Finalmente uno che parla bene...

 

Gentile Dr. Luigi Leone,

“Finalmente uno che parla bene” abbiamo pensato l’altro giorno in fabbrica leggendo il Suo intervento sulla situazione di Fincantieri, (anche perché in questi mesi, ne abbiamo sentito di tutti i colori a proposito di Fincantieri e Borsa).

Lei, spazza il campo dai dubbi, perchè le cose le conosce bene, perché ha le informazioni giuste. Pensi che noi mercoledì scorso eravamo a manifestare, sotto il Consiglio Regionale, perchè preoccupati per il nostro posto di lavoro, ma leggendo il Suo articolo, ci siamo resi conto che avevamo sbagliato tutto.

D’altra parte è stato ingenuo pensare che degli operai possano misurarsi su materie economiche e finanziarie e possano mettere in dubbio la lungimiranza di manager, amministratori delegati ed in ultimo anche, di un capo redattore come Lei.

Che goloso boccone quelle “maestranze inviperite” per il microcosmo politico ligure, ansiosamente alla ricerca di voti e consensi; che profonde riflessioni ci induce la Sua tagliente critica, noi poveri “raccomandati sindacali”, noi eterni scontenti dal cervello vuoto e dal “mugugno” costante.

Che energica lavata di testa, grazie: ci voleva. E mentre saliamo lo “scalandrone” che ci porta nel ventre della nave in costruzione o mentre saldiamo, carponi nei nostri cunicoli, l’ennesimo tubo dell’impianto del carburante ci vengono in mente le Sue parole e ci commuoviamo. Delocalizzazioni, speculazioni finanziarie, stock options, tagli occupazionali e gli altri incubi che hanno infestato il nostro sonno, stanno dolcemente evaporando, grazie a Lei. La Sua critica, competente, ci ha per così dire riallineati e messi al sicuro da manipolazioni e strumentalizzazioni.

Ci permetta tuttavia una domanda, caro dottor Leone: come la spiega questa Sua fiducia nella borsa e nelle privatizzazione, agli ex lavoratori, o come li chiama l’informazione, “esuberi”, di ex aziende di Stato come TELECOM (70.000), FS (130.000), POSTE ITALIANE (4800), GALILEO ITALIA C11UO, ENEL, Intesa-Sanpaolo Lmi, DALMINE, ANSALDO-BREDA, ALFA ROMEO, ALITALIA ecc. Ci permetta anche di informarLa che:

1.   1.100 euro al mese è lo stipendio medio di noi metalmeccanici

2.   nei posti di lavoro la tanto decantata legge 626 è frequentemente elusa

3.   in Italia muore un lavoratore ogni 7 ore

4.   la nostra prospettiva di vita si alza, solo per poter diminuire i coefficienti di calcolo delle pensioni

5.   i tfr sono già in borsa

6.   il costo della manodopera italiana è il più basso d’Europa, dopo il Portogallo

7.   un super manager guadagna mille volte ciò che guadagniamo noi

8.   Guido Rossi (ex manager Telecom) definisce la borsa come la “Chicago degli anni venti”.

9.   Fincantieri produce utili da 7 anni anche grazie al nostro lavoro, senza borsa

10. il suo giornale riceve, come quasi tutte le testate, finanziamenti pubblici: Fondo per la mobilità e la riqualificazione dei giornalisti - legge 62 del 2001.

Ci venga a trovare Dr. Leone, saremo lieti di parlare con Lei di quelli che sono i nostri problemi lavorativi, di cosa ci preoccupa e di cosa ci fa agitare. Chissà, magari riusciremo a scalfire le Sue granitiche convinzioni.

 

Il Comitato Iscritti FIOM CGIL – Riva Trigoso