e, nei giorni successivi, verranno ascoltati i sindacati. -
Il 22 novembre una delegazione
delle Rsu e delle strutture sindacali sarà ricevuta dal Presidente
della Camera dei Deputati. Siamo in attesa di una convocazione anche
da parte del Presidente del Senato. La delegazione unitaria chiederà a
Fausto Bertinotti e a Franco Marini di portare nelle aule del Parlamento
la discussione su Fincantieri e di chiedere al governo di riferire sulle
sue intenzioni in materia di privatizzazione. Il disegno di privatizzazione, sostenuto da una forte campagna mediatica da parte di Fincantieri, cerca di occultare l’effettivo stato dell’azienda. La situazione dei carichi di lavoro è molto diversa da quella che viene presentata: lavoro per tutti per tre anni. Isotta Fraschini è in cassa integrazione, lo stabilimento di Palermo (finalmente si è aperto il tavolo al ministero dello Sviluppo economico) è completamente scarico, Ancona comincerà a restare senza lavoro dai primi mesi del prossimo anno, tutta l’area militare ha carichi sufficienti a saturare la capacità produttiva solo per il 2007. Il modello produttivo rischia di andare fuori controllo per l’eccessivo ricorso agli appalti, sia per la progettazione che per la costruzione. Su diverse costruzioni si registrano sforamenti dei programmi e ritardi nelle consegne che rischiano di mangiarsi la redditività di intere commesse. L’iniziativa contro la privatizzazione del gruppo si deve quindi intrecciare con una forte ripresa dell’iniziativa sindacale sul modello produttivo e le condizioni di lavoro. Su questo terreno, l’azienda si sta muovendo in modo unilaterale, cercando di scavalcare e delegittimare le stesse Rsu, per mettere in pratica un piano di riduzione dei costi che, anziché mettere mano al modello produttivo e alla disfunzioni organizzative, si concentra esclusivamente sulla prestazione lavorativa e si traduce in un giro di vite sulle condizioni di lavoro dei dipendenti Fincantieri e dei lavoratori degli appalti. Inoltre, gli incontri sindacali già svolti dimostrano che il programma di investimenti di Fincantieri è molto meno consistente di quello che è stato annunciato, come fabbisogno aziendale e come richiesta all’azionista. Di fronte a tutto ciò, il Coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm ha deciso di aprire una fase di confronto vertenziale con l’azienda, a partire dalla richiesta di un incontro nazionale di gruppo per discutere sul piano aziendale e sul rispetto degli accordi in materia di organici, appalti, salario e produttività, sicurezza, apprendistato, previdenza integrativa, ecc.. A questo tavolo l’azienda dovrà dare risposte concrete, in assenza delle quali si passerà a iniziative di mobilitazione. Lo sviluppo di una iniziativa sindacale di così ampio respiro ha bisogno prima di tutto di essere discussa con i lavoratori. Per questa ragione nelle prossime settimane si terranno assemblee in tutte le unità produttive del gruppo Fincantieri. Il
Coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm Roma, 9 novembre 2006
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