Discusse le prospettive per Marine System Fincantieri: 15 milioni di investimenti ma niente impegni nero su bianco

 

Si è concluso con un colpo di scena l’incontro di ieri a Genova sulle prospettive della nuova Direzione Sistemi e Componenti Navali (Marine Systems), che raggruppa le Meccaniche di Riva Trigoso, l’Isotta Fraschini di Bari, una parte della sede di Genova e una società controllata negli Usa, in tutto 550 dipendenti (50 a Genova, 270 a Riva Trigoso, 180 in Isotta Fraschini e 50 negli Usa).

L’azienda si è rifiutata di mettere per iscritto, in un verbale d’incontro, il piano di investimenti che pure ha annunciato: 15 milioni di euro nel triennio 2007-2009 da ripartire a metà tra le Meccaniche di Riva Trigoso e l’Isotta Fraschini di Bari. La delegazione di Fincantieri ha cercato di motivare questo comportamento incomprensibile sostenendo che gli investimenti non possono essere oggetto di contrattazione con le Rsu e i sindacati. Un argomento pretestuoso e infondato, visto che tutti gli accordi sindacali realizzati nell’ambito del gruppo Fincantieri negli ultimi anni contengono in allegato (e, quindi, come parte integrante dell’accordo) gli impegni in materia di investimenti. L’atteggiamento di Fincantieri è tanto più paradossale se si considera che la maggior parte degli investimenti annunciati per Isotta Fraschini (un nuovo centro flessibile di lavorazione e una nuova sala prove) erano già stati oggetto di precedenti accordi, nel 2000 e nel 2004, ad oggi ancora non realizzati.

Gli investimenti per le Meccaniche di Riva Trigoso riguardano 3 nuove macchine, mentre per la sede di Genova è prevista la ristrutturazione del piano da destinare alla nuova Direzione Marine Systems. La Fincantieri ha anche annunciato l’assunzione di 15 nuove unità (5 nella sede di Genova, 10 nelle Meccaniche di Riva Trigoso).

La delegazione aziendale ha inoltre annunciato un ulteriore stanziamento di 30-35 milioni di euro per il prossimo triennio da investire per “accordi con terzi”. A proposito di accordi internazionali, l’azienda ha negato di aver stipulato un pre-accordo cxon una società indiana per la costruzione in India degli stessi prodotti meccanici delle Meccaniche di Riva T.

Per quanto concerne i carichi di lavoro per il 2007 l’azienda ha annunciato l’acquisizione di due nuove turbine per Riva (che porta al 70% la saturazione per il prossimo anno), mentre è già partita la cassa integrazione ordinaria per 13 settimane a rotazione per un numero massimo di 85 dipendenti (65 operai e 20 impiegati) in Isotta Fraschini.

Nella prima parte dell’incontro l’azienda ha illustrato gli obiettivi della nuova Direzione Sistemi e Componenti Navali che ha lo scopo di vendere sistemi completi di propulsione navale (elica, linea d’assi, motore diesel); di stabilizzazione (pinne stabilizzatrici, software di integrazione alla navigazione); di posizionamento dinamico (eliche di manovra, pinne stabilizzatrici, elica di propulsione integrati attraverso un software) e di produzione di energia.

In questi mercati operano già gruppi industriali di grande importanza (Rolls Royce, Wartsila, General Electric), ma la Fincantieri ritiene di poter trasformare in un vantaggio competitivo il fatto di essere un progettista e costruttore navale. Si tratta di un’ipotesi tutta da verificare alla prova dei fatti. Anche se non è incoraggiante il fatto che la stessa Fincantieri utilizza per la grande maggioranza delle navi che vengono costruite nei suoi cantieri sistemi che acquista proprio da questi e da altri concorrenti (Man, Mtu, ecc.). 

Fim, Fiom, Uilm nazionali

 

Roma, 7 novembre 2006