CAMERA
DEL LAVORO METROPOLITANA
GIOVANNI ORCEL
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COMUNICATO
STAMPA
I LAVORATORI DEI CANTIERI NAVALI IN PIAZZA.
FALLITO L’INCONTRO ALLA REGIONE,
SONO DIRETTI ALLA STAZIONE
Palermo
16 ottobre 2007 – Di nuovo in piazza i lavoratori dei Cantieri
Navali. Stamattina, dopo un’assemblea, la decisione di recarsi in
corteo sottola sede della presidenza della Regione.
“Non
ci hanno ricevuti. Andiamo alla
stazione centrale. I lavoratori vogliono bloccare i treni”, dice
Agostino Levantino, Rsu della Fiom Cgil, raccontando
che la tensione sale di minuto in minuto.
La Cgil
ha informato il Prefetto e gli ha chiesto un intervento urgente, per
l’organizzazione di un tavolo a Roma col ministro Bersani,
incontro per il quale si era impegnato una settimana fa il sottosegretario Sergio D’Antoni. “Alla
Regione chiediamo che si faccia parte attiva per la costituzione di
questo tavolo nazionale in cui si parli della sopravvivenza dei Cantieri
navali di Palermo e di una
politica industriale per il risanamento e lo sviluppo di tutta la cantieristica siciliana –
dichiara Maurizio Calà, segretario della Cgil di Palermo - Il problema è sempre quello
dell’assenza di una politica industriale in Sicilia.
La Regione
faccia valere i suoi diritti sull’accordo del 2002 per la cessione dei
bacini a Fincantieri. Da allora non è
accaduto nulla, gli impegni non sono stati mantenuti. E Fincantieri non ha mai fatto partire i lavori di
manutenzione. I bacini continuano a cadere a pezzi.
La Regione
deve sapere che oltre ai lavoratori del cantiere ci sono altre mille
famiglie che vivono di cantieristica e che sono i lavoratori
dell’indotto. E’ assai grave che dentro un’azienda di Stato piena
di lavoro come Fincantieri l’unico
cantiere che rimanga senza commesse sia quello di
Palermo”. Aggiunge
Agostino Levantino: “La vita economica dei bacini non può essere
garantita senza la loro messa in sicurezza. Il bacino da 52 mila
tonnellate è ormai in disuso. C’era un piano per la costruzione di un
quinto bacino da 150 mila tonnellate che avrebbe dovuto portare risvolti sul piano occupazionale
ed economico. Non è stato fatto niente Il polo dei bacini manutentivi del Mediterraneo così non nascerà
mai. Dal 2002, data di cessione dei bacini, la situazione è andata
indietro. E riparazioni navali da luglio in poi non ne abbiamo fatte più”. |