Comunicato
Rsu La Rsu
di Riva Trigoso intende esprimere alcune considerazioni relative
all’incontro con l’azienda del 25 e 26 gennaio. Riaffermiamo
la nostra contrarietà a qualsiasi ipotesi di privatizzazione di
Fincantieri,che abbia lo scopo di fare cassa o che determini lo
smembramento della società con conseguente indebolimento della forza
industriale. Inoltre,deve
essere chiaro che il confronto non può prescindere dall’unitarietà
del gruppo e da un contesto di controllo di Fincantieri da parte dello
Stato. Nel
merito del piano industriale presentato in linee generali e che sarà
approfondito nel corso dell’incontro che avverrà con l’azienda il
21 febbraio prossimo,si prevede l’acquisizione di cantieri
all’estero per la costruzione di navi e non solo per il refitting
delle navi da crociera,secondo un progetto già noto e condiviso. Rispetto
alla politica di investimenti annunciata dall’azienda va verificata la
concreta dimensione del fabbisogno finanziario considerando inoltre le
difficoltà di bilancio che cominciano ad emergere come da tempo
sostenuto dal sindacato. In
questo contesto preoccupa l’acquisizione di un cantiere ucraino,che
seppur l’azienda sostenga essere destinato al mercato delle gasiere,in
realtà avendo una dimensione cinque volte lo stabilimento di Monfalcone
lascia trasparire forti dubbi sulle reali intenzioni dell’azienda con
possibile delocalizzazione di una parte della produzione e conseguente
ridimensionamento degli assetti attuali del gruppo. Per
quanto riguarda altre acquisizioni come il cantiere americano sul lago
Michigan diamo una valutazione positiva considerando le possibili
ricadute per la meccanica di Riva, anche se la valutazione va
approfondita nel proseguo degli incontri aziendali. In
merito all’accordo integrativo riteniamo che occorra prendere atto che
il continuo ricorso agli appalti sia giunto ad una criticità tale da
essere ormai fuori controllo da parte della stessa azienda. Anche
nell’ambito della progettazione ormai affidata alle ditte esterne si
assiste ad una preoccupante perdita di know-how,ad evidenti carenze
nella gestione della commessa e all’aumento dei costi a causa dei
continui rifacimenti. L’insufficienza
del modello organizzativo unita all’esternalizzazione della produzione
potrebbe portare ad una consistente riduzione degli organici. Va
definito l’accordo sulla assistenza sanitaria integrativa,che non può
essere liquidata con l’inserimento in busta paga di una tantum, ma
deve essere uno strumento solidaristico che venga incontro alle esigenze
dei lavoratori. Un
altro punto che riteniamo non più rinviabile è la produttività di
area strumento da rivedere perché penalizzante per una grossa parte di
lavoratori che pur avendo contribuito ad un forte aumento della
produttività non ne hanno avuto beneficio in termini economici. Per
queste ragioni la Rsu di Riva Trigoso ritiene che si apra una fase
delicata che ridisegnerà il futuro della cantieristica nel nostro
paese. Pur
non nascondendo accenti diversi tra le organizzazioni sindacali
consideriamo non più rinviabile una forte iniziativa unitaria di Fim,
Fiom, Uilm a partire dal rapporto con i lavoratori. Va
inoltre attivato il tavolo di confronto con il governo,in accordo con il
"coordinamento dei sindaci delle città cantieristiche" per
affrontare i nodi del piano industriale e dell’assetto societario di
Fincantieri. Riva
Trigoso, 6 febbraio 2007 |